LE MIE POESIE

L'ANGELO E IL DEMONE...giù


L'Angelo e il Demone.Negò l'amore nel silenzio e nello stesso caddero le tenebre. Il buio regnò a lungo su quella terra, neanche un filo d'erba poté vivere senza la luce, la morte si fece lentamente spazio su ogni cosa e avviò le trattative, l'uomo disteso sentiva il peso sul suo capo, quell'essere oscuro lo schiacciava sorridendo, poco alla volta la vita si spegneva e nella mente ogni ricordo, anche i più nascosti venivano a galla, in questo mare senza speranza alcuna. Un Angelo si svegliò dal suo letargo antico, ebbe pietà dell'uomo, senza timore con la sua spada squarciò il cielo, ne apparve un brandello, rispecchiò il mare d'azzurro, la penna di fuoco era pronta, l'uomo abbandonato a se stesso e privo di forze, stava per mettere la sua anima nelle mani del demone, improvvisamente quel lembo di cielo gli passò innanzi come un sogno, aprì gli occhi ancora una volta, forse l'ultima, la luce gli diede la forza, spezzò la penna infuocata bruciandosi le dita, si ribellò con tutta la sua forza a quell'essere oscuro, lo rese debole innanzi alla luce che sorgeva innanzi alla sua vita. Finalmente uno difronte all'altro. Basta, non firmo oscure pergamene, va via da questa terra e questa spiaggia, non sono tuo e mai lo sarò, io appartengo ad altro, il cielo è la mia casa, le ali per volare, il mare la via ove guardare, questa spiaggia la mia gioia, ove ogni granello è un fratello. Sono un puntino, ricordalo o male oscuro, ovunque io vada lascio un segno, non torno mai sui miei passi, ma lascio te alle mie spalle, vile e codardo piumato nero, sprofonda da dove sei venuto, crogiolati da solo tra le tue stesse fiamme, io appartengo a Dio, solo lui può sulla mia vita, oggi e sempre. Bestia immonda, fa in modo, di non trovarti mai più difronte a me, perché l'inferno, di cui tu hai i tuoi natali, sarà solo l'anticamera, di ciò che sarò io per te in avvenire.Giù 02/01/201608.19Opera di Giuseppe MorelliCopyright registrato(siae)(Tutti i diritti riservati ®©)