180chiliDgrasso

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 11.Lo sfratto“Tuo padre parte” dice la zia Angela a Marco.Non sembra turbato e fa spallucce.“Guarda che starà via per parecchi mesi va a lavorare in Svizzera dai cugini”Il ragazzo continua a non mostrare interesse per la notizia e a seguire il filo dei suoi pensieri.“Scendo in cortile, vado a studiare da Marta e non so quando torno” s’affretta a dire,senza rivolgerle neppure uno sguardo.Giunto a casa di Marta ,in groppa alla vecchia vespa del padre, la trova in lacrime e scossa da fremiti incontrollabili. “Che ti è successo?” chiede alla ragazza.“ Ci hanno sfrattati” “ Ma la vostra casa non se l’è comprata col mutuo tuo padre?”“Sì infatti ci ha sfrattati mio padre”“Chi?!”“Mio padre ha sfrattato me e Birba”“Che avete combinato stavolta?”“Ti ricordi che ho insegnato a Birba a cacciare le farfalle? Ecco, si è mangiata la collezione di mio padre! Ed io per difenderla mi son presa un ceffone, sono uscita di casa sbattendo la porta incazzata per sbollire la rabbia ma lui non ci vuole aprire. Ci hanno sfrattati!!! “conclude ricominciando a piangere.“ Marta non dire minchiate, ora ci parlo io con tuo padre”“Sì così mi manda al riformatorio”“Oh bella, veditela tu ciao”Inforca la vespa e riparte pensando tra sé che chi vuol fare bene fa male. 12.In ProvinciaIl giorno della partenza è apocalittico, tutti siamo agitati ed emozionati.Mia madre col brutto vizio di non buttare mai nulla ha riempito bauli su bauli di carte,cartine,cartelle persino i calzini bucati all’alluce. I maschi di casa fumano incessantemente sigarette gridando che non trovano mai nulla, che noi dobbiamo smetterla di toccare la loro roba e non la finiscono più con gli insulti allorché mia madre prende la scopa e comincia a inseguirli per tutta casa. Mio padre minaccia tutti con lo sguardo torvo e si limita a bestemmiare i santi. “Vi spicciate porcodio!” mastica tabacco e odio.Io me la faccio sotto quando lo vedo imbestialito e me la squaglio presto con la scusa di dover assolutamente salutare Francesca per l’ultima volta.Me la trovo davanti come se fosse sbucata dal nulla e sembra un’estranea. Il mio corpo si rifiuta di abbracciarla, come se quel gesto potesse legittimare la distanza tra noi.Lei sorride e sdrammatizza:” tanto sono 40chilometri, mio padre dice che vi verremo a trovare”Io lo so che non sarà così ma preferisco il silenzio.S’accorge della mia rigidità mista a freddezza e mi abbraccia per pochi attimi fuggendo poi via lasciando nell’aria il suo profumo di latte e mandorle. “ Samuela porcodio dove minchia sei? Ni stamu iennu e ti lassu cà” urla tra uno sputo e una bestemmia.A capo chino, ad occhi bassi, ubbidisco e salgo sul camioncino. Direzione Provincia. 13. InvolucroTancredi per molti mesi ripensò all’episodio di Capaci ma senza realizzare cosa fosse accaduto. Etichettò il tutto come curiosità.Un giorno,scendendo precipitosamente le scale,finisce addosso a una ragazza. “Ehi,cerca di fare attenzione” sibila lei.“ Madre! Scusa non ti ho vista”Lei lo squadra dalla testa ai piedi e si presenta :” Sono Vanessa,piacere”“Piacere Tancredi, non ti avevo mai vista prima, abiti da queste parti?”“Abito qui, in questo palazzo”“Davvero? Siamo vicini di casa allora, io abito al terzo.”“ Allora ci si vede, quando vuoi vienimi a trovare, ci prendiamo un caff蔓Ok ci aggiorniamo, ti lascio il mio numero.”“Come ti memorizzo sulla rubrica?”Tancredi ci riflette un po’ e dice:” scrivi Piz!”“Ok, a presto Piz “ 14.SfereLa vespa è posteggiata al chiosco.Marco parla con la comitiva per organizzare la scampagnata del 25 aprile. “La facciamo da Cristiano?”“Sì ma dobbiamo mettere i soldi”“ Facciamo la spesa e poi dividiamo”“ L’erba chi ce l’ha?”“ La porta Vincenzo”“ E da bere?”“Birra e vodka”“ Ok, picciò, però non facciamo i bambini”“ Giovanni l’ha trovata la cassetta delle gemelle?”“ Minchia, sì, dice che sono porche e vale la pena vederla”“ Oh però alle ragazze non lo diciamo che poi lo dicono in giro e siamo fregati”“Ce la vediamo noi di sgarrubbo”“ Vediamoci alle cinque per la spesa alla Conad”“Vabbuò, ciao”Mentre torna a casa Marco pensa ad Elisa la sorella delle famose gemelle. Da quando le sorelle hanno girato il filmino porno pagato bene e sono state coinvolte in retate in fistini di sesso e droga organizzate in ville di famiglie rispettabilissime Elisa si è chiusa in casa e gli assistenti sociali hanno disposto che sia allontanata ed accolta in un centro adatto. Tra Marco ed Elisa c’è stata una storiella durata poche settimane ma che ha lasciato in lui una tenerezza che lo induce a proteggerla.Tiene ancora in una scatola le quattro sfere donate da Elisa con i simboli degli elementi(acqua,fuoco,terra ed aria) spiegandogli che in ogni essere umano risiedono questi elementi e che si esplicano in vari momenti dell’esistenza.  15.OreloxQuando mio padre parlava della Provincia immaginavo fosse un luogo bellissimo, pieno di verde, privo dello stress che persevera nelle città. Mi sbagliavo,la differenza tra la città e la provincia è che quest’ultima è come un grande quartiere subordinato alla città. Le case sono uguali alle altre case, i negozi allestiscono le vetrine al medesimo modo, le strade sono caotiche, le sirene delle ambulanze sono le stesse.Il sole e la luna si alternano come sempre. Cammino sotto lo stesso cielo. Il primo giorno nella nuova scuola è stato traumatico, i ragazzini tutti fighettini stramarcati, le ragazze snob e piene di sé non parlano d’altro che di tacco e trucco.Focalizzo quasi subito il leader tra i ragazzi e quella tra le ragazze. Lui si chiama Roberto e oltre a possedere la classica bellezza nordica che da noi non è usuale sembra esser uscito da un collegio per quanto è educato e sappia usare la dialettica come una lama.Lei,Siria,invece pare uscita da una rivista di moda per teenager, unghia smaltate, capelli curatissimi, guarda tutti dall’alto della sua nobiltà.Complessivamente siamo una ventina e non occorre un esperto per intuire che la competizione non è più relativa alla forza fisica ma alle capacità scolastiche vere o presunte.Roberto si accattiva le simpatie degli insegnanti rigirandoli con la semplicità con cui formula periodi e concetti corretti, Siria farcisce ogni frase con avverbi forbiti per conferirsi un tono degno del suo casato, gli altri si arrabattano vivendo di riflesso, sfruttando la luce che i due astri emanano e cercando di usufruire dei loro favori, compiti in classe passati, appunti condivisi e intere interrogazioni suggerite. L’ultimo anno di medie è quello della riscossa. Mi sono ambientata bene sia nel gruppo del quartiere che in quello di scuola. Ne combiniamo delle belle come disegnare murales sulle mura del palazzo, andare in motorino in due rigorosamente senza casco altrimenti ne va della reputazione, si fanno le partite tra noi miste femmine e maschi, i giri in bici e spedizioni punitive per chi viene nel quartiere a fare il gradasso. Con Claudia ci si organizza e si va col suo motorino al chiosco, lei è fissata con Miriana Trevisan di Non è la Rai, ne ha una venerazione tanto che cerca il suo numero chiamando il 12 convinta che lei sia di Napoli e che abiti a Roma. Le danno tutti i numeri dei Trevisan esistenti e li chiama tutti. La madre ci scopre e le dà il castigo. La pena varia dall’ingurgitare uova crude per sconfiggere a suo dire la magrezza della figlia e non uscire da casa per settimane.Claudia è un osso duro, quando si scontra con la madre sembra un kamikaze ed il campo di battaglia è la cucina. Spesso scambia le pillole anticoncezionali della madre con le pastiglie per il mal di testa.Una volta s’è presa uno spavento perché ci si era convinti che la madre,Mariella, fosse incinta e avesse abortito. Non era vero. Claudia desidera un gatto e il padre le ha regalato i criceti. Io voglio il cane e mio padre ha messo la proposta ai voti. Tutti i componenti della famiglia potevano democraticamente esprimere la propria opinione. Mio padre ,da qualche anno, ha scoperto la civiltà. Parità. Non se ne fa niente. Nervosa e delusa decido di scappare di casa, la prima vera fuga.  Scendo alla cabina telefonica del quartiere e chiamo. Risponde mia madre.“ Pronto?”“ Sono io, passami a papà”“Perché chiami invece di citofonare?”“Sono scappata di casa e ormai sono lontana. ““Ti passo a tuo padre,và.”“Dove minchia sei?” esordisce lui“Non ha importanza, voglio il cane”“ Torna a casa e ne parliamo”“No, o tu mi prendi il cane o non vengo”“ Te lo prendo ora torna che dobbiamo mangiare”Giunta a casa preparo il contratto (mio padre mi ha insegnato che solo due cose si devono sempre in ogni caso rispettare) : la parola data e i contratti.Il contratto prevede due doni: il cane per il compleanno e il motorino per gli esami di terza.Firma ed è fatta. Il cane è mio. Yuri.