Creato da diabolik451 il 13/05/2011

Legittimo impediment

Que­sito n. 1: re­fe­ren­dum le­git­timo impedimento

 

 

IVAN IL GENOANO

Post n°19 pubblicato il 23 Aprile 2012 da diabolik451
 

Ricordo le battute del comico genoano Luca Bizzarri su Ivan dopo la partita (mai giocata9 tra Italia e Serbia; ricordo anche l'anno scorso, le sue battute sulla Samp. Ora che t'inventi caro Luchino??..
I tifosi sequestrano il Genoa
E poi Preziosi caccia MalesaniCon il Siena in vantaggio 4-0, i tifosi rossoblù hanno fermato il gioco lanciando fumogeni in campo e bloccando l'accesso al tunnel per il rientro negli spogliatoi. Il capitano Marco Rossi ha aderito alla loro richiesta riconsegnandole maglie. Il presidente : "In ostaggio di un centinaio di persone". Giancarlo Abete: "I colpevoli mai più allo stadio". Petrucci: "Vergogna"

I tifosi sequestrano il Genoa E poi Preziosi caccia Malesani

GENOVA - Una scena surreale, assolutamente unica sui campi di calcio. I giocatori umiliati, costretti a togliersi le maglie, ritenuti indegni di indossarle dalla frangia più scalmanata dei propri tifosi. Una scena ancora più indegna se paragonata all'ondata di emozione popolare della scorsa settimana dopo la morte in campo di Piermario Morosini.

Genoa-Siena doveva essere la gara del rilancio per i liguri verso la salvezza, invece si trasforma in una disfatta sotto tutti i punti di vista. Sullo 0-4 a favore dei toscani inizia la contestazione: fumogeni, tifosi accalcati nei pressi del sottopassaggio di rientro negli spogliatoi. Quasi tutti i giocatori rossoblu, su pressione dei tifosi, si sono tolti le maglie e le hanno consegnate al capitano Marco Rossi.

L'unico che si è rifiutato è stato Giuseppe Sculli, che ha spiegato in un acceso colloquio con i capi tifosi che i motivi del suo gesto. Comunque, per la ripresa della gara, è stata decisiva proprio la mediazione di Giuseppe Sculli, che ha convinto i sostenitori di casa più facinorosi affinchè si riprendesse a giocare. Con i tifosi si è intrattenuto anche Frey. Momenti toccanti soprattutto per Mesto, che ha avuto una vera e propria crisi di pianto, rifiutandosi di togliere la maglia.

Pur senza i picchi di violenza raggiunti in quella circostanza, le scene hanno ricordato quelle di Italia-Serbia di qualificazione agli Europei, con il tristemente famoso ultras balcanico, 'Ivan il terribile' a mettere a ferro e fuoco
lo stadio. Stavolta, per fortuna, la violenza è stata solamente morale, ma questo non fa molta differenza. Ancora una volta è il calcio ad uscire sconfitto, in malomodo, strapazzato dalla mancanza di cultura sportiva che purtroppo accompagnano frange del nostro calcio.   

Un breve riepilogo dei fatti. Tutto era cominciato all'8' del secondo tempo, quando l'arbitro Tagliavento aveva sospeso la partita alla quarta rete dei toscani a causa di un fumogeno caduto in mezzo al campo. Nel frattempo era iniziata la contestazione con numerosi tifosi che hanno invaso la tribuna dell'ingresso degli spogliatoi. Poi il resto: le lacrime, il ritiro delle maglie, la ripresa del gioco di una gara che ormai non era più tale. Per la cronaca, la gara si è conclusa 1-4.

Ora il Genoa è braccato dal Lecce per la lotta salvezza. Tappa fondamentale la gara di mercoledì prossimo a Milano: la società ha annunciato che la squadra sarà in ritiro immediato nel capoluogo lombardo. Mossa abbastanza prevedibile per tenere i giocatori lontani dalla pressioni della piazza.

PREZIOSI: "OSTAGGIO DI UN CENTINAIO DI PERSONE" - Duro il presidente Preziosi: "Quello che dispiace è che comportamenti del genere incidono anche sull'esito del campionato. Se non veniva ripresa la partita avremo avuto anche dei punti di penalizzazione. Non voglio fare polemica con le forze dell'ordine, ma non è possibile che un sessanta, settanta delinquenti si sono impadroniti del campo, persone abbia l'impunità di fare quello che vuole. Non esiste una cultura sportiva, ma solo una cultura del tifo. Forse per una partita del genere poteva anche essere prevista una contestazione, visto il momento. Come mai i poliziotti erano solo una decina per froteggiare queste persona che ci hanno umiliato...".

"Il futuro? A questo punto è meglio che ci squalificano il campo così andiamo a giocare fuori. Spero di non venire più a Genova nel prossimo mese. Queste cose sono un peccato per chi viene allo stadio per vedere la partita, magari soffrire per questo momento difficile, ma senza sfociare in episodi di violenza. Il problema non è se questo allenatore non capisce niente o se quello di prima era peggio o se il presidente è peggio di tutti e due. Non mi sottraggo alle mie responsabilità, ho già detto a più riprese che le colpe sono mie, ma non mi posso mettere tutti i giorni in ginocchio davanti nella gradinata nord. Riprendere la partita ci ha salvato da una penalizzazione, ora mi aspetto che queste persone vadano in galera, questi 'patrioti' della gradinata nord non mi fanno paura, sono stati tutti fotografati e ripresi, ora mi aspetto una risposta precisa da parte della polizia, caso contrario potrei fare delle riflessioni e lasciare il calcio. Non vede perché dovrei continuare a lavorare in questo ambiente, lo dico con serenità. Dicono che il Genoa è loro, allora vengano e se lo comprino".

"Negli ultimi 2 anni ci ho messo 44 milioni per ripianare le perdite, ma quelli si sentono padroni e vengono a Pegli a prendere a schiaffi i giocatori. E anche in quei casi, la polizia dov''è? Sa quando arrivano, sa come si muovono e gli permette tutto. Quanto meno manca un'opera di prevenzione, anche quella di oggi era una partita considerata ad alto rischio e c'erano solo una manciata di poliziotti. Dobbiamo aspettare che ci scappi il morto prima di metterli in galera? Fino a quando avremo paura di loro, di questi prevaricatori, allontaneremo la gente perbene dallo stadio. Non mi sono mai avvalso di guardie del corpo e non mi fanno paura neanche se mi minacciano di venirmi a prendere a casa". Preziosi chiude con una ventata di ottimismo: "Indipendentemente da come potrà mettersi per il Siena nel calcioscommesse, ci salveremo". Meno ottimista su Malesani: "Ci sto pensando". In tarda serata, l'esonero è ufficiale. Arriva De Canio.

ABETE: "I COLPEVOLI MAI PIU' ALLO STADIO" - "Un clima di violenza inaccettabile che non è assolutamente tollerabile. I responsabili non devono entrare mai più allo stadio". Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, ha commentato gli eventi ai microfoni Rai: "Queste persone - ha aggiunto il numero 1 federale - non hanno nulla a che fare con i tifosi e sono l'immagine peggiore per il calcio. Ha fatto benissimo Sculli a non togliersi la maglia, non bisogna darla vinta a queste persone".

L'IRA DI PETRUCCI - Pesanti le dichiarazioni del presidente Petrucci: "Vergogna, vergogna, vergogna! Quanto successo oggi a Genova rappresenta ancora una volta il lato peggiore del calcio italiano. Quello che le immagini televisive hanno portato in diretta nelle case di milioni di italiani è un ulteriore segnale del degrado morale da cui il sistema calcio in Italia deve al più presto prendere le distanze, allontanando quanti concorrono a minarne la serenità. La maglia è il simbolo intangibile di una squadra e non può essere né offesa né vilipesa o, tantomeno, oggetto di trattative. Aver chiesto e acconsentito di far togliere le maglie ai giocatori del Genoa rappresenta un sacrilegio sportivo di cui i colpevoli dovranno rispondere in ogni sede. Non è più tollerabile che il calcio possa essere infangato, colpito e avvelenato dagli incivili comportamenti di certi pseudo-tifosi che spadroneggiano negli stadi a dispetto di norme e leggi che andrebbero applicate con rigore e severità senza tolleranze di alcun genere. Ma anche di certi dirigenti che cercano in ogni occasione il sistema per aggirare le regole, modificarle a proprio piacimento, finalizzando tutte le loro iniziative all'interesse personale contro ogni principio etico e morale. E' giunto il momento che le società di vertice recuperino rapidamente una leadership credibile e autorevole e con poteri diversi dall'attuale governance". Di "brutta pagina per il calcio italiano" ha parlato il ministro dello Sport Piero Gnudi.

IL QUESTORE REPLICA A PREZIOSI -
I giocatori del Genoa si sono tolti la maglia, come preteso dagli ultras, con il consenso del presidente, Enrico Preziosi. I responsabili delle forze dell'ordine presenti in campo erano "fortemente contrari" e hanno "fortemente sconsigliato" il presidente di agire in tal senso. Lo ha detto il questore di Genova, Massimo Mazza, replicando alle dichiarazioni polemiche del presidente.

BERETTA: "ISOLARE I VIOLENTI" - "E' un episodio grave e triste nello stesso tempo, è evidente che pochi facinorosi hanno cercato di infliggere un'umiliazione al calcio, ma il calcio italiano ha già dimostrato altre volte grande capacità di reazione e il meccanismo anche questa volta avrà una risposta adeguata", commenta il presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta. "Sono stati evitati atti di violenza più gravi che avrebbero potuto coinvolgere più persone, ma soggetti di questo genere vanno isolati e tenuti lontano dagli stadi"

TOMMASI: "GLI ULTRAS FANNO I PADRONI" - "Gli ultrà si ritengono i padroni, non è solo questione di fumogeni, è il ricatto sulla maglia che è inaccettabile. E il ricatto non è solo a Genova". E' il duro commento di Damiano Tommasi, presidente Aic. "Forse sono gli stessi tifosi che hanno costretto Milanetto ad andare via". Poi aggiunge: "Siamo preoccupati, così non si può andare avanti".

SANNINO: "UNO SPETTACOLO INIMMAGINABILE" - "E' uno spettacolo che nessuno pensava di poter vedere dopo la tragedia di Morosini, che ci ha reso tutti tristi. Oggi è capitato qualcosa di inimmaginabile", ha commentato a Sky il tecnico del Siena, Giuseppe Sannino, commentando il comportamento dei tifosi del Genoa durante la sfida del Ferraris con i toscani. "Noi abbiamo fatto la nostra partita pensando alla salvezza anticipata e a tutto quello che intorno a noi si vive. Mi sono messo nei panni dei ragazzi del Genoa, mi dispiace che non potessero rientrare in campo perchè la tifoseria non lo permetteva. Ma penso sempre una cosa: si tratta di calcio. L'unica mia preoccupazione, al di là dell'incolumità, è che non fosse più una partita di calcio: difficilmente si può rientrare in campo dopo non so quanti minuti. La partita? Era giusto finirla e mi auguro che si possa mettere non dico una pietra sopra ma di sicuro è stato uno spettacolo non bello da vedere".

 
 
 

Lettera ai politici.. il brutto: che so già, non servirà a molto

Post n°18 pubblicato il 26 Marzo 2012 da diabolik451
 

Cari politici

E, notare bene.. Vi chiamo cari perché ci costate troppo!

Perché, per una volta.. una soltanto, non chiedo troppo.. per risollevare le sorti del nostro paese, dell'economia e tirarci fuori dalla crisi, non rinunciate ai vostri indennizzi e vitalizi?.. Perché non vi diminuite il vostro stipendio (che è tra i più alti d'Europa), non dico di tanto.. basterebbe anche solo di un decimo, se fosse fatto da tutti voi..

Pensateci sù a questa proposta, senza piangere lacrime da coccodrillo, possibilmente. Perché mentre voi prendete milioni per stare seduti, c'è chi si spacca la schiena pur di far arrivare a fine mese le proprie famiglie, e, a volte, non riesce nemmeno!

Questa è l'Italia, aiutatela!

 

 
 
 

Feste nazionali

Post n°17 pubblicato il 18 Novembre 2011 da diabolik451
 

Daquest'anno c'è una ricorrenza in più!

12 Novembre: (però sei fissato con la minore età, non sei arrivato ai 18anni).

Adesso, però, non ce l'hai più il legittimo impedimento.. le aule ti aspettano (aule dei Tribunali, non scolastiche).


 
 
 

Ed ora con chi ce la prendiamo?

Post n°16 pubblicato il 14 Novembre 2011 da diabolik451
 

Promesse mai mantenute, se non per leggi ad Hoc.

Faziosità nei programmi Mediaset, che descrivevano fantasie come fossero realtà.

Ogni volta che il PD (o partito di sinistra) era sotto accusa servizi di mezz'ora con continue accuse, per il PDL vi era sempre la presunzione di innocenza anche davanti a prove schiaccianti di colpevolezza.

Ed ecco la reazione degli italiani.

 
 
 

Ricordando SIC

Post n°15 pubblicato il 06 Novembre 2011 da diabolik451
 

Con questo tributo dei sorpassi più belli voglio ricordare Marco Simoncelli. Lui voleva il casino? Lui avrebbe voluto che non si piangesse ma che si salutasse con un sorriso?

Io voglio salutarlo così, con il ricordo di quello che a lui piaceva fare di più.

 

 

E soprattutto voglio sempre ricordarti così:

 
 
 
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