180chiliDgrasso

Premessa e paragrafo 00


 Raccontarsi è come osservare l’immagine del proprio volto riflesso sulla pellicola delle acque. Origami di immagini. Sovrapposte, vite dentro vite, come quadri. Matrioske in divenire.Tessere di un unico mosaico nell’immensità di un mondo distante.Guardare oltre la percezione di se stessi, di ciò che ci sta intorno, vedere quel che esiste appena nonostante il mare.Palermo, 26 Marzo 1981 00.ProspettiveNascere in un mattino tremante dopo una notte insonne,non voler aprire gli occhi. Serrare i pugni come serrande, lasciarsi cullare dall’oscurità momentanea, piangere piano. Nascere in un mattino guasto da una donna affranta, sedata, stralunata, in preda al delirio.In overdose da barbiturici. Non voler aprire gli occhi e farlo per fede. Aggrapparsi ad un seno finto, plastico e smorto dal quale ingurgitare latte e malasorte. Latte ed Arte.Aggrapparsi alla vita danzando nella placenta residua, sporco fin dall’origine, legato attraverso corde invisibili e manovrato dall’alto. Marionetta inconsapevole.Ingollare linee, forme e pastelli in bilico tra luci ed ombre. Muovere i primi passi afferrando un lembo di veste materna, gorgogliando parole vuote, sorridendo meccanicamente.Crescere lentamente come l’edera che nel tempo si radica ed espande, torturando le dita che stringono il pennello, affondando i pensieri nel colore tra gli orizzonti di sfumature.Attribuire tonalità agli eventi, stabilendo strane analogie cromatiche tra fenomeno e colore. Vagare nell’aria infrangendo bottiglie e calpestando foglie.Tancredi sogna, spremuto in un corpo minuto dalle fattezze incerte, un mucchietto di ossa e viscere. Sgambettando tra le tele, respira solvente ed olio.Tancredi sogna, dorme e sogna.