No, dico: se si chiamano “superflui”, un motivo ci sarà. Anzi, il concetto di inutilità è talmente radicato nel sostantivo, che in realtà è l’aggettivo stesso ad essere diventato superfluo: basta dire peli, e ci si capisce perfettamente. Almeno tra donne.In effetti, per gli uomini la questione è più ambigua, o se vogliamo più dialettica: diciamo che sono più condizionati dai capricci della moda, del costume.Probabilmente qualcuno avrà fatto anche uno studio – scommetterei sugli americani: riescono a pubblicare relazioni scientifiche su qualunque argomento, soprattutto quelli insensati - sulla relazione esistente tra il gradimento del vello maschile e,che so, l’andamento della Borsa (o del calciomercato: quanto a circolazione di denaro, praticamente si equivalgono).Ultimamente mi pare vada il glabro: ho un vago ricordo di uno degli ostaggi del Grande Fratello che, da poco rilasciato, sorrideva beato e liscio come il più classico dei neonati (e altrettanto privo di parola, anche, temo: ma forse son maligna). Ma niente vieta che un imminente film o sceneggiato televisivo (l’imprescindibile fiction!) ci riproponga un eroe dal petto villoso e ricciuto (nel qual caso mi sentirei di suggerire l’adorabile Giobbe Covatta: vedere per credere).Noi donne, ancora una volta, siamo un esempio di coerenza:mai scese a patti col nemico. Mai.Noi, i peli, li odiamo.Da sempre, e per sempre.Perché sono, appunto, superflui. Fastidiosi, sgradevoli alla vista e al tatto, ma soprattutto inutili: ed è questo che, sopra ogni cosa, ci indigna e ci irrita, è di questo che non riusciamo a farci una ragione.Perché tanta ostinazione, tanta caparbietà, tanta protervia? A che pro? Cerchiamo di essere duttili, che diamine. E soprattutto cerchiamo di tener conto dei mutamenti genetici, dell’evoluzione delle specie viventi e, in ultima analisi, della Storia. Sì, amiche carissime, avete capito bene: della Storia Maiuscola.Ora, da quanti anni - ma che dico anni: secoli,millenni, ere geologiche - i peli hanno smesso di avere una qualunque funzione utile all’essere umano?Tanti, ma tanti veramente: anche tradotta in euro, verrebbe fuori una cifra da capogiro. In molto meno tempo, alcuni oceani si sono trasformati in pianure, i dinosauri si sono estinti e parecchi pesci hanno imparato a volare (o viceversa, non ricordo bene ma la sostanza non cambia).E vi pare possibile che nel frattempo i peli non si siano resi conto di avere esaurito qualunque funzione loro assegnata, sempre che ne avessero avuta una? Vi pare sensato che dopo millenni che evidentemente non servono più a un accidente (non certo a riscaldare, o a proteggere la pelle da pericolose bestiole che – loro sì! - han capito che non era più aria e si so no garbatamente levate dalle scatole), costituiscano ancora un problema?Qualcuno potrebbe obiettare: siete incontentabili, volete avere tutto e il contrario di tutto, pretendereste di avere folte chiome e gambe glabre, e questo non è possibile.E noi rispondiamo: balle! Non c’è alcuna relazione tra peli e capelli! O meglio sì, c’è, ma è bizzarra e capricciosa come una giornata di marzo.Ci sono donne chiarissime e prive di peli con chiome setose e lisce; donne brunissime e pelosissime con tanti di quei capelli che a venderli realizzerebbero l’equivalente del PIL di un paese in via di sviluppo; rosse pre-raffaellite dotate di gambe di alabastro, sì, ma anche di ascelle inestricabili; castane dalle chiome smunte ma con dei peli da farci cuscini per tutta la famiglia, e anche qualche materasso; biondine uniformemente ricoperte di peluria – il famoso effetto pesca - ma con talmente pochi capelli che li chiamano per nome…Qualcun altro sentenzia: siete vittime dell’estetica contemporanea, schiave di modelli femminili stereotipati frutto dell’attuale cultura dell’omologazione!A parte che gente che parla così proprio bene del tutto non sta di sicuro, la risposta ancora una volta è ferma e olimpica: balle!Di nuovo e sempre balle!Che qualcuno trovi un’immagine femminile, una sola-in tutta la storia dell’arte, almeno quella a noi nota-in cui compaia una donna pelosa: non ce ne sono.Oddio, è anche vero che gli artisti sono sempre stati per la stragrande maggioranza uomini, e una tipica caratteristica maschile è sempre stata quella di descriverci senza mai guardarci veramente. E non mi riferisco solo agli stilnovisti e simili: valga tra tutti il celeberrimo canto popolare in cui una fanciulla disperata grida: “Tutti mi dicono bionda, ma bionda io non sono: porto i capelli neri!”Ma insomma, tanta unanimità nell’ignorare i peli-sono superflui, no?-un significato ce l’avrà.E allora è arrivato il momento di dire basta.Se i peli non vogliono accettare di aver concluso il loro ciclo vitale sulla terra, se si ostinano e riprodursi nella loro assoluta, ottusa inutilità, noi dobbiamo avere il coraggio e la fierezza di accettare la sfida, e continuare a combatterli.Abbiamo già ottenuto risultati straordinari. Sangue, sudore e lacrime (in senso rigorosamente letterale) sono ormai alle nostre spalle…La scienza, la ricerca, la tecnologia-tutti sostantivi deliziosamente femminili-si sono messe al nostro servizio per rendere la nostra battaglia meno quotidiana: approfittiamone.E soprattutto, non smettiamo di parlarne tra di noi. Come ci insegna la Storia - sempre lei, sempre maiuscola - anche i nemici più mostruosi hanno i loro punti deboli, e possono essere messi in ridicolo e smitizzati: figuriamoci degli stupidi, inutili peli!Credetemi, ragazze, possiamo farcela. Sorridendo.
PELI...
No, dico: se si chiamano “superflui”, un motivo ci sarà. Anzi, il concetto di inutilità è talmente radicato nel sostantivo, che in realtà è l’aggettivo stesso ad essere diventato superfluo: basta dire peli, e ci si capisce perfettamente. Almeno tra donne.In effetti, per gli uomini la questione è più ambigua, o se vogliamo più dialettica: diciamo che sono più condizionati dai capricci della moda, del costume.Probabilmente qualcuno avrà fatto anche uno studio – scommetterei sugli americani: riescono a pubblicare relazioni scientifiche su qualunque argomento, soprattutto quelli insensati - sulla relazione esistente tra il gradimento del vello maschile e,che so, l’andamento della Borsa (o del calciomercato: quanto a circolazione di denaro, praticamente si equivalgono).Ultimamente mi pare vada il glabro: ho un vago ricordo di uno degli ostaggi del Grande Fratello che, da poco rilasciato, sorrideva beato e liscio come il più classico dei neonati (e altrettanto privo di parola, anche, temo: ma forse son maligna). Ma niente vieta che un imminente film o sceneggiato televisivo (l’imprescindibile fiction!) ci riproponga un eroe dal petto villoso e ricciuto (nel qual caso mi sentirei di suggerire l’adorabile Giobbe Covatta: vedere per credere).Noi donne, ancora una volta, siamo un esempio di coerenza:mai scese a patti col nemico. Mai.Noi, i peli, li odiamo.Da sempre, e per sempre.Perché sono, appunto, superflui. Fastidiosi, sgradevoli alla vista e al tatto, ma soprattutto inutili: ed è questo che, sopra ogni cosa, ci indigna e ci irrita, è di questo che non riusciamo a farci una ragione.Perché tanta ostinazione, tanta caparbietà, tanta protervia? A che pro? Cerchiamo di essere duttili, che diamine. E soprattutto cerchiamo di tener conto dei mutamenti genetici, dell’evoluzione delle specie viventi e, in ultima analisi, della Storia. Sì, amiche carissime, avete capito bene: della Storia Maiuscola.Ora, da quanti anni - ma che dico anni: secoli,millenni, ere geologiche - i peli hanno smesso di avere una qualunque funzione utile all’essere umano?Tanti, ma tanti veramente: anche tradotta in euro, verrebbe fuori una cifra da capogiro. In molto meno tempo, alcuni oceani si sono trasformati in pianure, i dinosauri si sono estinti e parecchi pesci hanno imparato a volare (o viceversa, non ricordo bene ma la sostanza non cambia).E vi pare possibile che nel frattempo i peli non si siano resi conto di avere esaurito qualunque funzione loro assegnata, sempre che ne avessero avuta una? Vi pare sensato che dopo millenni che evidentemente non servono più a un accidente (non certo a riscaldare, o a proteggere la pelle da pericolose bestiole che – loro sì! - han capito che non era più aria e si so no garbatamente levate dalle scatole), costituiscano ancora un problema?Qualcuno potrebbe obiettare: siete incontentabili, volete avere tutto e il contrario di tutto, pretendereste di avere folte chiome e gambe glabre, e questo non è possibile.E noi rispondiamo: balle! Non c’è alcuna relazione tra peli e capelli! O meglio sì, c’è, ma è bizzarra e capricciosa come una giornata di marzo.Ci sono donne chiarissime e prive di peli con chiome setose e lisce; donne brunissime e pelosissime con tanti di quei capelli che a venderli realizzerebbero l’equivalente del PIL di un paese in via di sviluppo; rosse pre-raffaellite dotate di gambe di alabastro, sì, ma anche di ascelle inestricabili; castane dalle chiome smunte ma con dei peli da farci cuscini per tutta la famiglia, e anche qualche materasso; biondine uniformemente ricoperte di peluria – il famoso effetto pesca - ma con talmente pochi capelli che li chiamano per nome…Qualcun altro sentenzia: siete vittime dell’estetica contemporanea, schiave di modelli femminili stereotipati frutto dell’attuale cultura dell’omologazione!A parte che gente che parla così proprio bene del tutto non sta di sicuro, la risposta ancora una volta è ferma e olimpica: balle!Di nuovo e sempre balle!Che qualcuno trovi un’immagine femminile, una sola-in tutta la storia dell’arte, almeno quella a noi nota-in cui compaia una donna pelosa: non ce ne sono.Oddio, è anche vero che gli artisti sono sempre stati per la stragrande maggioranza uomini, e una tipica caratteristica maschile è sempre stata quella di descriverci senza mai guardarci veramente. E non mi riferisco solo agli stilnovisti e simili: valga tra tutti il celeberrimo canto popolare in cui una fanciulla disperata grida: “Tutti mi dicono bionda, ma bionda io non sono: porto i capelli neri!”Ma insomma, tanta unanimità nell’ignorare i peli-sono superflui, no?-un significato ce l’avrà.E allora è arrivato il momento di dire basta.Se i peli non vogliono accettare di aver concluso il loro ciclo vitale sulla terra, se si ostinano e riprodursi nella loro assoluta, ottusa inutilità, noi dobbiamo avere il coraggio e la fierezza di accettare la sfida, e continuare a combatterli.Abbiamo già ottenuto risultati straordinari. Sangue, sudore e lacrime (in senso rigorosamente letterale) sono ormai alle nostre spalle…La scienza, la ricerca, la tecnologia-tutti sostantivi deliziosamente femminili-si sono messe al nostro servizio per rendere la nostra battaglia meno quotidiana: approfittiamone.E soprattutto, non smettiamo di parlarne tra di noi. Come ci insegna la Storia - sempre lei, sempre maiuscola - anche i nemici più mostruosi hanno i loro punti deboli, e possono essere messi in ridicolo e smitizzati: figuriamoci degli stupidi, inutili peli!Credetemi, ragazze, possiamo farcela. Sorridendo.