180chiliDgrasso

Vaka


 Macchie sui grembiuli,la campanella suona la salvezza,contro i muri bianchissimi,le ispezioni sulla pelle candida.I volti tristi dei bimbi innocenti,le loro manine strette,gli occhi sgranati sul mondo,il cielo piange letame,ricoprendo tutto.Auto fracassate come speranze infrante,vetri e macerie calpestate da piedini,maschere a gas per vivere ancora,il bacio che mai potrà essere dato.Un piccolo Cristo rotola nel fango,gioca con ciò che resta della terra,i capelli biondissimi inceneriti,la nebbia tossica come ragnatele.Un piccolo Cristo rincorre un compagno,le scarpe affondate negli abissi,il potere che squarcia la luce,mostrando quanto sia labile il sempre.Il cielo piange letame,le stelle come bagliori impercettibili,l'aria appestata si annida tra le dita,pronta a corrompere i corpi,bruciando ogni respiro.Lunghi edifici come fortezze inviolabili,gironi infernali su questa terra,contenitori di purezza,tentano di conservare vita.Un piccolo Cristo costruisce un pupazzo,la neve di catrame e di scorie,altri angeli neri vorticano intorno,canticchiando in girotondo.Grida sospese nei corridoi asettici,tutti contro le pareti per l'ispezione,medici controllano i volti,le sclere ingiallite,le labbra violacee.Il cielo piange letame,la corruzione come peste,corrompe tutto ciò su cui si posa,teme lo sguardo di un Dio.I volti tristi dei bimbi innocenti,le loro manine strette,gli occhi sgranati sul mondo,i potenti che lasciano marcire tutto,senza rimorsi.Il cielo piange letame,le stelle come bagliori impercettibili,l'aria appestata si annida tra le dita,pronta a corrompere i corpi,bruciando ogni respiro.Il sole risucchiato da un buco nero,l'oggi è privato di ogni sospiro,il cielo piange i giorni che restano,mostrando quanto sia labile il sempre.