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Post n°1 pubblicato il 06 Maggio 2014 da Carpe.Diem00
E’ soltanto una donna – mi ripetevo – una donna piegata forse ai compromessi della vita che non voleva vivere. Una donna aggrappata allo smeraldo trasparente che le proteggeva gli occhi e costringeva ad arrendersi chiunque avesse avuto il coraggio o l’impudenza di affrontarne per più di uno sguardo il calore illudendosi di spiarne l’anima nei suoi confini. Mi accorsi subito che parlarci aveva un senso solo per chi, analfabeta dell’ovvio, sapesse scorgere l’inchiostro dello spirito tra le righe volutamente immacolate e rese effimere dalle frasi che via via decideva di condividere senza fretta come se avesse implicito l’intento di concedersi davvero tra le sue parole in un intrigante gioco che come tale aveva le sue regole. Regole che non so. Non so nemmeno se fossi fra i pochi o l’unico o un emerito nessuno mai davvero in grado di capire ciò che non volesse apertamente dire. So soltanto che la mia mente batteva nella sua come un martello e come un cuore sazio di sangue che implora ossigeno per altro incendio ne viveva ogni attimo. Scriveva di emozioni e ne ostentava la maternità lasciando che, sia pur vissute con dolore, quelle emozioni tornassero come figlie a respirare il loro sogno negli occhi ingordi di chi ne assaporava l’ultimo sussurro. In mia presenza sfiorava i tasti del suo inconscio con la mente senza sforzo apparente quasi spogliandosi senza pudore della seta che ne avvolgeva i vissuti e alla fine questa danza la lasciava nuda dentro…. devastante…. intorbidita nella sua bellezza al pari di una creatura; quasi disumana al cospetto di chi la guardasse ad occhi chiusi. Io non smisi di guardarla nella sua fragilità……… (anonimo)
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