Quella dell'anomalia sul fondo del Mar Baltico si sta trasformando in una delle scoperte più sorprendenti e imbarazzanti della storia. Nell'ultima spedizione esplorativa, il team dell'
Ocean Explorer, con l'ausilio di un sonar 3d, avrebbe scoperto all'interno dell'anomalia angoli retti, pareti con superfici assolutamente lisce, quelli che sembrano essere corridoi e una struttura simila ad una scala. In una intervista rilasciata a una radio svedese, Aasberg, uno dei leader dell'Ocean Explorer, ha descritto l'interno dell'oggetto del baltico dichiarando che "l'oggetto sembra essere fatto dall'uomo. Potrebbe trattarsi di una formazione naturale successivamente modificata e adattata dagli esseri umani".L'impressione che si ha nel seguire la storia dell'anomalia del Baltico, è che più aumentano le informazioni disponibili, più aumenta il mistero. Deve essere la stessa sensazione provata del team di esploratori. Infatti, gli esploratori svedesi, hanno deciso di organizzare una terza spedizione che dovrebbe partire tra circa du settimane, con l'obiettivo di raccogliere più dati possibili per far luce su questo mistero sempre più sconcertante. Se l'oggetto non è di origine naturale, la configurazione interna, fatta di corridoi, pareti con angoli retti e cavità, farebbe pensare ad un oggetto di origine artificiale. Nell'insieme, l'oggetto ricorda la forma di un fungo. Un grosso disco - un cerchio perfetto di 180 metri di diametro e 4 metri di spessore - poggia sulla cima di un pilastro in pietra che si erge a otto metri dal fondo del mare e con uno spessore di 60 metri. Secondo l'opinione degli esploratori, la cupola sembra essere stata realizzata con il calcestruzzo, sia per la consistenza che per l'aspetto. Il massiccio pilastro su cui poggia, invece, sembra essere fatto di un materiale differente, il che fa pensare che la cupola e il pilastro non sono un unico blocco, ma piuttosto due oggetti separati. Se così fosse, chi o cosa avrebbe poggiato la cupola su quel pilastro? Sulla parte superiore dell'oggetto, sono visibili delle formazioni che somigliano a dei cerchi di pietra e che tutti hanno identificato come dei "camini", scuri, quasi come se fossero bruciati, sistemati in posizione circolare sulla parte superiore della cupola. Anche in questo caso, è difficile immaginare che la disposizione circolare di queste pietre sia dovuta ad un processo naturale. Stefan Hogeborn, 47 anni, è un veterano della subacquea con con 20 annni di carriera e più di 6000 immersioni alle spalle. Hogeborn è uno dei subacquei esperti che fanno parte del team e che è rimasto completamente ipnotizzato dalla scoperta: "Normalmente le pietre non bruciano", ha dichiarato Stafan. "Non ho una spiegazione per quello che abbiamo visto. Siamo scesi sul fondo per trovare delle risposte, ma più indaghiamo, più le domande aumentano". (WEB)