LeCoccinelleVolano

*°*ingiustizie*°*


Quando ha bussato alla mia porta dormivo da quattro ore, ma potevano essere trascorsi degli anni per quanto mi sentivo stanca.Dopo lo scossone iniziale (non capita spesso che qualcuno venga a trovarmi in piena notte) mi sono buttata giù dal letto, ho infilato le pantofole e sono andata verso la finestra. E’ stato in quell’istante che ho sentito la sua voce chiamarmi per nome. Sono scesa ed ho aperto la porta.Me la sono ritrovata sulla soglia, in lacrime, sconvolta, intirizzita dal freddo. Indossava una parrucca ed il trucco cominciava a colarle sul viso.Ho pensato fosse venuta da me per rifugiarsi, per scappare da qualcuno. Ho pensato che l’avessero picchiata. L’ho abbracciata d’istinto, prima di chiederle cosa fosse effettivamente successo e l’ho invitata ad entrare.A volte la evito perché in certi momenti mi sembra troppo invadente; a volte mi evita perché secondo me ha capito che sono parecchio lunatica. Eppure so che, qui dove vivo, è l’unica alla quale potrei chiedere aiuto, qualora ne avessi bisogno. E penso che per lei sia lo stesso.Piangeva perché al rientro dal lavoro aveva trovato casa devastata. Piangeva perché le avevano rubato tutto il denaro, tutti gli oggettini d’oro e persino un paio di scarpe.Mi ha chiesto se avevo sentito qualcosa. Sa che non dormo e qualche volta si ferma da me fino a che fa mattina. Quella sera, però, ero stanca davvero. Quella sera, fanculo, mi ero addormentata come una gallina.Ho guardato l’orologio ed ho visto che era soltanto l’una di notte. Mi sono infilata una giacca e l’ho seguita a casa sua. C’erano vestiti e oggetti sparsi dovunque, valigie sul letto, ante spalancate, cassetti sfondati.Dopo un po’ sono arrivati anche altri vicini e una sua amica, tutti perfettamente svegli, alcuni di passaggio in quel momento, segnale evidente che chi ha commesso il furto ha avuto una bella fortuna a non essere sorpreso da nessuno.“Farai la denuncia?” le ho chiesto.“Non posso, lo sai” mi ha risposto. E ieri sera, prima di andare a lavoro, mi ha chiesto di custodirle, fintanto che era fuori, quel poco che le resta, quel poco che le basta per pagarsi l’affitto e spedire a casa qualche soldo per natale.