14FEBBRAIO2008

Le multinazionali e il veleno nel piatto e nella terra


Ieri sera volevo rilassarmi guardando una fiction con la Littizzetto su Rai 1.Poi però facendo zapping sono approdata su PRESA DIRETTA: ovviamente mi sono fermata lì.La giornalista Pusceddu ha condotto un'interessante, e preoccupante, indagine giornalistica su un prodotto di eccellenza italiana: l'olio exstra vergine.Avevo già avuto modo di seguire degli speciali di altre trasmissioni in merito alle diverse eccellenze italiane nel campo agroalimentare e quindi qualcosa già sapevo, ma è stato utile seguire la trasmissione in quanto è stata condotta una vera indagine che ha posto in evidenza il rischio che corriamo come italiani e come consumatori.Alcuni proprietari di uliveti, tra cui anche un giornalista svizzero, hanno spiegato come il prezzo imposto dall'industria alimentare (spesso appartenenti a multinazionali straniere) porti molti coltivatori ad abbandonare i loro uliveti non riuscendo nemmeno ad andare in pari con i costi.Si è data attenzione anche al caso giudiziario della Azienda Olearia Valpesana, accusata di aver falsificato migliaia di tonnellate di olio exstra-vergine con un giro di affari (legato alla sola truffa ai danni dei consumatori) di circa 500 mila euro.E' stata pure spiegata come i delinquenti della sofisticazione alimentare mischino oli di provenienza diversa (anche extra europea) e addirittura di qualità diversa (utilizzo di oli non extra vergini e addirittura oli non alimentari come l'olio lampante) per aumentare la produzione di ciò che commerciano come OLIO EXTRA VERGINE ITALIANO.Da qui le indagini giornalistiche sono proseguite verso la Spagna, paese europeo primo produttore al mondo di olio. In questo paese viene prodotto ed esportato sia l'olio lampante sia il deodorato, ossia un olio di bassa qualità il quale - grazie ad un processo di raffinazione - viene privato di colore e odore e utilizzato per allungare considerevolmente l'olio poi spacciato come extra vergine. Infatti al deodorato basta aggiungere una minima quantità di olio extra vergine per camuffarlo e riuscire a spacciarlo per olio extra vergine.Meditando mentre guardavo i servizi mi chiedevo se noi Italiani fossimo disponibili ad aiutare i nostri produttori per difendere gli interessi di consumatori, coltivatori e ambiente.Io si! Io sono disponibile a prendere due settimane di ferie a novembre per andare a raccogliere le olive presso qualche coltivatore diretto e avere in cambio ospitalità e magari una bottiglia di olio da portare a casa o un buono sconto per rifornirmi di quell'olio per mio uso personale: stacco la spina facendo qualcosa di nuovo e di pubblica utilità, ma soprattutto contribuisco a preservare la mia terra, ad aiutare chi la mia terra la valorizza coltivando con dedizione e amore... ma più di tutto contribuisco al cambiamento che riporterà la tutela dell'ambiente attuale e reale e ad eliminare queste multinazionali che stanno deturpando l'ambiente e schiavizzando la gente!Dopo l'olio è la volta di una seconda indagine a cura della giornalista Boschin, che si reca nella bassa Sassonia: terra dell'allevamento intensivo (e distruttivo) della carne suina.In questo caso oltre al maltrattamento degli animali (maialini che nascono, si gonfiano di mangimi e ormoni, e dopo 6 mesi vanno al mattatoio il tutto senza aver mai visto un filo d'erba che spunta dal terreno o un raggio di sole diretto dal cielo) c'è pure la nuova forma di schiavitù per cittadini rumeni e polacchi che entrano grazie ad una sorta di mafia basata su un caporalato e vanno a sostituire i lavoratori tedeschi: 16 ore di lavoro, in piedi, senza pause, costipati con il rischio di farsi male o ferire il collega accanto, per € 5,00 all'ora da cui devono detrarre le spese di affitto.La grande Germania che vuole insegnarci... Che volete mai insegnarci? Lo schifo delle mafie che vengono lasciate agire indisturbate l'avete sicuramente appreso da noi ma di sicuro a confronto noi siamo dilettanti...Intanto in Italia arrivano i prosciutti di maiali olandesi o tedeschi che anzichè crescere in 18 mesi ne impiegano solo 6... Chissà come fanno?Grazie ai nostri politici corrotti in UE basta che un prosciutto stagioni in Italia e può essere dotato di marchio italiano... Impasticcano e pompano le bestiole in questi paesi incivili (per non usare altri termini) e una volta macellati vengono in Italia per dotarsi di marchio MADE IN ITALY. Probabilmente perchè un prosciutto MADE IN ITALY rappresenta, nella visione internazionale, un'eccellenza...In una manifestazione tedesca (anche in Germania la gente lamenta questa politica devastante delle multinazionali della carne) hanno intervistato una responsabile di una associazione la quale smontava lo slogan delle multinazionali che sostengono che la carne costando meno è resa alla portata di tutti. Ossia questa donna sosteneva che la carne la paghiamo tre volte in merito ai sussidi che le multinazionali percepiscono (58 miliardi annui dalla UE), all'inquinamento dell'ambiente, alla perdita di posti di lavoro e di aziende medio piccole che costituiscono il tessuto sociale tedesco... senza contare i danni di salute che si verificheranno a breve (alcuni già si stanno verificando, vedi sclerosi multipla, alzhaimer, parkinson ecc) grazie a concimi usati per coltivare foraggio per le bestie, agli ormoni e agli antibiotici propinati agli animali per aumentare di peso e non ammalarsi e alle sostanze utilizzate per conservare la carne fino al suo consumo e non sentire lo sgradevole tanfo della cadaverina.Vedere poi le scrofe che possono solo stare in piedi o sdraiate ad allattare e contenute tra due sponde per limitarne il movimento, appena svezzati i maialini vengono di nuovo ingravidate manualmente e non escono mai da quelle stalle, non vedranno mai il sole se non quando vengono caricate sui cammion per andare al macello dopo tre anni di vita... I loro piccoli invece hanno una vita di soli sei mesi e anche loro vedranno il sole solo nel tragitto per andare al macello... Sempre che non siano messi in viaggio di notte, perchè allora sarebbe loro negato anche questo...Mi vergogno di essere un essere umano...In ultimo hanno mostrato come nel Bangladesh, dalla disgrazia accaduta a Dacca nell'aprile 2013, ci siano disordini legati alle rivendicaioni di diritti per i lavoratori.Un palazzo di 8 piani (dovevano essere 4, non 8!) che ospita ditte tessili che lavorano per le Multinazionali crolla... Molti operai e operaie vengono estratti morti, altri gravemente feriti... Nella foto si documenta che cucivano vestiti che portano i marchi dell'abbigliamento occidentale... Marchi per cui siamo (siete) disposti a pagare fior di quattrini fregandosene (chi non ne è a conoscenza è per non vuole esserne a conoscenza) di essere collusi con un sistema disumano e delinquente: ogni persona uscita ferita o addirittura cadavere da quelle macerie percepisce uno stipendio di € 35,00 mensili... Una maglietta di uno di questi marchi spesso costa il doppio... Quante magliette cuciono queste anime in un mese? Non hanno i nostri diritti, tant'è che lavoravano in un palazzo che presentava crepe in quanto costruito in totale inosservanza delle regole ingegneristiche: doveva essere di 4 piani e se ne sono costruiti 8 per essere più produttivi in barba alla sicurezza di questa povera gente...Io mi chiedo, ma in quanto esseri umani, come possiamo pensare di paragonarci agli animali e credere magari anche di essere superiori? o dire che a differenza nostra gli animali non hanno un'anima? Mi vergogno di appartenere al genere umano... Un vero schifo!