VERDI DI TIVOLI

CACCIA. DOMENICA RIAPRE, INTANTO È DIBATTITO ACCESO IN PARLAMENTO


AL SENATO ESAME DDL ORSI, ALLA CAMERA TORNANO EMENDAMENTI LEGA.(DIRE) Roma, 17 set. - Domenica parte la stagione venatoria, accompagnata e introdotta dalle polemiche e dalle critiche legate alla pre-apertura della caccia che ha interessato mezza Italia da nord a sud della Penisola. Ma il dibattito sulla caccia ora e' aspro anche in Parlamento. La commissione Ambiente del Senato e' infatti chiamata a discutere del progetto di riforma delle legge sulla caccia, il 'ddl Orsi'. Alla Camera, invece, fanno rumore gli emendamenti alla legge Comunitaria 2009 presentati dal deputato della Lega Gianluca Pini che, denunciano le associazioni, aprono alla 'caccia no limits'.Presentato a palazzo Madama lo scorso febbraio dal senatore del Pdl Franco Orsi, la bozza di riforma della 157/92 prevede, tra le altre cose, l'apertura della caccia lungo le rotte di migrazione, la cancellazione delle specie "superprotette" e l'esclusione da ogni tipo di protezione specie quali la nutria, le specie alloctone o esotiche come pappagalli, ermellini, scoiattolo grigio. Catturabili anche le specie in deroga come peppola e fringuello (si potra' cacciare a peppole e fringuelli anche nei parchi). Una delle norme che piu' avevano fatto discutere, cioe' quella che prevede la possibilita' di sparare gia' a partire dai 16 anni, sulla quale era stato annunciato un ripensamento, "e' ancora nel testo- segnala il senatore Pd Roberto Della Seta- sebbene Orsi abbia annunciato un emendamento abrogativo".A proposito di emendamenti: il fronte 'anti ddl Orsi' ne ha presentati "quasi 2.000", ricorda alla Dire il senatore Roberto Della Seta, capogruppo del Pd in commissione Ambiente del Senato. "Solo noi del Pd ne abbiamo presentati tra 1.200 e 1.300". Il tentativo di Pd, Idv, Verdi e associazioni e' quello di fare ostruzionismo, mandare per le lunghe l'iter di discussione e approvazione.E poi ci sono gli 'emendamenti Pini' alla Comunitaria 2009."Uno schiaffo all'Unione europea, un vergognoso attacco alla natura e un vero e proprio affronto alla sicurezza dei cittadini italiani" attacca la Lipu- Lega italiana protezione uccelli. "Si ripropongono le modifiche alla legge sulla caccia gia' ritenute inammissibili e bocciate nel maggio scorso, tra cui la cosiddetta 'caccia no limits'", denuncia l'associazione.Se la Camera approvasse l'emendamento l'Italia "precipiterebbe in un vero e proprio caos normativo e, cosa veramente grave, i cittadini italiani si vedrebbero invasi dai fucili in ogni stagione- dice la Lipu- l'emendamento della Lega cancella infatti i limiti massimi, attualmente contenuti tra il primo settembre e il 31 gennaio, entro cui possono essere autorizzate le deroghe regionali alla stagione venatoria". Il che significa, per fare un esempio, "che i cacciatori spareranno agli uccelli migratori nei delicatissimi periodi di fine inverno- avverte l'associazione- quando molti di loro sono in viaggio verso i luoghi di riproduzione, o addirittura in estate, nel mese di agosto, con le campagne italiane piene di bambini e di famiglie". Infine, la proposta della Lega "e' del tutto inammissibile rispetto alla legge Comunitaria- conclude la Lipu- come gia' dimostrato nel corso della Comunitaria 2008 quando il medesimo emendamento fu bocciato dal Parlamento".Nessuna intenzione di arrivare in Italia alla caccia 'no limits', ma solo un "adeguamento alla normativa comunitaria" per evitare infrazioni e "centinaia di milioni di euro di multa", ribatte il deputato della Lega Gianluca Pini. "I due emendamenti relativi alla caccia- spiega- rispondono infatti a esigenze urgenti di adeguamento della normativa nazionale all'ordinamento comunitario in materia, tant'e' che vi sono procedure di infrazioni aperte che, a causa di certi ambientalisti da salotto, potrebbero costare allo Stato italiano centinaia di milioni di euro di multa".Infine, avverte il leghista, "visto che ormai in questo paese sembra una prassi consolidata riportare le persone al buon senso solo attraverso strumenti giudiziari, valutero' seriamente di denunciare sia in sede penale, sia civile la Lipu per diffamazione". Proposito, questo, che ha scatenato una dura reazione delle associazioni ambientaliste.