L'aquilotto Rosanero

Lettera aperta al Presidente......


                                                                                      9/4/2008Preg.mo Presidente Zamparini, Cosa dire? Sono senza parole.... mi riferisco alla partita del prossimo 12 Aprile. Apprendo stamani, 8 Aprile c.a., sul sito di ticketone che è vietata la vendita dei biglietti ai tifosi nati e residenti nella città di catania e provincia. Sono Vincenza, una tifosa rosanero, purtroppo devo ammettere, nata e residente nella città di Catania, convivo da un anno con Ivano, cittadino palermitano trasferitosi nella suddetta città catanese da 7 anni per ragioni lavorativi ed ivi, anche in questo caso devo aggiungere, sfortunatamente residente.Con molta amarezza e delusione dobbiamo constatare quanto è ormai diventato difficile poter sostenere la propria squadra del cuore; dopo gli avvenimenti successi durante la partita di andata è comprensibile che la società e/o la Prefettura adottino delle misure restrittive, ma a tutto c'è un limite. In questi giorni sento dirmi spesso: "cerca di capire, è giusto così, non si possono correre rischi, ragioni di sicurezza", mi creda Presidente da tifosa e non solo, capisco bene la tutela della sicurezza, capisco le indicazioni dell'osservatorio del Ministero degli Interni sulle manifestazioni sportive, ma non riesco a condividerle. E' ingiusto chiudere le porte in faccia ad una tifosa solo perché ha la disgrazia di essere nata in una città diversa da quella a cui sente di appartenere e non solo calcisticamente.Il 20 settembre del 2006 ero lì in tribuna montepellegrino, ne conservo gelosamente ancora il biglietto, ero lì insieme a persone a me care, ai miei compagni tifosi, ad incitare i nostri giocatori; quel 20 settembre ancora una volta mi avvicinò sempre più al mondo rosanero, "Una di Voi" ecco come mi sentivo quel giorno, senza nessuna discriminazione razziale, sociale o "catanese", e adesso? Adesso più che mai mi vergogno di essere catanese e di abitare in questa sporca ed inutile città. E' davvero ingiusto che debbano pagarne le conseguenze di certi gesti, chi davvero sente e sostiene col cuore i colori calcistici. Mi chiedo, come mai I'Osservatorio non abbia pensato di chiudere completamente le porte dello stadio e magari di far giocare i nostri ragazzi con una squadra rossazzurra fantasma?!Sabato sarò a Palermo, ma a quanto pare dovrò scordarmi del Renzo Barbera, di Kurò, delle immense luci, dei colori rosanero contrastanti col verde del campo, insomma credo che dovrò fortemente rispolverare vecchi ricordi e immaginare ancora una volta quella magia vissuta entrando per la prima volta nel nostro amato campo palermitano.C'è tanta rabbia, amarezza, sconforto e delusione in me, come se avessi giocato una pessima partita contro il resto del mondo restando in panchina a guardare.Caro presidente si può non essere concordi sulle scelte calcistiche, sugli schemi adottati, ma credo che ci sia una cosa importante e fondamentale che accomuna tifoseria e squadra rosanero: l'essere reciprocamente umili e disponibili; ed è questa l'aria che si sente e si respira al Barbera e che avrei voluto rivivere ancora una volta, durante quella che molti definiscono una partita di fuoco.Ho imparato molto da questa squadra, e, il fu ma sempre presente Capitan Corini, insegna che la rabbia va sfogata in positività, reagendo e combattendo, io sono solo una tifosa ed inutile sarebbe indossare le scarpette e scendere in campo, farei sicuramente pessima figura, ma posso, mettendoli nero su bianco, condividere questi miei sentimenti negativi a parole e ricordare alla squadra rosanero che esiste anche una tifoseria palermitana emarginata.Dentro me, in fondo, lascio ancora un pizzico di speranza prima di abbandonare completamente il sogno di ritornare sugli spalti del Barbera. Si ricordi ogni tanto anche di noi signor Presidente e ci faccia sentire presenti soprattutto in queste situazioni, ci aiuti a dare voce al nostro diritto d’esser tifosi. Grazie, in fede Vincenza