LE MIE POESIE

VECCHIO LEGNO...giù


Foto di G.MorelliVecchio legno.Per quanto possa sembrare tristee non piacere,è realtà a cui nessuno può sfuggire,così seduto ai bordi della vita,consumavo il tempo che restava,respirando quel salmastroche il marino mi donava,lo sciabordio dell'ondaquasi inesistente,era carezza per quel vecchio legno,lento si dondolava sulle sue ultime onde di vita,a poca distanza regnava incontrastato,un enorme plastificato bianco,pareva una nave,lucida e imponente,innanzi a quella barca sì minutae scolorita dal tempo,ferma e fredda se ne stava,senza sentir nemmeno l'ondache sì piccina l'accarezzava,ella nel suo,quasi potesse raccontare ogni sua rigaturaimpressa in quel vecchio legnoche la vita le aveva inflitto.In quanti son salitie quanti ne ha portati in giro,ridenti giorni incollatioramai a un passato ormai sfiorito.Ritorno in mee poso il mio sguardo al tempo ormai finito,sembro quel vecchio legno,che dondola su questo scogliomentre il sole mi accarezza il viso.Vorrei che questi raggi fossero le tue dita,sentire il tuo calore sulla mia pelle,respirare il tuo respiro,diventare soffio per il cuore tuoe farti giungere con la dolcezza del marino appena nato,queste parole mai studiate a tavolino,nate dal nulla,da un emozione,forse da un desio,mentre lo sguardo si perdesu quella linea di confinetra una reale irrealtà,e una irrealtà così severada essere più dolorosadi una ferita inferta a questo corpo,come a quel vecchio legno,che attende l'attimo in cui il mare lo attraversa,ricolmando il suo io,prendendolo per mano,accompagnandolo nei fondalipiù profondi di questa amara vita.Giuseppe MorelliGiù 04/08/201608.00Opera scritta daGiuseppe MorelliCopyright registrato(siae)(Tutti i diritti riservati ®©)