LeCoccinelleVolano

***nubilato***


Tra le cose che non sopporto credo di dover inserire a pieno titolo i manifesti dei film di Muccino, i titoli dei film di Muccino e le scene di bacio dei film di Muccino. Mi fanno venire voglia di prendermi l’herpes labiale a vita. Sono poco romantica, soprattutto dopo il bum bum bum domenicale dei vicini di casa. Alle sette del mattino di un giorno libero, l’ultima cosa che vorresti è svegliarti di soprassalto causa rumori che nel dormiveglia scambi come conseguenza di un lavoro di idraulica e che successivamente riconosci quale risultato sinfonico di un tentato e poi riuscito sfondamento di porta da parte di marito ubriaco tenuto fuori da moglie spaventata e piangente e urlante. Pare che quando sia riuscito finalmente ad entrare in casa l’abbia poi accoltellata ad una mano. Sono sempre più convinta che il nubilato sia la mia condizione ideale.Non so se per zia Emilia il nubilato sia stato una scelta o un’imposizione. Uno dei cugini che meno sopporto l’aveva soprannominata zia pepeghella, un po’ perché era sordomuta, un po’ perché quando capitava che incrociasse qualcuno, di chiunque si trattasse, cominciava a sbraitare e ad aggredire senza tregua.  Per tutti gli altri era semplicemente “la muta”, un personaggio quanto mai mitico, capace di slanci sopraffini di paradossalità acuta, tipo quando mi incrociò per le scale il giorno del mio dodicesimo compleanno ed io ero scesa a prendermi un biglietto di auguri consegnatomi dal postino e lei prima cercò di spingermi giù per le scale, poi provò a togliermi il biglietto di mano, poi non riuscendoci mi prese a morsi con l’unico dente rimastole. Confesso che quella volta, per autodifesa, provai a tirarle un calcio, ma indossavo le pantofole e quindi non le feci male. Confesso anche che quando scendevamo in contemporanea, io, in quanto più veloce, arrivavo giù per prima e le spegnevo la luce lasciandola al buio. Ma c’è da dire a mia discolpa che una volta a causa sua, mio padre si stata beccando una mitragliata in faccia da parte di un carabiniere idiota che, non avendo capito un cavolo di quello che lei diceva (zia Emilia aveva una passione per gli uomini in divisa, perciò stava in caserma un giorno sì e un giorno sempre), fermò i miei genitori sotto casa, in pieno giorno, in pieno sabato santo, minacciando di arrestarli, il tutto con l’arma spianata. Insomma, finché è stata di sana e robusta costituzione, zia Emilia ha dato a tutti un lungo lunghissimo spago da torcere. Ma le abbiamo voluto bene e se, buon per lei, è vissuta fino a 95 anni, credo sia stato anche in virtù di quel bene.Senza alcuna retorica, senza parole di circostanza, senza compassionevoli ricordi: è così che voglio salutarla. Perché sono sicura che, qualunque sia il posto verso il quale oggi pomeriggio si è diretta, la sua anima sarà pronta scatenare un putiferio. E da qui dove sono, non posso che fare il tifo per lei.Buon viaggio!