LeCoccinelleVolano

°°°la_parola_ferita°°°


Se tutte le volte che mi sono detta di piantarla, lo avessi fatto davvero, ora vivrei in un bosco.
La tristezza che si taglia con un grissino è come tonno andato a male. E oggi che mi sento muta come un tonno, incisiva come un grissino e triste come Tristano e Isotta, è tutto un bel dire. Mi facevano stare bene gli effetti della fotosintesi, quando una magnolia era siepe, capitata nel posto giusto a riempirmi gli occhi di foglie verdi.Ma ora subisco gli effetti delle fotocopie e i fogli sono pieni di righe scritte in nero, perché ho cominciato a studiare ESTETICA e mi chiedo quanto possa rendermi migliore, se non esteticamente, almeno intellettualmente, la lettura di un libro dal titolo "La parola ferita".Perché scoprire che anche le parole sono vulnerabili, che anche ciò che è scritto e detto  alla lunga si logora è muore, non mi consola affatto.Ci sarebbe da obiettare che, finché è soltanto la voce a spezzarsi, finché è soltanto la trama a smagliarsi, non c'è alcun problema. Io però sono come le mie parole e pensavo che prima o poi sarei spuntata da una pagina bianca a ricordare in una virgola un mio sbadiglio, in un punto un mio silenzio e in un accento la mia semplice presenza. Ma evidentemente avevo scritto tutto a matita.