MOMENTI

giornata di m..................


Proprio non c'è verso di andar d'accordo.....alle sei ho iniziato a lavorare e alle sei e tre minuti abbiamo avuto il nostro primo litigio della giornata. Un record...di solito passano almeno quaranta minuti! Ieri lui era nervoso, almeno così mi hanno riferito dato che ero in ferie, ma stamattina era fuori di se. Una lite per le solite banalità. Io che gli faccio notare quali sono i miei compiti, lui che mi rinfaccia il livello, io che gli mostro il disastro che hanno combinato ieri..e poi le solite frasi, con le solite urla e imprecazioni ALLE SETTE SI VA IN UFFICIO!, io lo guardo dritto negli occhi e rispondo ANCHE ORA SE ARRIVA IL DIRETTORE PERCHè MI SONO ROTTA. Torno nel mio reparto e a ruota mi segue. Il reparto è deserto fino le otto..continiamo a litigare, mi rinfaccia che io parto in quarta appena vedo le cose che non mi vanno bene e non chiedo spiegazioni sul perchè c'è quel caos ma do subito la colpa a lui...e forse ha ragione, do per scontato che è colpa sua e che a me tocca sempre rimediare gli errori di altri. Gli dico di sparire fino all'ora stabilita per andar in ufficio e mi chino a raccogliere tutto il materiale a terra (un disastro) a quel punto sento la sua presa sul mio polso. NON TOCCARMI gli dico ma lui niente mi fissa e non mi lascia il polso. Nel suo sguardo leggo rabbia verso me, rallenta la presa ma non molla FERMA FACCIO IO. Allora li mi arrabbio ancor di più COL CAVOLO, AVEVI TUTTA IERI PER FARLO MA INVECE HAI ASPETTATO CHE ARRIVASSI IO SAPENDO CHE DETESTO QUESTO DISORDINE, E TUTTI QUESTI MALANNI, SPARISCI PER OGGI NON TI VOGLIO PIù VEDERE. Ecco, lo fatta...conoscendolo ora si incavola di più e invece, a gran sorpresa, molla il mio polso, borbotta qualcosa e se ne va via con lo sguardo basso. In quel momento mi son sentita morire, volevo fermarlo e parlargli, perchè così non si può andar avanti dato che per almeno 3 mesi lavoreremo di nuovo insieme. Fino metà mattinata scorre tutto liscio, almeno all'apparenza, nessun richiamo in ufficio, lui che evita quei 3000 metri quadrati ma chi conosce la situazione nota e commenta. Mi si avvicina un collega e inizia SIETE DUE STUPIDI, CHE VI PRENDE? I DUE AMICONI CHE DA MESI LITIGANO, TU LO SCANSI DA QUANDO HAI AVUTO LA STORIA CON IL PADOVANO, E LUI STA MALE, TU STAI MALE. L'ALTRA SETTIMANA LUI STAVA COSì MALE CHE NON è VENUTO A LAVORARE..E  QUESTA VOLTA STARAI TU A CASA? SIETE TESTARDI FATE PACE. Sembra facile da dirsi ma non lo è. Però io me ne rendo conto che questa situazione non può andar avanti, l'aria a lavoro è troppo pesante e a me manca l'amico di sempre, il confidente. La giornata passa di lui nemmeno l'ombra e all'uscita ci evitiamo ma poi, verso sera arriva il suo messaggio dove si scusa, che ha reagito male, che era nervoso e che avevo ragione a brontolare per quello che avevo trovato. Il cuore mi si è aperto, perchè già sto soffrendo per una situazione e passare un fine settimana sapendo che lui sta male per colpa mia.....però non son riuscita a rispondergli, non ancora. Uffa, ho paura di sbagliare nella risposta, h paura che lui fraintenda, ho paura di farlo soffrire di più