LeCoccinelleVolano

***piccioni***


Due predicatrici di strada cercano di convincermi che lo sguardo del signore è puntato anche su di me e io invece mi convinco di non essere l’unica ad avere problemi di strabismo.E’ come quando lasci una persona in un posto e dopo nemmeno un attimo  ti volti e ti accorgi che è sparita. E’ come cercare di dare una forma ai riflessi di luce sull’acqua o ai fili di nuvole nel cielo, per poi comprendere che nessun disegno durerà in eterno. Seduta su una panchina a guardare i passanti, è molto facile rendersi conto che due cuori che non amano allo stesso modo non hanno proprietà osmotiche. E’ per questo che mi affascinano le tecniche di corteggiamento dei piccioni: i maschi gonfiano il collo, allargano le piume della coda e cominciano ad incedere arroganti sulle loro zampette rosse, senza una mira precisa, senza un obiettivo prefissato… come se una picciona valesse l’altra; le femmine prima corrono, poi rallentano, poi si fermano, del tutto incuranti di non essere affatto speciali per il loro futuro compagno.Ci sarebbe tanto di guadagnato a comportarsi come i piccioni.Qualche giorno fa, in un film di cui non conosco il titolo, uno Steve Martin molto malinconico, sul finale, si voltava a guardare Claire Danes , pensando a quanto fosse assurdo sentire la mancanza di una persona che aveva allontanato proprio per non doverne sentire la mancanza.Mi sento dire troppo spesso che non mi manca niente. E se anche a me cominciassero a mancare cose di cui non avrei voluto sentire la mancanza?