Una vita nuova

riflessioni e meditazioni della Bibbia.

 
immagineGesu' e' morto per i nostri peccati ed e' risuscitato vittorioso contro la morte. "Come tutti muoiono in Adamo, cosi' tutti saranno vivificati in Cristo." (1 Corinzi 15:22). E leggiamo nei versetti 54-57: "Quando questo corruttibile avra' rivestito l'incorruttibilita' e questo mortale avra' rivestito l'immortalita', allora sara' adempiuta la parola che fu scritta: 'La morte e' stata inghiottita nella vittoria'. O morte, dov'e' il tuo dardo? O inferno, dov'e' la tua vittoria? Ora il dardo della morte e' il peccato, e la forza del peccato e' la legge. Ma ringraziato sia Dio che ci da' la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesu' Cristo."
 
 
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Certezza di perdono! È scritto: "Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati, e purificarci da ogni iniquità" (1 Giovanni 1:9). Chi va a Gesù e confessa i propri peccati viene perdonato. Cristo perdona e dimentica! Non ti piacerebbe sentirti libero dal senso di colpa? Sentirti perdonato da tutti i peccati? Vale la pena credere in Cristo!

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“Soltanto uno è vostro Padre, colui che è nei cieli; soltanto uno è il vostro Maestro, voi siete tutti fratelli.” (Mt 23,8 s.) immagine 
 
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I trenta sicli (Zaccaria 11:1-17)

Post n°76 pubblicato il 08 Maggio 2007 da gemellina771
 

Una delle scene più fosche del dramma della passione, viene profeticamente
anticipata da Zaccaria: Giuda si libera di quei trenta sicli che bruciano nelle
sue mani, ma i sacerdoti si rifiutano di raccoglierli per il tesoro del Tempio e
li destinano all'acquisto di un campo da usarsi come cimitero per gli
stranieri.


Giuda lancia davanti a loro quella somma con la quale Cristo è stato stimato
al pari di uno schiavo e comprato per essere crocifisso, ma il suo tormento
rimane dentro di lui lo consuma e lo spinge fino al suicidio: senza Cristo, ma
anche senza quei sacerdoti che lo hanno spinto al crimine e che hanno soltanto
saputo dirgli: «Che c'importa?».


Questo dettaglio vuole far svanire le illusioni di coloro che contano
nell'amicizia di quanti li sospingono al male; gli strumenti del male non
potranno mai essere un aiuto in favore di coloro che hanno rovinato e
distrutto.


Ma torniamo a quel Giuda avido di denaro, che aveva bramato quei trenta
sicli, che forse si era lasciato consumare dal desiderio di averli, possederli,
stringerli voluttuosamente nelle sue mani. Egli era riuscito a far tacere la
voce della sua coscienza, a rimanere sordo alle parole del Maestro, a
dissociarsi dalla famiglia del Signore… egli era riuscito insomma a portare a
conclusione il suo criminoso disegno, a conquistare la fortuna tanto agognata;
ed ora?


Quel denaro, non soltanto non gli procura gioia e soddisfazione, ma è
diventato fuoco nelle sue mani, non può trattenerlo, non può neanche guardarlo:
spera poterlo restituire e forse riavere indietro la sua pace, ma la cosa non è
possibile, egli può solo gettare quei trenta sicli d'argento, ma resta
schiacciato dal peso del suo misfatto. Scena fosca, abbiamo detto al principio,
ma dobbiamo aggiungere che questo particolare del dramma, non vuole essere
soltanto un'altra pennellata tragica della scena della passione, ma vuole essere
ed è, una lezione per sempre, una lezione per tutti: qualunque ricchezza
acquistata col tradimento della verità, produce tormento; essa finirà sempre per
essere un carbone acceso nelle mani dell'avido che è rimasto sordo alla voce
della coscienza e al messaggio di Cristo.

tratto dalla riflessione del giorno di www.evangelo.com

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Commenti al Post:
raggiodiluce1974
raggiodiluce1974 il 08/05/07 alle 21:39 via WEB
ciao buonanotte! DIO ti benedica!
 
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