LeCoccinelleVolano

°°°PRIMAVERA°°°°


L'unico ad aver colto in pieno il modo in cui ultimamente mi sento è il mio nuovo cane, che ogni volta che mi vede mi fa la pipì addosso.E' un destino non felice quello dell'araba fenice, che brucia e poi risorge, non per diletto, ma perché l'ignorata cenere non si disperda al vento. E adesso che so che non mi basterebbero dieci lustri, né tantomeno tre giorni, per superare questa mediocrità emotiva autoimposta e imposta da chi, in ogni modo e in ogni dove, è sempre più sereno, triste, incavolato, annoiato e persino disperato di me, disdegno la saggezza popolare secondo cui chell ca vo' Maria o trov pa' via (quello che vuole Maria lo trova per la via).Due sono le cose: o è sbagliato ciò che voglio o è sbagliata la via che prendo. Potrei non uscire e già lo faccio e, se non lo faccio, è per ritrovarmi in luoghi in cui non ero stata e dove mi si dice che non passo inosservata, solo perché ci tengo ancora a rimanere al primo posto nella mia personale classifica del "quanto riesci ad essere tamarra da uno a dieci". Ma questa è una fase strana, l'ennesima, in cui mi aggrappo all'inedito senza badare all'esito, che a volte è speciale, a volte normale, che a volte sopporto, da cui a volte scappo.... Insomma, diversa è la forma, uguale è il contenuto.Resta da capire quanto ancora sana sia la sostanza.Io intanto mi ripeto: "Sorridi... è primavera!"