LeCoccinelleVolano

***il_the_caldo_delle_notti_insonni***


Non era così da un pezzo, da quando ritenendo di non aver nulla da perdere, convivevo con quei solchi scavati a mo’ di anatomici canali di Panama tra l’attaccatura del naso e quella delle orecchie, quasi non fossero occhiaie, ma stigmate non cruente atte ad un’espiazione che una volta finita o sarebbe stata rovina o sarebbe stata redenzione.Ma, a quanto pare, non si smette mai di espiare.“Camminare nella pioggia ti fa sentire più importante, perché stare male è più nobile per te.”Nel pomeriggio ho canticchiato questa canzone, un po’ perché pioveva, un po’ perché camminando nella pioggia avrei sentito freddo e, se avessi sentito freddo, forse non avrebbe continuato a fare così male.Ma faceva male comunque, ma fa male anche adesso ed io non mi sento per niente nobile, bensì immobile e per certi versi immemore, nei riguardi di tutte quelle volte che mi ero ripetuta di tenere bene a mente quando profondo fosse, quanto sconvolgente fosse e, non di meno, quanto significativo fosse desiderare di perdere definitivamente la testa, ma nel modo più letterale dell’espressione.E che la canzone si intitoli “lasciarsi un giorno a Roma” è solo un caso, perché mi ritrovo a ripetere che preferirei mille volte essere lasciata, essere licenziata, essere imbrogliata, piuttosto che ritrovarmi costretta a sopportare un’orchestra stonata e squinternata che mi sbrindella i pensieri ad ogni ora del giorno e della notte. Vorrei solo dormire, vorrei solo riposare e, più di ogni altra cosa, vorrei solo smettere di avere sempre paura.Canzoncina dal vocalizzo anti-aulin.