Da zer0 a me

L'acqua fa male... il lavoro peggio


Sottotitolo: l’infinitamente inutile.
Premessa, troppo fa male sempre, non importa cosa: il troppo in astratto. Può essere lavoro, matematica, filosofia, poesia, tutto è buono quando non è troppo; pensieri deliranti… oggi sono questi, vado a cominciare.Piove di vento, piove sì, con insistenza implacabile.Nel mezzo del vortice del lavoro, mentre il PC si prende una pausa per digerire tutti i dati introdotti, lo sguardo mi si alza alla finestra: il vetro è pieno di gocce (bella scoperta: piove).Ora non so voi, io mi perdo in queste banalità della vita che sono le minuzie, le gocce hanno tutta una storia da raccontare, altrimenti sono io che ne racconto una per loro, inconsapevoli. Già all’epoca degli studi, di concerto con amici altrettanto fusi dalla Mission da ingegneri e dalla noia del viaggio verso Bologna, si era elaborata in treno una formula sperimentale che permettesse di calcolare la velocità del mezzo attraverso l’inclinazione delle goccioline, misurate ovviamente con regolare goniometro, per il sorriso e la curiosità dei normali viaggiatori ignari di vettori e leggi di conservazione della quantità di moto.Ma come nelle grandi pagine della fisica, restano sempre misteri insoluti, e in modo inconscio o forse meglio incosciente, mi è passato per la mente di capire come valutare la velocità di caduta della goccia sul vetro. Equazione che deve tenere presente alcune variabili indipendenti come la levigatezza della lastra ed il suo grado di pulizia, la dimensione della goccia stessa ed ancora l’intensità del vento contro la finestra (ce ne sono altre di componenti, ma sono marginali).Fin qui l’ingegnere in attesa di responso dal PC, che sarebbe meglio sottoporre ad upgrade per accorciare i tempi di attesa e inibire meditazioni deviate.È triste ammetterlo ma non sono padrone dei miei pensieri, già la formula galileiana sarebbe dovuta bastare. Ma avete notato anche voi che le gocce si incontrano e scendono più veloci? Ecco! Come si possono prevedere le deviazioni le pendenze le accelerazioni che conseguono al contatto, interessante no? No…?? Va bene! fine della matematica e passaggio sublimato alla sua sorella gemella, la filosofia. Sorrido, ma non è difficile intuire che noi siamo come le gocce, soli ci affanniamo sbattuti da un crudele destino a raggiungere l’agognata meta dell’infisso inferiore, a volte decisi, a volte ostacolati da elementi titanici apparentemente insormontabili come un granello di polvere, poi, proprio quando siamo lì indecisi e incapaci di muovere verso il basso, ecco che arriva un’amica goccia piena di energia e ce ne regala un po’; assieme la velocità è maggiore della somma delle due precedenti, questo sì è interessante. Insieme la vita scorre più veloce e prima arriva il momento di sollievo costituito dal traguardo. Un regalo di forza che genera una velocità ancora più grande delle due precedenti, bello no?Poi si sa, il sole fa evaporare, l’acqua torna nuvola e quindi scende di nuovo la pioggia, insomma il grande cerchio della vita, ok ok. Quello è futuro, il presente sono le gocce di pioggia che scendono sul vetro assieme, veloci, con un urlo di giubilo che immagino solo io, ma che ricorda tanto i bambini sulle giostre.Evviva, piove!!(Job completed! PM dump recorded! All elements verified! Waiting for new input)