star_mely

Post N° 1


L’importante è il pennello. Che non mi si fraintenda, sia ben chiaro, con doppi sensi. Io sto parlando proprio del prendere un pennello e un secchio di vernice nera e iniziare a dipingere una parete. Mai avrei creduto potesse portare a vantaggi così ambiti e non più ripetibili, una volta terminato il lavoro. Tanto che verrebbe voglia di lasciare asciugare il colore per iniziare di nuovo a dipingere di bianco tutta la parete, per potere dare una nuova mano di nero. E così all’infinito. Io come al solito mi sono fatta riconscere come quella del canarino,
non per l’aviaria (ah, che brutta malattia… è come il potere, logora chi non ce l’ha) ma per il bicchiere di acqua calda e limone che ho dovuto necessariamente procurarmi a metà cena, subito dopo le tagliatelle rimaste per metà nel piatto. In compenso sono tornata a casa con due libri in più, la piazza dei sogni dipinti e i sonetti d’amore (!!) di Siekspir (si sa, del resto, che i compagni hanno dei problemi con la c – cit.). Che poi, mi dicono di non pensarci, e poi mi trovo fra le mani un libro del genere… come posso impedirmi di dedicare a Carletto il principe dei mostri diggei (altro che diggei cannella!) il seguente sonetto?