VERDI DI TIVOLI

PETRINI (SLOW FOOD), ECCO IL NOSTRO MANIFESTO ECO-POLITICO


Roma, 1 ott. - (Adnkronos) - "La strategia e' allargare il nucleo decisionale mondiale dal G8 al G20. L'idea e' aprire alle organizzazioni e nonsolo agli Stati. Dare titolo di intervenire a Greenpeace e Wwf sull'ambiente. Ad Amnesty sulla giustizia. E a Terra Madre sull'agricoltura.Combattiamo una guerra quotidiana contro le multinazionali". E' quanto dichiara in un'intervista a 'L'Unita' Carlo Petrini, fondatore di Slow Food eTerra Madre, rete che difende l'agricoltura, la pesca, l'allevamento e la preservazione del gusto e della biodiversita' del cibo, in merito almanifesto 'eco-politico', che intende trasformare quest'ultima in soggetto politico. "Affoghiamo negli sprechi - sottolinea Petrini - oltre il 50% del mangiare finisce nella spazzatura. Primo responsabile della distruzioneambientale e' la produzione alimentare: allevamenti intensivi, monocoltura, inquinamento delle falde acquifere. Il cibo si mangia l'habitat". Perquanto riguarda possibili soluzioni, Petrini precisa: "Individuare soggetti attivi per cambiare le cose. Produttori e consumatori, che io chiamocoproduttori, uniti nella comunita' del cibo. I primi non ti fregano, i secondi non badano solo a strappare il prezzo piu' basso ma si preoccupanodella qualita' e dei lavoratori". Sulla tutela della qualita' dei prodotti locali e dei lavoratori "bisogna intendersi - afferma - in Piemonte senza 10 mila albanesi il barolo non lofaremmo. Senza 4 mila indiani i padani non avrebbero parmigiano. E senza senegalesi niente fontina valdostana". "Ce la cantiamo e suoniamosull'identita' gastronomica ma vediamo chi la fa.Scambio e contaminazione sono importanti", conclude.