Repubblica lancia sul suo sito un sondaggio occulto. Un’autentica trappola: qual è il libro che vi ha cambiato la vita? Rispondete pure così preparano la prossima collana da vendere con il giornale. Ormai vendono di tutto. A quando la fetta di mortadella prevista da Enzo Biagi anni fa?Sì ma qui me lo posso chiedere: nessuno mai qui userà la mia risposta per vendermi un libro. Del resto ce l’avrei già, se l’ho letto.E allora, qual è il libro che mi ha cambiato la vita?Parto dai libri che ho letto due volte, per il piacere di riassaporarne le parole, sfidare il rischio della delusione. Argo il cieco, dell’immenso maestro di Comiso, zio Gesualdo Bufalino. L’eleganza delle parole affonda lenta nel burro del passato, incidendovi figure di passioni ridimensionate ormai dal tempo inesorabile.Bar sport duemila, del sapido felsineo Stefano Benni. Serate spese ad origliare i vicini di sedia al bar rendono l’anatomia della famelica Italia del 2000.Lettere di condannati a morte della resistenza italiana, di tante mani semplici e nodose che non ci sono più. Perché sono vetero e ci ho pianto. Direi che basta.Tutto Italo Calvino. Il bimbo che ha visto la luce di Cuba e con la fantasia ha folgorato le lettere italiane. Esagero? Beh, giudica tu il racconto del vecchio Qfwfq: “l’avevamo sempre addosso, la Luna smisurata: quand’era il plenilunio, pareva che ci schiacciasse, quand’era lunanuova rotolava per il cielo come un nero ombrello portato dal vento; e lunacrescente veniva a corna così basse che pareva lì lì per infilzare la cresta d’un promontorio e restarci ancorata”. Memorie di Adriano della algida franco-belga dal nome falso, Marguerite Yourcenar. La forza dell’umanità messa sulle labbra esauste di un potente che non ha dimenticato l’anima.Cerimonie dell’illuminato polemista Michele Serra. Perché me lo fatto conoscere una persona speciale e ci ho visto più di quello che c’era. E basta così.
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Repubblica lancia sul suo sito un sondaggio occulto. Un’autentica trappola: qual è il libro che vi ha cambiato la vita? Rispondete pure così preparano la prossima collana da vendere con il giornale. Ormai vendono di tutto. A quando la fetta di mortadella prevista da Enzo Biagi anni fa?Sì ma qui me lo posso chiedere: nessuno mai qui userà la mia risposta per vendermi un libro. Del resto ce l’avrei già, se l’ho letto.E allora, qual è il libro che mi ha cambiato la vita?Parto dai libri che ho letto due volte, per il piacere di riassaporarne le parole, sfidare il rischio della delusione. Argo il cieco, dell’immenso maestro di Comiso, zio Gesualdo Bufalino. L’eleganza delle parole affonda lenta nel burro del passato, incidendovi figure di passioni ridimensionate ormai dal tempo inesorabile.Bar sport duemila, del sapido felsineo Stefano Benni. Serate spese ad origliare i vicini di sedia al bar rendono l’anatomia della famelica Italia del 2000.Lettere di condannati a morte della resistenza italiana, di tante mani semplici e nodose che non ci sono più. Perché sono vetero e ci ho pianto. Direi che basta.Tutto Italo Calvino. Il bimbo che ha visto la luce di Cuba e con la fantasia ha folgorato le lettere italiane. Esagero? Beh, giudica tu il racconto del vecchio Qfwfq: “l’avevamo sempre addosso, la Luna smisurata: quand’era il plenilunio, pareva che ci schiacciasse, quand’era lunanuova rotolava per il cielo come un nero ombrello portato dal vento; e lunacrescente veniva a corna così basse che pareva lì lì per infilzare la cresta d’un promontorio e restarci ancorata”. Memorie di Adriano della algida franco-belga dal nome falso, Marguerite Yourcenar. La forza dell’umanità messa sulle labbra esauste di un potente che non ha dimenticato l’anima.Cerimonie dell’illuminato polemista Michele Serra. Perché me lo fatto conoscere una persona speciale e ci ho visto più di quello che c’era. E basta così.