LeCoccinelleVolano

°*°In_Anticipo°*°


Un pakistano lancia un urlo da mohicano, che se ci fosse meno asfalto potrebbe anche essere un urlo da Tarzan, e parte con uno scatto da centometrista più veloce della velocità della luce dei fari dell’autobus che s’intravede in lontananza. Rispondo con uno sbuffo da muflone, mi disarticolo in una specie di corsa ostacolata dal cappotto, dalla pioggia e dall’ombrello e provo a batterlo sul tempo: mi vince per un soffio, ma riesco a salire anch’io e, ancora per una volta, mi perdo la gioia di arrivare in ritardo. La planimetria dello spazio tra la chiave di volta e l’acqua alta sintetizza un archetto di cielo grigio e pezzetti di città piangente. Ponte Milvio è sommerso dall’ oscurità data da un sole assente.Al mattino è più semplice, positivo e propositivo riflettersi nel volti altrui, immaginando similitudini nei pensieri, però poi arriva la sera ed è tempo di ammettere con se stessi che in fondo anche i quadrifogli, dal punto di vista dei trifogli, non sono altro che mostri. Credo sia per lo stesso motivo che lo stolto chiama storpio il saggio. La maggioranza vince, la maggioranza giudica, la maggioranza pensa di essere nel giusto anche quando è evidentemente piazzata nel torto. O forse il torto è della minoranza e, dunque, farei meglio ad evitare di tracciare collegamenti tra gli idioti e gli alberi sui marciapiedi, quasi fossero parimenti vegetali utili solo all’inciampo o come tramite alla pioggia, quando è ormai smessa, ma le gocce trattenute dai rami ancora mi bagnano la testa. Perché gli alberi sono meglio!Non c’è promessa che tenga o parola data che mantenga, in uno stato sufficientemente dignitoso, il mio bisogno di credere nella bontà altrui. Non ce n’è, ne sono consapevole e, per questo, precorro gli epiloghi, facendo previsioni tremende al fine di essere smentita da una smentita che non arriva mai.Rimane che mi ero ripromessa di abolire la parola fallimento dal mio dizionario, ma se prevedo le mosse e perdo comunque, se gioco d’anticipo e sono costretta ad aspettare, non posso continuare ad essere troppo leale.