LeCoccinelleVolano

°*°exasperatio_cerebri°*°


C’è l’ironia a fare da balia alle deviazioni sentimentali. C’è l’asepsi a contornare di non senso la gratuità del dolore intenso. C’è la piccolezza dei miei picchi di saggezza e c’è la grandezza dei miei chicchi di debolezza. E poi c’è la distanza che, d’istanza, è sempre il miglior modo per chiudere tutte insieme le solitudini in una stanza e dopo uscirne fuori a respirare aria piena.Da un certo punto di vista, potrebbero intendersi quali manifestazioni di un’exacerbatio cerebri che, in conformità all’estetica kierkegaardiana, mi permettono di inseguire e desiderare la realtà, per poi superarla, distaccarla e viverla nei filtri del ricordo e dell’immaginazione.Da un certo punto di vista…Perché da un altro punto di vista, molto più concreto e sincero, non sono altro che le manifestazioni di un’exasperatio cerebri che abbinata ad un’emotività alterata dalle troppe pressioni, dalle troppe vessazioni, dalle troppe situazioni che mio malgrado ancora subisco, fanno sì che non mi accorga nemmeno più dei paletti che sostengono i segnali stradali e ci vada a sbattere contro. E mi farebbe pure sorridere, tenendo conto che ho perso il senso dell’orientamento e qualunque segnale, di strada o di allarme, sarebbe un modo per ritrovarlo. E mi farebbe pure ridere,se ci fosse soluzione di continuità, rispetto a come mi faceva ridere inciampare, quando non avevo altro motivo per farlo e non c’erano corrimano ad offrirmi una presa. Il problema è che io non credo nelle soluzioni di continuità.Del resto, se si è già trovata la soluzione, che senso ha continuare?