Lucca, 22 feb. (Apcom) - E’ inaccettabile dare voce ai protagonisti del terrorismo politico italiano, e non alle vittime di quella stagione: lo ha affermato Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, parlando con i giornalisti in conferenza stampa a Lucca. Ad una domanda sulle polemiche suscitate nel Pd per l’ipotesi di candidatura di Sergio D’Elia, Casini ha spiegato di non volerne parlare, perché è “un problema loro”, ma ha poi aggiunto che “è ora di dire basta al doppiopesismo impossibile che vedo in Italia.Non accetto che in Tv e sui media si dia voce a chi negli anni di piombo è stato dalla parte dei carnefici e non alle vittime del terrorismo”. Il leader dell’Udc ha quindi voluto tracciare un parallelo con le situazioni che negli ultimi anni hanno visto protagoniste le forze dell’ordine, spiegando che come c’è un doppiopesismo fra terroristi e vittime, questo c’è anche per “i ragazzi che vanno allo stadio imbavagliati, che attaccano la polizia, ma quando un poliziotto reagisce e tira una manganellata viene subito messo sotto accusa.Noi stiamo con la polizia e le forze dell’ordine - ha concluso - con l’autorità e la legalità”.
Casini: Basta al terrorismo media
Lucca, 22 feb. (Apcom) - E’ inaccettabile dare voce ai protagonisti del terrorismo politico italiano, e non alle vittime di quella stagione: lo ha affermato Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, parlando con i giornalisti in conferenza stampa a Lucca. Ad una domanda sulle polemiche suscitate nel Pd per l’ipotesi di candidatura di Sergio D’Elia, Casini ha spiegato di non volerne parlare, perché è “un problema loro”, ma ha poi aggiunto che “è ora di dire basta al doppiopesismo impossibile che vedo in Italia.Non accetto che in Tv e sui media si dia voce a chi negli anni di piombo è stato dalla parte dei carnefici e non alle vittime del terrorismo”. Il leader dell’Udc ha quindi voluto tracciare un parallelo con le situazioni che negli ultimi anni hanno visto protagoniste le forze dell’ordine, spiegando che come c’è un doppiopesismo fra terroristi e vittime, questo c’è anche per “i ragazzi che vanno allo stadio imbavagliati, che attaccano la polizia, ma quando un poliziotto reagisce e tira una manganellata viene subito messo sotto accusa.Noi stiamo con la polizia e le forze dell’ordine - ha concluso - con l’autorità e la legalità”.