VERDI DI TIVOLI

Influenza suina. Oops (scusate): H1N1


Il 7 MARZO 2003,  volume  299 n°5612 dalla pagina 1502 alla pagina 1505 la prestigiosa rivista Science pubblicava:Dopo anni di stabilità, il virus nordamericano di influenza dei maiali è saltato su una pista veloce ed evolutiva, generando varianti ogni anno. I cambiamenti in zootecnia, compreso l’aumento della vaccinazione, potrebbero essere lo stimolo a questo impulso evolutivo. E se uno di questi virus dal pantano dei maiali forza i confini del recinto e acquisisce la capacità di spargersi fra la gente–come è accaduto apparentemente almeno due volte prima d’ora–le conseguenze potrebbero essere mortali per l’uomo. Questo è l’abstract, l’articolo completo è molto più dettagliato, tuttavia è sufficiente per comprendere che sia l’OMS che il CDC erano a conoscenza da anni della mutazione che stava avvenendo e nulla è stato fatto per interrompere il processo in corso, oppure non si è stati in grado di farlo, o ancora, si poteva intervenire ma non si è fatto. Comunque non c’è da preoccuparsi, dicono che è tutto sotto controllo, che gli antivirali funzionano e il vaccino sarà pronto prima delle vacanze estive. Nel frattempo ad Alberta (Canada) un allevamento di maiali è stato infettato dal virus H1N1, trasmessogli da un lavoratore reduce da un viaggio in Messico (versione ufficiale). Quindi non è vero che si tratta di un virus che si trasmette da persona a persona, come tutti i sapienti affermano, ma è in grado di ritornare agli animali, e non è altrettanto vero che non è più cosa del maiale ma quest’ultimo è pienamente coinvolto. Quale scenario si sta preparando se il virus si trasferisce con questa estrema facilità e velocità sia a persone che animali?