Spirit Voyage

NON CI SONO LIMITI - TUTTO E' POSSIBILE


 
 La logica razionale e una vita di esperienze colma di limiti ci faranno subito pensare all'assurdità dell'affermazione che "non ci sono limiti e che tutto è possibile".La socializzazione ha fatto centro! Ci ha fatto credere che i limiti ci sono e poiché il mondo è come pensiamo che sia abbiamo dato vita ai limiti. Ci riesce difficile pensare di poter volare, dato il limite della forza di gravità terrestre, non possiamo vivere senza nutrirci, non possiamo correre veloci come una gazzella. Siamo consci di una quantità incredibile di limiti, come potremmo mai pensare che tutto sia possibile?Eppure è così! Non ci sono limiti e tutto è possibile in un universo infinito in cui tutto è sogno e il mondo diventa di volta in volta quello che pensiamo che sia.Come spieghiamo allora i pesanti limiti dell'esperienza quotidiana? Il sciamano Serge Hahili King spiega che vi sono due tipi di limiti: le limitazioni creative e le limitazioni pregiudizievoli.LIMITAZIONI CREATIVE. In un universo infinito ogni esperienza sarebbe di per sé infinita, il che equivale a negare l'esperienza stessa, in quanto priva di discriminazioni. Non è possibile avere conoscenza senza discriminare una cosa dall'altra, ovvero senza poter creare dei rapporti e in essi stabilire dei significati.L'esperienza particolare e, dunque, significativa può essere effettuata solo ponendo intenzionalmente dei limiti là dove prima non esistevano limiti. Tutte le nostre esperienze fisiche sono naturalmente limitate dalla portata dei nostri sensi fisici e dalle legi della fisica valide sul pianeta terra. Possiamo sentire solo suoni che spaziano da 20 a 14-20.000 Hz, possiamo vedere solo nella banda di frequenze elettromagnetiche che chiamiamo "luce". Proprio questi limiti ci permettono una particolare percezione del mondo fisico che conosciamo. Ma possiamo anche immaginare altri esseri nell'universo che sperimentano l'esperienza muovendosi all'interno di parametri differenti. Per esempio una creatura che vedesse nel raggio di frequenza dell'infrarosso e che usasse gli altri sensi conseguentemente su parametri diversi dai nostri, sperimenterebbe una realtà percettiva completamente diversa dalla nostra, eppure parimenti particolare e intrisa di significato.Secondo l'idea che nulla accade per caso e che vi sia una grande progettualità cosmica o divina, potrebbe essere che la nostra particolare "taratura" percettiva (scelte creative di fattori limitativi) sia frutto di un disegno superiore, di scelte dell'anima, dello spirito, di Dio.Secondo un esempio concreto, se paragoniamo la vita a una partita a scacchi, troviamo uno scenario costituito da sessantaquattro quadrati, metà bianchi, metà neri, su cui sono disposti in un certo ordine 32 figure (16 bianche e 16 nere) che hanno diversi ruoli e peculiarità specifiche. Prima di cominciare la partita qualcuno ha stabilito delle regole universali, convenzioni entro le quali i pezzi si possono muovere sulla scacchiera, che stabiliscono i reciproci rapporti di forza e che delineano l'intento generale della partita. Durante la partita uno o entrambi i giocatori potrebbero arbitrariamente cambiare le regole che contraddistinguono una partita a scacchi. Nessuno glielo impedirebbe! Si potrebbe persino prendere i pezzi dell'avversario e scaraventarli per terra. Ma così facendo non sarebbe più una partita a scacchi. Le regole del gioco sono state create per giocare. Le regole della vita sono state create per vivere.Lo sciamano però dilata i confini sensoriali comuni e cambia all'occorrenza le regole, spostandosi fluidamente in contesti via via opportuni. Lo sciamano, se ne ha necesità, sulla stessa scacchiera dispone regole diverse e gioca a dama.Le limitazioni creative consentono focalizzazioni mirate su diverse gamme o tipologie esperienziali e hanno come fine l'espressione delle capacità creative.LIMITAZIONI PREGIUDIZIALI. Si tratta di idee, convinzioni, fedi, abitudini, modelli fissi che inibiscono la creatività anziché esaltarla. Sono convinzioni che possono portare a disperazione, senso di impotenza, manie di perfezionismo, senso della tragedia, e persino cinsmo, crudeltà, vendetta. Il pacifista estremista spesso non esita a usare la violenza per difendere il suo credo "pacifico". Persone che tendono frequentemente ad autocommiserarsi difficilmente notano le cose positive che l'universo mette sulla loro strada. Persone che si lamentano in continuazione delle guerre e dei mali del mondo esprimendo rabbia e frustrazione possono farlo anche in luoghi colmi di pace e armonia, senza tuttavia accorgersene.Serge sostiene che ogni limitazione pregiudiziale "genera un tipo di concentrazione privo della potenzialità per un'azione positiva".