LeCoccinelleVolano

***Set_them_Free***


La storia del trentenne che, per salutare gli amici, si è appeso al finestrino del treno in partenza ed è stato travolto e ucciso, purtroppo, mi ha fatto pensare, anche se è irrispettoso, ai Darwin Awards.Cosa aveva in mente, quali erano le sue intenzioni?... Divertirli? Trattenerli? Mostrare loro, fino alla fine, quanto avrebbe voluto che restassero? C'è una citazione talmente famosa che credo ogni fanciulla abbia annotato, almeno una volta, sul proprio diario. "Se ami qualcuno, lascialo libero ". Non me n'era mai stato molto chiaro il senso, convinta come sono che l'amore è, in piccola parte, schiavitù e che quindi, se ami qualcuno, lo vuoi per te, allo stesso modo in cui vuoi che lui ti voglia per sé e non c'è nessun tipo di felicità derivante dal doverlo vedere andarsene, libero e altrove e senza di te. (Non ho mai nemmeno troppo capito il corollario, quello del "se torna, sarà tuo per sempre; se non torna è perché non lo è stato mai". Francamente, se una persona mi mollasse e se ne andasse , alla ricerca della sua propria libertà, qualora tornasse, io la rispedirei da dove è venuta.) Ma la storia del trentenne mi ha insegnato che, se ami qualcuno, lo trattieni, lo implori, magari lo pure minacci, certo, ma solo fin quando è ancora lì con te sul binario. Perché se è già salito sul treno, quel treno che lo porterà lontano, non c'è più niente che tu possa fare per trattenerlo. E se ci provi lo stesso, sono solo cavoli tuoi, perché lui partirà comunque e tu invece finirai "sotto un treno".