Il confetto stregato

LA RUOTA KE GIRA ^_^


Il nostro gatto fu rapito in cielo. Le grandi altezze non gli erano mai piaciute, cosi' cerco' di affondare gli artigli nella cosa, qualunque fosse un serpente invisibile, mano gigante, o aquila - che lo faceva salire in quel modo, ma non ebbe fortuna. Quando arrivo' in paradiso, trovo' un vasto campo. C'erano un campo di affarini rosa che correvano da tutte le parti, tanto che all'inizio penso' che fossero topi. Poi vide Dio seduto su un albero. Attorno volavano angeli dalle bianche ali frementi, emettevano versi di colombe. Ogni tanto Dio allungava una grande zampa pelosa, ne ghermiva uno e se lo sgranocchiava. Il terreno sotto di lui era coperto di ali strappate. Il nostro gatto si mosse con grazia verso l'albero. "Miao" saluto'. "Miao"rispose Dio.. In effetti era piu' un ruggito. "Ho sempre pensato che fossi un gatto" disse il nostro gatto, "ma non ne ero sicuro". " In paradiso tutto si svela", ribatte' Dio. "Questa e' la forma che ho scelto per rivelarmi a te". "Sono lieto che non sei un cane" continuo' il nostro gatto. "Credi che potrei riavere i miei testicoli?" "Naturalmente" rispose Dio. "Sono la' dietro quel cespuglio". Il nostro gatto aveva sempre saputo che I suoi testicoli dovevano essere da qualche parte. Un giorno si era svegliato dopo un sogno piuttosto brutto e non li aveva piu' trovati. Li aveva cercati ovunque sotto I divani, sotto I letti, dentro gli armadi e invece erano sempre stati la', in paradiso! Raggiunse il cespuglio ed eccoli. Si riattaccarono subito. Il nostro gatto era molto contento. "Grazie" disse. Dio si stava lavando I lunghi baffi "De rien" rispose. "Sarebbe possibile aiutarti ad acchiappare qualche angelo?" domando' il nostro gatto. "Le grandi altezze non ti sono mai piaciute" rispose Dio, stiracchiandosi lungo il ramo, al sole. Avevo dimenticato di dirlo c'era il sole. "Vero" ammise il nostro gatto. C'era stato un incidente con un pompiere e una scala che preferiva dimenticare. "Magari qualche topo?" "Non sono topi" rispose Dio. "Ma prendine pure quanti ne vuoi. Non ucciderli subito. Falli soffrire." "Vuoi dire giocare con loro?" chiese il nostro gatto "Mi mettevo sempre nei guai per questo" "E' una questione semantica" disse Dio, "Qui non ti metti nei guai" Il nostro gatto decise di ignorare il commento, dato che non sapeva cosa volesse dire "semantica". Non voleva fare brutta figura. "Se non sono topi cosa sono?" chiese. Ne aveva gia' artigliato uno. Lo tenne giu' sotto la zampa. Scalciava e strillava flebilmente. "Sono anime di esseri umani che sono stati cattivi sulla terra" spiego' Dio, socchiudendo gli occhi giallo-verdi "Adesso scusami e' l'ora del mio pisolino" "Ma allora cosa ci fanno in paradiso?" chiese il nostro gatto. "Il nostro paradiso e' il loro inferno" disse Dio "..mi piace un universo equilibrato"