Da zer0 a me

C'è una Verità


Dalla fiction alla realtà, in poche ore le mie riflessioni passano dalle puntate dedicate dalla RAI alla vita di S. Agostino, fino al caso mediatico di Morgan e delle sue dichiarazioni. Trattenete il balzo sulla sedia per questo confronto certamente pieno di audacia. Un filo tenace cuce questo racconto del passato con la cronaca del momento ed è l’affermazione della verità: nel caso di Agostino da Ippona la ricerca del vero corrisponde a tutto il percorso della sua vita certamenta non scevra da errori e ripensamenti fino alla scoperta di una prerogativa personale completamente diversa dai suoi disegni iniziali, nelle letture che ci ha lasciato rimane sempre questo desiderio onesto, questo incantesimo di purezza che si conchiude in un’unica parola: Verità.Morgan: artista eclettico, poliedrico, certamente anche narcisista, è anche lui capace di verità. Oggi sale sul banco degli imputati con l’esclusione dal celebrato festival nazionale della canzone. Certamente le sue affermazioni sono un errore grave, certamente va ogni giorno ribadita l’opposizione più ferma all’uso delle sostanze stupefacenti, ad una schiavitù che distrugge la mente e deteriora la vita. Le droghe sono un potenziamento, purtroppo solo delle fragilità umane.Ho seguito con interesse la sua partecipazione alla trasmissione curata da Bruno Vespa, scoprendo ancora una volta una forma di coraggio che deriva dalla capacità di coltivare la sincerità, a partire in primo luogo verso se stessi. Ci vuole una forza interiore notevole per confessarsi davanti a migliaia di persone dicendo: ho bisogno di aiuto. È un esempio raro al giorno d’oggi, quello di una persona che sbaglia in modo grave e sa chiedere perdono con sincerità, per Morgan come anche per Agostino, quale si racconta nelle proprie Confessioni.Strano che non si punti il dito contro chi lo giudica con eccessiva prosopopea, una sentenza che cade da settori del potere politico e del mondo dello spettacolo a questo subordinati, inquinati dall’abuso di sostanze stupefacenti. Forse per questo sbattono il mostro in prima pagina, così da allontanare l’attenzione dai loro comportamenti malati.Ritengo che il modo peggiore di punire un artista sia quello di impedirgli l’uso della propria arte, mi chiedo per quale ordine di diritto si possa presumere di avere il potere di escluderlo da una trasmissione, perché non è una disposizione erogata da un magistrato, ma l’arroganza di persone della quale morale sarebbe opportuno chiedere conto per primi.Gianni Togni - C'è una verità