Da zer0 a me

Impazienza


Succede che il tempo faccia finta di tornare indietro, sto per prendere il mare e andare a Trieste per partecipare alla Barcolana, qualcuno la chiama una regata e la vive con il dovuto spirito agonistico. Per me non è mai stata così: è un canto d’Autunno per gente di mare. Quello che succede sulle acque davanti al capoluogo giuliano nella giornata di Domenica è solo l’epilogo di momenti vissuti nei giorni precedenti di festa con fratelli sconosciuti, animati tutti dalla stessa comune passione, richiamati qui da un segno ancestrale che porta a rifiutare le certezze solide della terraferma, per concedersi all’abbraccio materno del mare e raccontarselo.Emozioni che scompigliano la mia mente che vorrebbe restare placida, i pensieri sventolano indisciplinati come le bandiere al vento delle prime burrasche settembrine, la concentrazione si disperde al pari delle prime brume e la visione vola come un lampo di luce verso la mia destinazione, con l'impazienza di arrivare. Ricordi e nostalgie della mia giovinezza che si confrontano con questo presente, anticipano il momento in cui mollati gli ormeggi si farà vela come allora, ma in maniera nuova verso questa avventura. Dopo tanti anni trascorsi coi piedi asciutti a casa, è come ricominciare un sogno che si pensa di avere appena interrotto, ma dopo le prime battute si capisce che è nuovo, diverso, come tutte le cose della vita. Preparo una piccola sacca piena di quegli indumenti che non indosso tutti i giorni, uno in più, pesante in caso di freddo, uno in più, leggero in caso di un colpo di coda dell’estate, poi un abbraccio teporoso ai miei cari, che negli anni verdi non c’erano; questo fenomeno nuovo mi ricorda come il cuore non salpa mai del tutto dal porto di casa… e finalmente mare: un canto di sirene irresistibile che chiama.Buon vento!Christopher Cross- Sailing