Da zer0 a me

Notte di Polvere


Inizia oggi la Quaresima, per me dentro al cuore sempre così necessaria, inizia con molti segnali coincidenti. È quel periodo di attesa e fortificazione dei propositi con la tensione verso una promessa che si adempie. Nel mio piccolo ho anche io una promessa che mi lega e che richiede da parte mia il migliore impegno e la più opportuna dedizione perché possa essere realizzata. Le strade che guidano le mie meditazioni sono poi quasi sempre le stesse: la via delle onde e quella della spada. Così finito l’impegno del Kendo sono passato a chiedere consiglio al mare, in una notte di stelle e di vento furioso con la sabbia che volava irrefrenabile: quasi un Sabba di streghe.Stridente contrasto questo momento, nel camminare sotto un cielo pulito di stelle con un sorriso di luna dolcissimo, procedendo però ad occhi socchiusi per il pizzicore della rena, piano, nelle ombre aggressive della notte, fino alla cima del porto, ad ascoltare il ruggire del mare, scosso da un vento freddo, ma rigoroso, senza deviazioni, preciso nel suo andare come un colpo perfetto di spada che sviluppa il suo Zanshin: proprio come la via che desidero imparare.Ho apprezzato così i formidabili insegnamenti dell’Inverno, la necessità di piegare la mia pigrizia al dovere ed offrire la stanchezza come attimo perfetto in cui imparare di più, sciolte le difese, abbandonate le preclusioni, con slancio diritto verso una migliore comprensione. Il sonno ha riempito la fatica della pratica, ma non ha spento i pensieri, così di primo mattino sono tornato sui miei passi a vedere l’alba. Cessato il vento, placate in buona parte le onde, una Pasqua di colori ha salutato questo inizio di giornata, mostrandomi come il furore della notte fosse solo un prodromo al culmine della Luce che rinasce, ed in questo quadro vivo della natura ho letto della mia Quaresima, quella che inizia quasi con impazienza, senz’altro con meraviglia.Il frastuono tambureggiante del vento, a contrasto con la forza placida dell’alba, preziosa del soffio sottile della brezza che sempre l’accompagna, hanno fatto da colonna sonora, riportandomi alla mente quel brano indimenticato di Modest Mussorgsky, "Una Notte sul Monte Calvo", che conclude la ridda di streghe e il brontolio demoniaco in un’aurora rasserenata dal suono fresco e vivo della campana; poi i fiati che raccontano del ritorno della Luce: la Gioia.Auguri di Buona Pasqua.
M. Musorgskij - Una notte sul Monte Calvo