LE MIE POESIE

LA NOTTE...giù


La Notte. Scrivo più di quanto possa leggere, non è svogliatezza, ma desio di creare dal nulla, emozioni, amo osservare e studiare nei minimi particolari ciò che osservo, anche una formica può colpirmi, un fiore o un filo d'erba, ma ciò che amo è lo sguardo di una donna, i suoi occhi quando penetrano ciò che innanzi hanno, li mi perdo in quel mar che tanto amo. Uomini simili, saranno sempre incompresi, sognatori fino all'osso, navigano in un mondo parallelo mentre gli parlate, assenti e presenti nello stesso istante, rivolterebbero il mondo innanzi a voi senza che alcuna scossa potreste mai avvertire. Un terremoto nel cuore, un'onda che vi avvolge in una tempesta senza una nube in cielo, venti soffierebbero sulla vostra pelle e sul viso fino a farvi chiudere gli occhi, vedendo ciò che il cuore vuole e non la mente. La notte è il loro rifugio preferito, illuminati dal chiarore della luna, eterna amica di lunghe nottate insonni, ove la carta e l'inchiostro diventano tutto. Solitari irremovibili, dipingono su tele di vita ciò che l'occhio osserva, mai innamorarsi di un animale simile, nero e silenzioso, nasconde nelle tenebre il corpo suo, lasciando l'odore, tra montagne di fogli accartocciati, ove le righe scritte attraggono la preda designata. Persa in quelle terre sconosciute, si lascia andare, quello è l'istante in cui la fiera che si nasconde in lui, prende i suoi desii e li trascina nella sua tana, qui nascono emozioni, tra righi scritti e non, su pagine di vita. Al sorgere del nuovo, come per incanto in una fiaba, svanisce tutto, ritorna l'uomo, riprende la sua vita, ma nel ricordo di un sogno, resta la sua anima, desiderando che il giorno voli via, per riprendere le orme sue, ove le aveva lasciate nella sua tana, in dolce compagnia.Giù 21/05/201507.12Di Giuseppe Morelli(siae)Copyright registrato(Tutti i diritti riservati ®©)