LeCoccinelleVolano

***tu_vivi***


Le sedie e le riviste della sala d'attesa sono le stesse di un negozio di parrucchieri, solo che qui la maggior parte delle persone non ha i capelli. Si porta le mani alla testa per controllare che i suoi ci siano ancora.C'è qualcosa di profondamente sbagliato nei fatti e pure nelle parole. Perché le parole mica sono tutte buone? Eppure basterebbe poco, perché sono i nomi che fanno le cose e se i tumori si chiamassero tuvivi forse farebbero meno paura. Dietro la porta c'è un camice bianco e il sorriso le si blocca nella smorfia dell'ultimo tiro e la cenere persa per strada. Le mappe di Google segnavano quindici minuti a piedi che in realtà sembravano quindici kilometri per cinquantacinque minuti a piedi, scanditi dai tac della busta, in cui ha infilato le due ultime tac e la risonanza, contro la coscia. È una zona un po' brutta, una zona di quelle che fanno paura a passarci da sola. Ma tanto oramai la paura è qualcosa che associa a quel tempo in cui ancora ignorava di essere vile e mortale. Ora il camice bianco le stringe le mani ed appare commosso; lei si ingelosisce per quel dispiacere che proprio non riesce a provare.