why not?

tienes fuego?


una strada. il ritorno dal mare. un viaggio sulle ali del tempo, su un'auto che è un pegno del passato. scorrere sulla strada avvolti in curve di ferro che sono arte dispersa. un sigaro tra i denti. spento, mannaggia! allora è scontato: tienes fuego? No! la risposta! e qui sarebbe finito tutto: hai da accendere? no! ah! finito! chiuso! aspettare, quando si arriva. e invece... qui no. espera, aspetta! la poesia rigonfia di curve verdi, la collina toscana a motore, si ferma, tra stridii che sono gli schiocchi dell'artrite di un vecchio. paco scende. ma che fa? vuole chiedere a qualcuno...ma se non c'è nessuno in questa stretta idea di asfalto stesa sulla sabbia...solleva un cofano che è labbra di donna, frutta e passione, provocazione dinamica contro il vento. paco che cerchi? una foglia! una foglia secca... e poi il tubo di quel liquido che è la benzina autarchica, un misto di idea di idrocarburi e acqua del Malecón, di gas e solidarietà panamericana. e poi il filo di una cassa enorme che Volta stenterebbe   a riconoscere come conseguenza della sua scienza: sì deve essere una batteria. la scintilla! la foglia brucia...il fuego!e allora via, in un baleno si ricompone la nuvola verde e si riparte tra sbuffi fumo atomico.