LeCoccinelleVolano

***Angst***


Non ne azzeccherei una nemmeno se mi chiamassi Attack. Ormai è evidente. E la viscosità della mia coscienza, che come carta moschicida, ha fatto incetta di tutti i grilli per la testa, non è che un’ennesima dimostrazione della dicotomia tra il dentro e il fuori. Ho tanti buoni motivi per litigare con me stessa e trascorro intere ore a maledire l’armadio, i miei vestiti e la mia pancia per uscire di casa conciata da tamarra e poi tornare indietro al primo segnale d’allarme, quando cioè mi rendo conto che i miei piedi di piombo e la mia espressione di marmo si abbinano troppo a tutto il resto per consentirmi una sana evasione. L’estate, beffarda come la primavera, gioca con le temperature come la tristezza col mio umore e, poiché la detesto, la ignoro, chiudendo tutte le finestre e simulando il buio autunnale.Credo sia da attribuirsi a questo errato calcolo di luci, sfumature e ombre il fatto che “Il male oscuro” di Giuseppe Berto è diventato per me qualcosa di assolutamente chiaro, così chiaro che metto da parte un libro che non ho intenzione di leggere, solo perché mi piace contravvenire alle mie intenzioni e so che prima o poi riseppellirò il mio naso tra pagine sporcate dalle parole di un matto. Nel frattempo, poiché il delirio di onnipotenza mi si addice più della depressione, leggo “io sono dio”. Del resto, qualcuno dovrà pur esserlo."Da quando sono nato, ho iniziato a morire.Adesso niente di niente va a modo mio"