VERDI DI TIVOLI

ad uso e consumo degli ecologisti Tiburtini

 

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DISIMBALLIAMOCI

Basta con gli imballaggi inutili ed eccessivi! Disimballiamoci è la campagna di Legambiente sull’importanza di ridurre alla fonte la produzione di rifiuti.

Gli imballaggi, che paghiamo ben due volte (con la spesa e quando li dobbiamo smaltire), costituiscono infatti il 60% del volume e il 40% del peso dei rifiuti degli italiani. Montagne di imballaggi che potremmo risparmiare alle nostre tasche e alla salute del pianeta, alleggerendo il sacchetto della spesa e quello della spazzatura.

L’imballaggio ha delle funzioni ben precise, come conservare la qualità, garantire il trasporto e informare sulla composizione e sulla tracciabilità del prodotto. Sempre di più però l’imballaggio viene usato in maniera eccessiva come veicolo per attirare l’attenzione del consumatore.

Con “Disimballiamoci” i volontari di Legambiente si danno appuntamento fuori dai supermercati, ipermercati e centri commerciali per sensibilizzare le catene di distribuzione e i cittadini sull’uso eccessivo delle confezioni, invitandoli a consegnare almeno un imballaggio inutile tra quelli acquistati. È anche l’occasione per rilanciare e diffondere le buone pratiche per la riduzione degli imballaggi, ancora troppo poco conosciute, come i dispenser per la vendita di detersivi, latte, acqua e altri generi alimentari sfusi o alla spina.

 

GREENPEACE

BALENE: SANTUARIO MAR LIGURE E' UNA FOGNA ROMA - Il santuario dei cetacei è diventato una discarica: l'area del mar Ligure che sarebbe dovuta diventare un paradiso per balene e delfini è "inquinata da batteri fecali in alto mare". Questo tipo di inquinamento, insieme al "traffico marittimo incontrollato" con velocità vicine "ai 70 km/h", ha comportato una diminuzione del 75% degli avvistamenti di balenottere e del 50% di stenelle.

L'assenza di "regole" e la mancanza di "un piano di gestione" hanno trasformato il santuario in "una fogna a cielo aperto". Questa l'accusa di Greenpeace nel dossier 'Balene a perdere', presentato oggi a Roma, frutto della ricognizione dell'agosto scorso nella zone del santuario a bordo della Arctic Sunrise. A 16 anni di distanza dall'ultimo monitoraggio (nel 1992 le balenottere erano circa 900 e le stenelle comprese tra 15.000 e 42.000), balene e delfini potrebbero realmente essere diminuiti: dopo 1.200 chilometri di navigazione, di balenottere se ne sono viste soltanto 13 (un quarto rispetto alle attese e non sufficiente a elaborare una stima sulla popolazione), mentre il range di stenelle si è attestato tra 5.000 e 21.000 esemplari (é calata anche la media del numero di individui presenti nel gruppo, da 22,5 a 7,5).

Le cause della diminuzione di cetacei nell'area del santuario sono diverse. L'inquinamento: in due aree è stata rilevata una forte "contaminazione di batteri fecali" oltre i valori ammessi per la balneazione (100 colonie/100 ml). Provenienti non da terra ma, presume Greenpeace, dallo scarico di traghetti e navi da crociera. Un tipo di sversamento che, oltre a essere persistente specie d'estate, colpisce la salute dei cetacei: sono animali immunodepressi, cioé raccolgono e assorbono le contaminazioni presenti in mare. L'intenso traffico incontrollato: "navi di 100-150 metri e traghetti che corrono a 70 km/h con il rischio di impatto con i cetacei e l'emissione di forti rumori". E anche un'attività di 'whale watching' svolta "in modo pericoloso", così come "la pesca illegale". Ma, quello che manca, è soprattutto "un ente di gestione" nonché la predisposizione di un piano di tutela per non lasciare che questa zona del Mediterraneo rimanga "una scatola vuota senza regole e controlli", creando una grande riserva marina d'altura.

Cosa che, conclude Greenpeace, renderebbe impossibile "l'insediamento della prima area industriale offshore: il rigassificatore di Pisa-Livorno" proprio all'interno del santuario. L'associazione dell'arcobaleno, impegnate nelle aree marine, chiede che sia sottoposto a tutela il 40% del Mediterraneo

 

 

Siamo ormai in dittatutra ....

Post n°304 pubblicato il 06 Luglio 2009 da verdi.tivoli

Nucleare, la Camera nega il parere vincolante dei Comuni

La Camera si espressa con un voto contrario alla possibilità per comuni e regioni di esprimere un parere vincolante rispetto all’approvazione della costruzione di centrali nucleari sul territorio di loro pertinenza. Insomma, l’auspicata conferenza Stato-Regioni che dovrebbe essere alla base del dialogo politico per l’individuazione dei siti su cui andare a costruiore le centrali nucleari italiane non si terrà mai.

La proposta che sarebbe stata allegata al disegno di legge Sviluppo e Energia era partita dall’ANCI (Associazione nazionale comuni italiani) che aveva chiesto a diversi deputati, specialmente pugliesi (qui la lista dei voti a favore e dei voti contrari), sostegno in questa iniziativa. Appoggio che evidentemente non c’è stato.

Ha detto Fabiano Amati Vice-Presidente Anci:

Siamo francamente dispiaciuti! Dopo l’approvazione del Senato, l’Associazione dei Comuni aveva richiesto ai Deputati ed in particolare a quelli pugliesi l’impegno ad introdurre nel disegno di legge una norma che attribuisse ai Comuni e alle Regioni il parere vincolante su tutte le ipotesi di individuazione dei siti nucleari.

Dunque, la strada intrapresa dal nostro Governo è quella di sganciare, almeno per quanto riguarda il nucleare, il parere della gente che non sarà più interpellata rispetto alla volontà di ospitare sul territorio una centrale nucleare. Fanno notare all’Anci-Puglia che le promesse del Premier Berlusconi, rilasciate proprio a Bari e antecedenti le tornate elettorali di giugno avevano ben altro tenore:

Se dovesse aprirsi una possibilità di un collocamento in Italia di una centrale questo avverrà nell’ambito della conferenza Stato-Regioni con l’accordo delle Regioni.

 
 
 

La militarizzazione che arriva dal Vertice

Post n°303 pubblicato il 06 Luglio 2009 da verdi.tivoli

L'AQUILA — Al controllo del territorio imposto da Bertolaso, si aggiunge ora quello in vista del G8. E tra zone rosse, accampamenti recintati e macerie arrivano i militari. —

Tempi sempre più duri per i residenti nelle zone terremotate. Alla militarizzazione del territorio imposta dal commissario di governo Bertolaso, si è aggiunta ora quella del summit del G8. E gli effetti sul terreno e sulla vita delle popolazioni colpite dal sisma sono più che evidenti. In questi mesi, oltre ai disagi provocati dall’emergenza, gli sfollati hanno vissuto sulla loro pelle una progressiva limitazione delle libertà personali.

Alle prime timide manifestazioni dei terremotati per una ricostruzione che non parte, la Protezione civile ha risposto con un’ulteriore giro di vite nelle tendopoli: accesso solo per i residenti, no alle assemblee o ai volantinaggi, gestione dei pasti e degli aiuti usata come elemento di pressione, divieto di distribuzione di alimenti “eccitanti” (vino, caffè, cocacola, cioccolata…).

Il tutto in un territorio in cui lo Stato di diritto, almeno per come lo abbiamo conosciuto fino a oggi, sembra sospeso: economia in ginocchio, enti locali esautorati dei loro poteri, istituzioni statali e forze dell’ordine disarticolate nelle loro attività, segnali di penetrazione criminale nella gestione dell’emergenza e della ricostruzione.

Perfino all’informazione la Protezione civile ha imposto il “modello Baghdad”: come abbiamo denunciato anche ieri, per documentare le assemblee che Bertolaso tiene da giorni con i residenti delle tendopoli, è vietato l’accesso ai giornalisti e si mettono “gentilmente“ a disposizione le immagini girate da un solo operatore al seguito di Bertolaso.

Con l’avvicinarsi del G8, anche il paesaggio muta ed è sempre più simile a quello delle aree di guerra e la vita degli sfollati somiglia sempre più a quella dei campi profughi. Zone rosse, accampamenti recintati e macerie erano già ovunque, ora con il G8 arrivano i corpi speciali degli apparati di sicurezza e dei militari con il loro armamentario leggero, pesante e da guerra elettronica.

Nelle scorse settimane erano evidenti solo i lavori scenografici: ristrutturazione della Scuola di Finanza (sede del summit), ampliamento dell’aeroporto e della viabilità, ritmi frenetici nei primi due cantieri del Piano case, fino ad arrivare ad aiuole e marciapiedi, alla militarizzazione di discariche e centri urbanistici, all’occultamento delle macerie e alla riduzione delle tendopoli.

Poi sono comparsi gli uomini della sicurezza e i professionisti delle forze speciali: così agli improbabili ciclisti e maratoneti muniti di auricolare si sono affiancati anche cecchini, carri armati e batterie di missili terra-aria. Quasi 15mila gli uomini mobilitati, un apparato impressionante calato su una terra già martoriata dal sisma e che sta causando non pochi problemi ai residenti, i quali per una settimana vedranno ridursi ulteriormente le possibilità di movimento e di comunicazione.

Una scelta, quella di L’Aquila come sede del G8, davvero infelice. E ora aumenta la preoccupazione per le modifiche al programma a causa delle scosse che da alcuni giorni crescono d’intensità e che stanno mettendo a rischio lo svolgimento dello stesso vertice.

 
 
 

Parte la rivoluzione verde

Post n°302 pubblicato il 29 Giugno 2009 da verdi.tivoli

 Gli Usa di Obama accelerano la lotta ai gas serra, vincendo la lobby dell'industria inquinante rappresentata saldamente anche nelle file dei democrats. Il Congresso degli Stati Uniti ha infatti approvato con 219 voti a favore e 212 contrari, la proposta del presidente per una diminuzione dei gas serra del 17% entro il 2020 e dell'83% entro il 2050 rispetto alle emissioni del 2005, mentre la Ue, ad esempio, fa riferimento a quelli del 1990. L'iter non sarà semplice perché superati gli scogli alla Camera la partita si sposta ora al Senato, dove i numeri sono più insidiosi e favorevoli all'America profonda, quella industriale e agricola del Midwest e del Sud.

Il testo, di circa 1.200 pagine, punta a un netto taglio delle emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 2005. Risultati da ottenere, essenzialmente, con una produzione 'frenata' delle emissioni da parte delle grandi compagnie Usa, comprese le centrali e le
raffinerie.

Il progetto di legge crea un mercato per lo scambio dei certificati delle emissioni di CO2 ('Cap and trade') simile a quello previsto dal protocollo di Kyoto. Poi, entro il 2020 il 20% del consumo di energia dovra' provenire da fonti rinnovabili, con la possibilita' che un terzo possa essere raggiunto con una maggiore efficienza energetica. Molti i fondi che dovrebbero essere stanziati per la ricerca, lo sviluppo, l'innovazione, le auto elettriche e le tecniche di cattura e stoccaggio di CO2.

''Obama coerentemente si pone in linea con le aspettative dell'Ue. Si creano cosi' le basi per preparare un buon vertice a Copenaghen per decidere sul dopo Kyoto''. Questo il commento del verde Paolo Cento, ex sottosegretario all'Economia. ''L'approvazione della legge in Usa - continua Cento - evidenzia il grande ritardo dell'Italia, che sta peraltro "ritardando anche alcuni provvedimenti del governo Prodi, come la sostituzione delle lampadine a incandescenza con quelle a basso impatto ambientale e l'arrivo delle buste di mais al posto di quelle di plastica'' dal gennaio 2010.

Obama ha dovuto faticare non poco per convincere i deputati piu' riluttanti, avendo dalla sua l'appoggio del premio Nobel della pace Al Gore, l'ex vicepresidente di Bill Clinton: nonostante questo ben 44 democratici hanno votato contro, mentre i repubblicani che hanno detto di si' sono stati otto soltanto. Obama riconosce che si tratta soltanto di un indispensabile primo passo nella giusta direzione. Tra gli ambientalisti, mentre alcuni 'pragmatici' plaudono, organizzazioni piu' radicali come Greenpeace e gli Amici della Terra considerano le riduzioni prospettate dei gas serra insufficienti.

In materia di clima la Gran Bretagna invece arranca, secondo quanto riporta un nuovo rapporto che verrà pubblicato la settimana prossima dalla Commissione per lo Sviluppo sostenibile. Come riporta il quotidiano britannico The Independent, a minare la politica "verde" lanciata nel 2005 del governo laburista è la necessità di alimentare la crescita economica attraverso i consumi. In particolare, le energie rinnovabili ammontano appena al 2% del totale contro il 10% previsto nel 2020, anno in cui secondo le stime il dato non dovrebbe superare comunque il 5%.

 
 
 

Il nonsenso al 61% e le veline di Feltri

Post n°301 pubblicato il 26 Giugno 2009 da verdi.tivoli

26 Giugno 2009 ·

vittorio feltri

Il premier autocolloca al 61% il consenso degli italiani nei suoi confronti. Il dato merita un paio di considerazioni.

Punto primo: prendendo alla lettera il premier salta agli occhi il repentino crollo del suo indice di gradimento. Ancora il 1 giugno Berlusconi assicurava: “il mio consenso sale al 75,1%”. In nemmeno un mese, dunque, ha bruciato il 14,1% dei consensi. Un meno 14,1% così rapido, va sottolineato, farebbe impallidire qualsiasi leader politico. Invece il nostro presidente del consiglio accoglie il dato con grande soddisfazione. Perché? Perché, ovviamente, quel 61% è falso, come prima era falso il 75,1%.

Il 61% è un’invenzione di Vittorio Feltri e dello staff del premier, una velina che berluscones e giornalisti di Libero provano a imporre all’attenzione dell’opinione pubblica. Il 24 giugno, infatti, per vedere l’effetto che fa, Libero pubblica un pezzo nella pagina dei commenti. Titolo: “Oscurato Obama. E’ Berlusconi il leader più amato”.

“Obama segna il passo scivolando per la prima volta sotto il 60% di approvazione – assicura Libero – Così Silvio Berlusconi, nonostante la procura di Bari, forte del suo 61% di popolarità presso gli elettori italiani non solo tiene, ma conquista la vetta nella speciale classifica sulla valutazione dell’operato dei maggiori leader occidentali”.

Chi l’ha fatta questa speciale classifica? Il 60% di Obama è stato misurato da Gallup. Il 50% di Angela Merkel è frutto dell’analisi di Politbarometer. Il 41% di Gordon Brown deriva dalla ricerca realizzata da Uk Polling report. Il 45% di Sarkozy è stato calcolato da Opinion Way. Tutti istituti autorevoli e indipendenti. Chi assegna invece il 61% al premier italiano Silvio Berlusconi? Lo svela proprio il quotidiano di Vittorio Feltri, scrivendo che il dato arriva da “fonti vicine a Palazzo Grazioli”. Maddai? Ma come si fa?

 
 
 

Econews

Post n°300 pubblicato il 23 Giugno 2009 da verdi.tivoli

Preservativi.

 Cento: da Provincia Roma scelta civilta’

“La mozione del Consiglio Provinciale di Roma per
i distributori di preservativi negli istituti
scolastici e’ una scelta di civilta’, che non
dovrebbe suscitare discussioni e divisioni”. Lo
dichiara Paolo Cento di Sinistra e Liberta’ che
conclude: “Per questa ragione sorprende la dura
presa di posizione del Vaticano, verso una
decisione di assoluto buon senso e che ha come
obiettivo quello di far crescere l’educazione
sessuale dei nostri giovani e di prevenire
pericolosissime malattie infettive. D’altronde i
distributori di profilattici si trovano ormai ad ogni angolo di strada”.

UE.

 Ambientalisti delusi da mancati impegni su clima

Le associazioni ambientaliste Wwf e Greenpeace
sono deluse dai mancati impegni del leader Ue
sulla lotta ai cambiamenti climatici. "Sulle
questioni cruciali verso il summit di Copenaghen
sul clima, il Consiglio europeo ha mantenuto l'Ue
in una situazione di stallo", afferma in un
comunicato Jason Anderson, responsabile clima ed
Energia al Wwf. Sotto accusa c'e’ la decisione
dei Ventisette di non annunciare gli aiuti ai
Paesi in via di sviluppo per l'adattamento ai
cambiamenti climatici. "L'Ue sembra pensare che
spetti ai Paesi in via di sviluppo descrivere nel
dettaglio i motivi per cui meritano di essere
sostenuti nella lotta ai cambiamenti climatici
prima di annunciare qualsiasi impegno - un modo
sicuro per ostacolare i progressi", spiega
Anderson. "Ancora una volta - si lamenta - il
Consiglio non e’ riuscito a mettere una cifra sul
tavolo sugli aiuti concreti o a specificare nel
dettaglio dove saranno trovati". Secondo Joris
den Blanken di Greenpeace, "i leader europei si
sono dimostrati non all'altezza della sfida.
Abbiamo bisogno di una leadership europea per
promuovere un forte accordo sul clima entro la
fine dell'anno". L'organizzazione lancia quindi
un appello per il G8 di luglio all'Aquila:
lanciare un piano "di emergenza" sugli aiuti ai
Paesi in via di sviluppo. "Se l'Ue non agisce
ora, lascera’ spazio a Paesi meno ambiziosi come
il Giappone e gli Stati Uniti per annacquare
l'accordo", ammonisce den Blanken.

 
 
 

Econews

Post n°299 pubblicato il 19 Giugno 2009 da verdi.tivoli

Referendum.

 Francescato: se passasse sarebbe furto democrazia

18 giugno 2009

"Se il Referendum sulla legge elettorale dovesse passare saremmo di fronte all'ennesimo furto di democrazia ai danni dei cittadini italiani e del pluralismo politico nel nostro Paese. Per questo chiediamo agli elettori di non andare a votare o, nelle localita' dove si svolgono i ballottaggi per i comuni o le province di non ritirare le schede riguardanti i quesiti referendari". Lo ha dichiarato Grazia Francescato, portavoce nazionale dei Verdi ed una dei leader di Sinistra e Liberta'. "Non solo i cittadini continuerebbero a non poter scegliere i propri rappresentanti, cooptati da pochi oligarchi di partito ma verrebbe assegnata la maggioranza assoluta dei seggi ad un singolo partito - spiega la leader verde -. Insomma ben peggio della famigerata legge truffa. Per questa ragione - ha concluso la Francescato - siamo mobilitati con forza per fare in modo che il colpo di grazia definitivo alla democrazia italiana fallisca insieme ad un referendum che avrebbe come risultato una legge elettorale ‘mostro'".

 
 
 

Verdi

Post n°298 pubblicato il 18 Giugno 2009 da verdi.tivoli

Roma, 17 giugno '09

COMUNICATO STAMPA

RIGENERARE I VERDI, LIBERANDO ENERGIE NUOVE!

 L'esito della competizione elettorale europea ha segnato ancora una volta la sconfitta del progetto unitario della Sinistra italiana, riunita, ieri, nella bandiera dell'Arcobaleno, oggi in quella del richiamo alle Libertà. Non occorre addentrarsi troppo in alchimie politiche per comprendere che in Italia Ambientalismo ed Ideologia non vanno a braccetto e che se l'elettorato mal sopporta un ecologismo schierato (i dati sono purtroppo eloquenti), viceversa apprezza e sostiene quelle battaglie di "civiltà ambientale", mosse in nome di principi e valori che richiamano concretamente la tutela del territorio ed il benessere collettivo. L'esperienza francese e del resto d'Europa, dove i Verdi hanno accresciuto o mantenuto il loro spazio d'azione, dimostra il forte radicamento che i temi dell'ecologia suscitano nella collettività e la necessità per i governi di porre al centro delle agende istituzionali un nuovo modello di società, che contempli la riconversione economica in chiave ecologica, insomma l'avvento di una green economy. Ritengo, pertanto, che i nuovi Verdi debbano liberarsi dalle catene ideologiche (in particolare della Sinistra) e concettuali (la politica dei veti), per rigenerare un progetto politico che, attraverso l'apporto di energie fresche, sappia cogliere i valori ed i principi di un ecologismo moderno, radicale nel riformismo, ma pragmatico nelle scelte, capace di offrire risposte concrete ed efficaci alle istanze collettive. E per realizzare tale obiettivo occorre "rigenerare" una classe dirigente, che fino ad oggi si è dimostrata incapace di saper gestire i processi di crescita e cambiamento della società. Occorre, in sostanza, liberare energie nuove, che spesso operano in silenzio e proficuamente nel territorio e che in questi anni sono state inopportunamente marginalizzate, in nome di una politica di miope difesa delle poltrone. Persistere nel progetto di una Sinistra unita, che liquidi o disperda il patrimonio identitario dei Verdi significa, a mio parere, imboccare la strada dell'estinzione irreversibile dell'ecologismo in Italia. Errare umanum est, perseverare è diabolico e, aggiungo, controproducente!

 Giuseppe Teodoro

Presidente Consiglio Federale Romano e Provinciale dei Verdi

 
 
 

Governo

Post n°297 pubblicato il 18 Giugno 2009 da verdi.tivoli

 Brambilla si dimetta immediatamente

“Il saluto romano che il ministro Brambilla ha
fatto e’ un atto gravissimo e vergognoso per un
rappresentante del governo. Per questo ne
chiediamo le dimissioni immediate”. Cosi’
Loredana De Petris di Sinistra e Liberta’ ha
commentato le immagini pubblicate ieri su
Repubblica e ha aggiunto: “Ricordiamo al ministro
Brambilla che ha giurato su una Costituzione nata
dal sangue della resistenza al fascismo, forse ha
sbagliato secolo per vivere. Dopo che il governo
Berlusconi ha tentato in tutti i modi di
appropriarsi indebitamente della festa della
Liberazione dal fascismo, il 25 aprile - ha
aggiunto l’esponente dei Verdi - ora getta la
maschera e scopre la sua vera identita’:
un’identita’ fascista con tanto di saluto romano
che probabilmente per nulla si discosta dalle
ronde nere della guardia nazionale italiana. Una
vergogna per uno stato democratico e
antifascista, come la legge Scelba nelle norme
transitorie della Costituzione ha sancito -
concluso la De Petris -. Ricordo al ministro
Brambilla che l’apologia di fascismo oltre che essere disdicevole e’ reato”.

 
 
 

VERDI DI Guidonia

Post n°296 pubblicato il 17 Giugno 2009 da verdi.tivoli

COMUNICATO STAMPA

Nel prendere atto dei risultati delle elezioni amministrative di Guidonia Montecelio, i Verdi per la Pace, che vedono, con rammarico, molto ridimensionato il consenso ricevuto, grazie anche alla presenza di una lista civica sostenuta tra l’altro da associazioni ambientaliste, ritengono invece il risultato della coalizione che sosteneva Filippo Lippiello positivo.

Non capita spesso, che in una grande città come Guidonia Montecelio, una serie di neonate liste civiche affiancate da partiti minori di sinistra, ottengano oltre il 16% dei consensi.

E’ chiaro che il progetto improntato su un nuovo modo di governare, sull’onestà amministrativa, sulla pulizia morale, ha incontrato il favore di moltissimi elettori. E questo nonostante la denigrazione sistematica e mistificatoria del PD e la partigianeria che una parte della stampa locale ha attuato contro il candidato Filippo Lippiello e la coalizione che lo sosteneva.

Al ballottaggio si confrontano due candidati molto lontani dal concetto amministrativo che l’amministrazione Lippiello ha applicato in quattro anni di governo e la coalizione di centro sinistra vero riproponeva agli elettori.

Il candidato del Partito Democratico, che e proviene dall’area di centro destra, capeggia un gruppo di potere che da anni condiziona tutte le giunte di cui fa parte e che ha sfiduciato un Sindaco eletto, nelle passata legislatura, da una coalizione di centrosinistra al primo turno. Il candidato del PdL ed i partiti che lo sostengono, non esprimono nessuna delle caratteristiche che riteniamo utili ad un governo degno della città.

Conseguenza ovvia è l’invito all’astensione che i Verdi per la Pace di Guidonia rivolgono agli elettori di Guidonia Montecelio che ancora ritengono fondamentali per la città, la tutela dell’ambiente e l’onestà amministrativa. In modo particolare i Verdi per la Pace ritengono che il progetto del Partito Democratico che vede generalizzarsi alleanze con l’Udc e l’esclusione dei partiti della sinistra, denoti uno spostamento involutivo sulle posizioni di destra. Anche per contrastare questo progetto riteniamo che il voto non possa confluire su un candidato del PD che proprio dalle file della destra proviene. Abbiamo un concetto diverso del centro sinistra e quello che vediamo all’orizzonte nulla ha a che vedere con i principi politici, etici, amministrativi e progressisti che condividiamo, ai quali ci richiamiamo e sui quali invitiamo le forze sane della politica a mantenere alta l’attenzione.

 

VERDI per la Pace

Guidonia Montecelio

 

16 Giugno 2009

 

 
 
 

Affermare la proposta ecologista ...anche in Italia

Post n°294 pubblicato il 15 Giugno 2009 da verdi.tivoli

di Francesco Alemanni

Al contrario di quanto sostenuti da molti , ritengo che il risultato di Sinistra e libertà sia estremamente negativo così come lo è stato un anno fa quello della Sinistra Arcobaleno. Non si è superato nel 2008 lo sbarramento del 4% non ci è riuscita Sinistra e Libertà in queste ultime elezioni : in entrambi i casi non abbiamo eletto rappresentanti Verdi nel parlamento nazionale ed europeo. C'è un elemento politico del risultato elettorale che va analizzato profondamente: nelle elezioni politiche 2008 il Pd fece una campagna per il voto utile e questo lo portò a massimmizzare il risultato elettorale con il 33, 4%dei voti( portando il centrosnistra alla sconfitta ) , con le ultime elezioni europee il Pd perde oltre il 7% ,pari a oltre 2 milioni di voti, e Sinistra e Libertà non intercetta nessun voto in uscita dal Pd anzi arretra di 200.000 voti rispetto al risultato fallimentare di Sinistra arcobaleno. Eppure tra i Verdi nonostante questi dati c'è chi giudica questo risultato " più che dignitoso... e che disegna una sinistra capace di affrontare le sfide del terzo millennio .." Dentro questa frase è inserita la liquidazione presente e futura di una rinascita di un movimento ecologista autonomo in Italia. Tutto ciò accade mentre in Europa assistiamo ad un'avanzata straordinaria e storica degli ecologisti dal Nord al Sud dell'Europa , smentendo la tesi di chi , sempre dentro i Verdi italiani, ha sostenuto in queste ore che tra le cause della non crescita dei Verdi c'era un problema culturale legato ai paesi del mediterraneo.
Aveva ragione invece chi aveva proposto un'alleanza larga come Europa ecologia ,realizzata in Francia, proposta bocciata dall'attuale maggioranza dei Verdi e che non condivideva le modalità di composizione di quell'alleanza e in ultimo del simbolo. E già un'alleanza!! Perchè l'ultimo consiglio federale dei Verdi parlava di alleanza elettorale e oggi chi guida il partito propone nella sostanza lo scioglimento dei Verdi per farli confluire nel partito della Sinistra.
Ritengo che nella società italiana siano avvenute profonde trasformazione che i Verdi non riusciti a comprendere perchè prigionieri di un modo di far politica antico e troppo ideologizzato. Vittorio Emiliani ha scritto in un bell'articolo sul Corriere della Sera che la crisi dei Verdi è da individuare nel loro appiattimento a sinistra. Sono queste le stesse cose che ha detto Daniel Cohn Bendit durante e dopo la campagna elettorale. Penso che esista tra i cittadini italiani una grande domanda di un forte " movimento ambientalista " che sappia costruire come in Francia , in Germania e più in generale in Europa una nuova moderna politica ecologista non schiacciata a sinistra, che metta in soffitta posizioni estremiste e recuperi un sano e necessario radicale riformismo . C'è bisogno di un movimento politico ambientalista che sappia parlare , a 360 gradi, con tutti i cittadini, perchè le grandi questioni come la pace nel mondo, il contrasto a i cambiamenti climatici, la lotta alla povertà, la sicurezza alimentare, la lotta allo smog e al traffico, la tutela della salute, la cura del verde, i diritti degli animali, la tutela della biodiversità, la politica energetica basata sul solare e sul risparmio ed efficienza energetica e le politiche ecologiche per rilanciare l'economia e quindi l'occupazione sono temi che riguardano tutti i cittadini e non una parte di essa.
C'è un aspetto però che dobbiamo affrontare con risolutezza ed è quello che riguarda noi stessi , ovvero la nostra inadeguatezza a poter avviare un simile ed ambizioso processo da soli e così come siamo stati fino ad oggi. In Francia nel 2007 durante le elezioni presidenziali i Verdi con Domenique Voynet presero 1,6%. Due anni dopo arrivano al risultato straordinario di superare il 16 %. Cosa è accaduto? Certamente una personalità carismatica come Daniel Cohn Bendit ha avuto un ruolo importante. Ma in questi due anni è stato messo da parte il partito Verde francese così com'era e sono scesi in campo persone come Nicolas Hulot, giornalista naturalista molto noto, Yannick Jadot, esponente di spicco di GreenPeace, Josè Bovè, leader contadino nella lotta anti Ogm, Eva Joly, giudice anticorruzione. Dobbiamo pensare ad un innovativo e moderno percorso per gli ecologisti italiani che superi la forma partito e arrivi a mettere insieme in una grande federazione tutte le varie associazioni che operano dall' ambiente, al sociale, alla tutela dei diritti umani e civili, dell'imprenditoria " Verde ", della finanza etica, comprese le migliaia di comitati che si battono contro ogni forma di inquinamento, recuperando alla causa ecologista militante quelle intelligenze che lavorano nel mondo della cultura , della ricerca e della scienza, dello spettacolo e dell'informazione. Non più un partito ma una federazione di associazioni e movimenti che costruisca una grande forza ecologista in Italia.

 
 
 

I VERDI

Post n°293 pubblicato il 12 Giugno 2009 da verdi.tivoli

Il risultato di Sinistra e libertà è stato un fallimento come lo è stato un anno fa quello della Sinistra Arcobaleno. Non si è superato nel 2008 lo sbarramento del 4% non ci è riuscita Sinistra e Libertà in queste ultime elezioni : in entrambi i casi non abbiamo eletto rappresentanti Verdi nel parlamento nazionale ed europeo.

C'è un elemento politico del risultato elettorale che va analizzato profondamente: nelle elezioni politiche 2008 il Pd fece una campagna per il voto utile e questo lo portò a massimmizzare il risultato elettorale con il 33, 4%dei voti ( portando il centrosnistra alla sconfitta ) , con le ultime elezioni europee il Pd perde oltre il 7% ,pari a oltre 2 milioni di voti, e Sinistra e Libertà non intercetta nessun voto in uscita dal Pd anzi arretra di 200.000 voti rispetto al risultato fallimentare di Sinistra arcobaleno. Eppure tra i Verdi nonostante questi dati c'è chi giudica questo risultato " più che dignitoso... e che disegna una sinistra capace di affrontare le sfide del terzo millennio .."

Dentro questa frase è inserita la liquidazione presente e futura di una rinascita di un movimento ecologista autonomo in Italia. Tutto ciò accade mentre in Europa assistiamo ad un'avanzata straordinaria e storica degli ecologisti dal Nord al Sud dell'Europa , smentendo la tesi di chi , sempre dentro i Verdi italiani, ha sostenuto in queste ore che tra le cause della non crescita dei Verdi c'era un problema culturale legato ai paesi del mediterraneo.

Aveva ragione invece chi aveva proposto un'alleanza larga come Europa ecologia ,realizzata in Francia, proposta bocciata dall'attuale maggioranza dei Verdi e che non condivideva le modalità di composizione di quell'alleanza e in ultimo del simbolo. E già un'alleanza!! Perchè l'ultimo consiglio federale dei Verdi parlava di alleanza elettorale e oggi chi guida il partito propone nella sostanza lo scioglimento dei Verdi per farli confluire nel partito della Sinistra.

Ritengo che nella società italiana siano avvenute profonde trasformazione che i Verdi non riusciti a comprendere perchè prigionieri di un modo di far politica antico e troppo ideologizzato. Vittorio Emiliani ha scritto in un bell'articolo sul Corriere della Sera che la crisi dei Verdi è da individuare nel loro appiattimento a sinistra. Sono queste le stesse cose che ha detto Daniel Cohn Bendit durante e dopo la campagna elettorale. Penso che esista tra i cittadini italiani una grande domanda di un forte " movimento ambientalista " che sappia costruire come in Francia , in Germania e più in generale in Europa una nuova moderna politica ecologista non schiacciata a sinistra, che metta in soffitta posizioni estremiste e recuperi un sano e necessario radicale riformismo . C'è bisogno di un movimento politico ambientalista che sappia parlare , a 360 gradi, con tutti i cittadini, perchè le grandi questioni come la pace nel mondo, il contrasto a i cambiamenti climatici, la lotta alla povertà, la sicurezza alimentare, la lotta allo smog e al traffico, la tutela della salute, la cura del verde, i diritti degli animali, la tutela della biodiversità, la politica energetica basata sul solare e sul risparmio ed efficienza energetica e le politiche ecologiche per rilanciare l'economia e quindi l'occupazione sono temi che riguardano tutti i cittadini e non una parte di essa.

C'è un aspetto però che dobbiamo affrontare con risolutezza ed è quello che riguarda noi stessi , ovvero la nostra inadeguatezza a poter avviare un simile ed ambizioso processo da soli e così come siamo stati fino ad oggi. In Francia nel 2007 durante le elezioni presidenziali i Verdi con Domenique Voynet presero 1,6%. Due anni dopo arrivano al risultato straordinario di superare il 16 %. Cosa è accaduto? Certamente una personalità carismatica come Daniel Cohn Bendit ha avuto un ruolo importante. Ma in questi due anni è stato messo da parte il partito Verde francese così com'era e sono scesi in campo persone come Nicolas Hulot, giornalista naturalista molto noto, Yannick Jadot, esponente di spicco di GreenPeace, Josè Bovè, leader contadino nella lotta anti Ogm, Eva Joly, giudice anticorruzione. Dobbiamo pensare ad un innovativo e moderno percorso per gli ecologisti italiani che superi la forma partito e arrivi a mettere insieme in una grande federazione tutte le varie associazioni che operano dall' ambiente, al sociale, alla tutela dei diritti umani e civili, dell'imprenditoria " Verde ", della finanza etica, comprese le migliaia di comitati che si battono contro ogni forma di inquinamento, recuperando alla causa ecologista militante quelle intelligenze che lavorano nel mondo della cultura , della ricerca e della scienza, dello spettacolo e dell'informazione. Non più un partito ma una federazione di associazioni e movimenti che costruisca una grande forza ecologista in Italia.

Angelo Bonelli

 
 
 

Pubblici Giardini dedicati alla morte

Post n°292 pubblicato il 12 Giugno 2009 da verdi.tivoli

TIVOLI, 12 GIU - "Domenica 14 giugno alle ore 11 si svolge la cerimonia di intitolazione dei giardini pubblici comunali di via Lago di Garda (Villa Adriana) ai Fratelli Mattei. Intervengono il Sindaco Giuseppe Baisi e gli Assessori Antonio Picarazzi e Cristina Scalia. Il parco è stato dedicato con una decisione della Giunta comunale alla memoria di Virgilio e Stefano Mattei, rispettivamente di anni 22 e l0, deceduti a Roma il 16 aprile del 1973 in seguito a un attentato terroristico. Con la stessa deliberazione la Giunta ha denominato lo spazio a verde pubblico di via Empolitana “Giardini Martiri di Piazza della Loggia” in memoria della tremenda strage che colpì l’Italia intera la mattina del 28 maggio 1974 a Brescia causando 8 morti e più di 90 feriti. Con tali nuove denominazioni l’Amministrazione comunale ha voluto ricordare, senza mai dimenticare, anche e soprattutto fatti così tremendamene drammatici che hanno, comunque, segnato luttuosamente la nostra storia". Lo rende noto l'ufficio stampa del Comune di Tivoli.

I TEMPI, E LE SENSIBILITA', EVIDENTEMENTE CAMBIANO.

LA BARBARIE AVANZA ANCHE NELLA SCELTA DI UN NOME PER UN GIARDINO,

UN LUOGO DEDICATO PRINCIPALMENTE AL GIOCO DEI NOSTRI BAMBINI, UN LUOGO DI PACE, UNA PAROLA CHE SEMBRA SCOMPARSA DAL LESSICO DEGLI ITALIANI.

NON MOLTO TEMPO FA,NELLA STESSA CITTA' DI TIVOLI SI INTITOLAVANO I GIARDINI PUBBLICI, A SCRITTORI DI FIABE O PERSONAGGI CHE RICORDAVANO IL MONDO DEI BAMBINI

OGGI SI INTITOLANO BEN DUE GIARDINI PUBBLICI A DUE ORRIBILI STRAGI.

E ALLORA CAMBIAMO IL NOME AI GIARDINI GARIBALDI.

CHIAMIAMOLI: "GIARDINI MARTIRI E VITTIME DEI PEDOFILI".

 

 
 
 

tour senza vergogna di Gheddafi

Post n°291 pubblicato il 12 Giugno 2009 da verdi.tivoli

Lo sdoganamento internazionale del leader segna una nuova tappa: il gineceo della politica. Per farlo sceglie, non a caso, il nostro Paese che gli spiana la strada per pontificare sulla condizione femminile. —

La dignità con cui l’esercito delle amazzoni di Muammar Gheddafi indossa le divise fa pensare a una Libia moderna e dal volto militare umano. Lo sdoganamento internazionale del leader della rivoluzione verde passa attraverso una nuova tappa: il gineceo della politica.

Durante le quattro giornate della contestata visita ufficiale del Colonnello nella Capitale, la condizione femminile sarà al centro dell’incontro di domani all’Auditorium parco della musica di Roma. In quaranta minuti verranno liquidati i problemi delle donne africane. Tanto, infatti, durerà l’intervento del Colonnello davanti alle circa mille donne italiane provenienti dal mondo della politica, delle istituzioni e dell’imprenditoria.

Nell’evento che il capo di Stato libico si è cucito addosso, non è prevista presenza maschile al di fuori della sua, ovviamente. In prima fila ci saranno le belle ministre del Cavaliere: Carfagna, Prestigiacomo, Meloni e Brambilla, ma anche l’imprenditrice Luisa Todini, vicepresidente della Federazione europea dell’imprenditoria, e la serissima giudice della Corte costituzionale Maria Rita Saulle.

Intanto oggi Gheddafi continuerà a fare lo slalom tra le proteste, in una Roma blindata dal momento del suo arrivo all’aeroporto di Ciampino ieri mattina. Se ieri a scatenare il putiferio c’è stata l’inopportunità dell’intervento in Senato, cancellato in extremis, oggi le grane sono previste per l’intervento all’università La Sapienza.

Gli studenti dell’Onda, che il rettore Luigi Frati definisce «quattro gatti», hanno promesso battaglia contro la visita del dittatore. A loro si uniranno numerose associazioni di migranti. Al centro delle innumerevoli contestazioni resta il nodo dei respingimenti, fiore all’occhiello dell’accordo italo-libico firmato ad agosto e che vede, oltre alla collaborazione tra i due Paesi sulla «lotta all’immigrazione clandestina », un risarcimento da 5 miliardi di euro sotto forma di riparazioni coloniali ovvero contratti tra imprese italiane e governo libico.

Ma il popolare strumento dei respingimenti e della penalizzazione della clandestinità, che ha funzionato come ottima strategia elettorale, non risolve la questione sicurezza nel Paese. A dirlo è il Consiglio superiore della magistratura che ieri ha lanciato un duro monito contro le norme contenute nel pacchetto sicurezza che ledono i diritti umani e altre contrarie alla Convenzione dell’Onu sui diritti del fanciullo.

La sesta commissione del Csm in un parere al ddl ha avvertito che la nuova tipologia di reato porterà alla «totale paralisi di molti degli uffici giudiziari». Proprio questa norma, che impedisce a chi non ha il permesso di soggiorno di riconoscere i figli, secondo il Csm contrasta «con il diritto del minore alla propria identità personale». Elemento poco sorprendente nell’Italia di Berlusconi, che non prova alcun imbarazzo nell’accogliere a braccia aperte chi non rispetta i diritti umani.

 
 
 

Econews

Post n°290 pubblicato il 11 Giugno 2009 da verdi.tivoli

Nucleare.

Francescato: bocciatura ddl sviluppo smaschera bluff nuclearisti

 

"La sonora bocciatura da parte del ministero dell'Economia sul ddl sviluppo, che contiene le norme sul ritorno dell'Italia al nucleare, smaschera quanto sostengono i nuclearisti. Il nucleare oltre ad essere pericolosissimo e dannoso per l'ambiente e' anche insostenibile dal punto di vista economico - ha dichiarato la portavoce dei Verdi Grazia Francescato. Meglio farebbe il Governo a seguire la strada indicata da Obama e dagli altri paesi europei come Francia e Germania e a puntare sulle energie del futuro che sono le rinnovabili e l'efficienza energetica. Tornare al nucleare e' una vera e propria follia - ha aggiunto -. Con il nucleare il governo non solo non si affronta il problema della sicurezza energetica ma si rischia di far crescere le bollette dei cittadini, senza considerare gli enormi problemi ambientali per lo smaltimento delle scorie radioattive. Per le stime delle organizzazioni internazionali, l'uranio, il cui costo e' cresciuto dal 2000 ad oggi da 7 a 120 dollari, durera' solo per pochi decenni e come tutti sanno non si trova di certo in Italia - ha concluso la Francescato -. Di sicuro il nucleare non rappresenta una soluzione per il problema della sicurezza energetica ma solo una ghiotta occasione per le lobbies degli affari".

PD.

Bonelli a Ecodem: uscite da partito, costruiamo casa comune

 

"Gli ecodem comincino a riflettere che le ragioni dell'ecologismo dentro il PD sono estremamente minoritarie, marginali e contraddittorie, e la presa di posizione di ieri di Ferrante e Della Seta ne sono la prova". Lo dice Angelo Bonelli, ex capogruppo dei Verdi alla Camera. "Mi sento di rivolgere una domanda agli Ecodem perche' non lavorare insieme per costruire in Italia la casa comune di tutti gli ecologisti e costruire una forza che trasversalmente, non schiacciata a sinistra, parli a tutti i cittadini cosi' come in Francia Daniel Cohn Bendit ha fatto portando gli ecologisti al 16%? Ci vuole il coraggio di lanciare una proposta al paese e sappiamo - aggiunge l'esponente del Sole che ride - che e' una grande sfida, i Verdi fanno un passo indietro, gli Ecodem escono dal PD e costruiamo una nuova fase costituente dell'ecologismo politico e la casa comune degli ecologisti in Italia insieme a tutte quelle forze che credono a questo progetto, a personalita' della cultura, della scienza e della ricerca, dell'informazione, dell'associazionismo, dell'imprenditoria 'verde', dei comitati di cittadini che si battono per la tutela dell'ambiente e dei diritti degli animali".

 
 
 

Econews

Post n°289 pubblicato il 10 Giugno 2009 da verdi.tivoli

Europee.

Riflessioni post voto di Grazia Francescato

“Io voglio parlare di Europa, perche’ l’Italia e’
una potenza europea e in tale quadro va
considerata. Lo scivolamento a destra dei partiti
rappresentati in Europa e la relativa scomparsa
dei socialisti e’ in ogni caso controbilanciata
da una forte presenza dei Verdi che in queste
elezioni, ovviamente all’estero, hanno saputo
tener banco con tutti quei temi spesso
dimenticati in Italia - si legge in una
dichiarazione di Grazia Francescato, portavoce
della Federazione dei Verdi. Io sono stata
portavoce dei Verdi Europei e cio’ che ho sempre
constatato e’ l’avanzamento ad ogni elezione dei
Verdi nord europei, mentre i Verdi del sud e
mediterranei non hanno mai saputo mettere a
frutto le grandi risorse dell’ambientalismo e
dell’ecologismo. Il grande risultato di Dany
Cohen Bendit, che molti hanno citato come esempio
da seguire, e’ il frutto di un anno di lavoro nel
quale, a confronto del nostro mese e mezzo, ha
saputo creare consenso nel mondo della sinistra e
dei verdi. Infatti il 3.1% e’ un ottimo risultato
se consideriamo di essere stati ignorati
completamente dalle televisioni e dai giornali,
tutti i nostri candidati hanno attraversato in
lungo e in largo l’Italia e il risultato e’
merito della loro campagna elettorale porta a
porta. Nichi Vendola ha parlato di cantiere
aperto e di volonta’ di andare avanti: parole che
condivido pienamente e che spero al congresso
possano essere accettate da tutti i Verdi.
Continuare da soli sarebbe un suicidio, mantenere
la propria identita’ dentro un soggetto a
sinistra credo sia l’unica strada per ricostruire
una vera opposizione. La convinzione
dell’autosufficienza non ha giovato al PD e non
giovera’ assolutamente neppure ai Verdi. Lo ha
pienamente dimostrato Dany Cohen Bendit in
Francia: solo una sinistra ambientalista ci puo’
salvare da questo oblio. Dunque cio’ che posso
dire a 48 ore dalle elezioni e’ solamente di
andare avanti. Quasi un milione di italiani ha
creduto in noi, dopo che il PD e la PDL con la
soglia al 4% ci ha impedito di rappresentarli in
Europa, noi vogliamo impedirgli di avere un progetto in cui credere?”

Europee.

Frassoni: piena sintonia fra i Verdi italiani e quelli europei

“Tra i Verdi europei, che hanno condiviso e
sostenuto Sinistra e Liberta’ come Europe
Ecologie in Francia, e quelli italiani c’e’ piena
sintonia. Noi abbiamo dovuto giocare una partita
truccata, con le regole cambiate all’ultimo
momento L’affermazione di liste progressiste e
ambientaliste ovunque in Europa dimostrano
chiaramente che i nostri temi, la rivoluzione
verde, i diritti, l’Europa democratica sono
vincenti. Adesso si trattera’ di creare anche qui
le condizioni di affermarli, a partire dal
risultato di queste elezioni". Lo ha dichiarato
Monica Frassoni capolista di Sinistra e Liberta’
nel nord-ovest e co-presidente del gruppo verde
al Parlamento europeo uscente insieme a
Cohn-Bendit che martedi’ 16 giugno partecipera’
alla prossima riunione dei Verdi europei in cui
si discutera’, tra l’altro, anche dei rapporti
tra i Verdi europei e quelli italiani. "Il fatto
di essere usciti dal Parlamento europeo e’ una
grave perdita - ha concluso la Frassoni -,
soprattutto considerato il quadro uscito dalle
elezioni a livello europeo: una forte astensione
in molti paesi europei, con la connessa
progressione dei partiti euroscettici e di
estrema destra, il crollo dei socialisti e la forte affermazione dei Verdi”.

Europee.

 Bonelli a Cohn Bendit: aiuti i Verdi italiani

“Dopo il mancato raggiungimento del quorum da
parte di Sinistra e Liberta’, si e’ aperta una
discussione all'interno dei Verdi sul futuro del
partito ambientalista - dichiara Angelo Bonelli,
ex capogruppo alla Camera del Sole che ride, che
lancia un appello al leader dei Verdi francesi
Daniel Cohn Bendit - sulla base dei grandi
risultati ottenuti in Francia, a venire in
Italia, per dare una impostazione su come guidare
i Verdi in Italia. Potrebbe dare un contributo
per rilanciare l’ecologismo politico in Italia.
Mi rivolgo anche al mondo della scienza e della
cultura - aggiunge Bonelli, intervistato da Radio
Radicale - attenzione, se i Verdi scompaiono ci
sara’ un grande problema nel Paese, riuniamoci e
discutiamo insieme di come rilanciare i Verdi".

Nucleare. Cento:

insostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale

“La bocciatura da parte del ministro Tremonti del
ddl sviluppo e’ un atto di serieta’ perche’
smaschera il tentativo di introdurre norme
dannose sia per i consumatori che per
l’ambiente”. Lo ha dichiarato Paolo Cento di
Sinistra e Liberta’ commentando lettera del
ministero dell'Economia alla Camera che boccia il
ddl sviluppo. “In particolare la scelta di far
tornare l’Italia al nucleare, contenuta nelle
norme del ddl sviluppo, sono insostenibili dal
punto di vista economico, oltre ad essere
pericolosissime per l’ambiente - ha concluso
Paolo Cento -. Ora non ci sia nessun pataracchio
su una vicenda che il ministero dell’Economia ha reso chiara e trasparente”.

Mare.

Francescato: e' follia, contro spadare daremo battaglia in Europa

Il decreto che estende l'uso delle ferrettare
oltre le dieci miglia dalla costa "e' una
follia", un provvedimento che "ci riporta
indietro". Lo afferma la portavoce dei Verdi,
Grazia Francescato, che critica il provvedimento
firmato dal sottosegretario all'Agricoltura
Antonio Buonfiglio. "Qui ci viene picconata ogni
nostra conquista, e' una cosa da pazzi", lamenta
Francescato, che promette "battaglia in Europa".
Come Verdi, assicura "ci batteremo, ci
rivolgeremo ai veri europei, sperando che almeno
l'Europa riesca a fermare questo governo".
Francescato non si da' pace: "Ormai siamo al
'tutto e' permesso'. Del resto - afferma ironica
- si spara agli orsi, si spara ai lupi, perche'
non uccidere tutto quello che c'e' nel mare"?
Perche', spiega, "qui non si pesca solo il pesce
spada o i tonni, specie peraltro gia' duramente
colpite, ma si prende e si distrugge tutto".
Quindi, conclude, "anche noi daremo battaglia e
chiederemo che il decreto sia ritirato".

 
 
 

I Verdi...ma dove sono finiti?

Post n°288 pubblicato il 09 Giugno 2009 da verdi.tivoli

Mentre nel resto d'Europa l'idea ecologista conquista un numero sempre maggiore di persone in Italia Sinistra e Libertà si inchioda al 3.1 per cento.


Sono straordinariamente bravi i politici del Sole che ride francesi (tanto per fare un esempio...) o piuttosto sono stati troppo arrendevoli i nostri?

Certo, un'attenuante c'è: la mancata rappresentanza in Parlamento ha un peso notevole nella percezione degli elettori, a cui va aggiunta un'ipocrisia tutta italiana che raggiunge il suo massimo apice al momento del voto (non mi professo elettore di Berlusconi perchè mi vergogno, ma poi nel'urna...)


Tutto questo però non toglie molto alle responsabilità del partito guidato da Grazia Francescato che, bisogna avere il coraggio di dirlo, ha sbagliato a scegliere gli alleati.


I Verdi sono a sinistra in quasi tutti i Paesi europei, ma non sono comunisti (nel senso vendoliano del termine) né tantomeno socialisti.


Le idee dell'ambientalismo sono trasversali alla sinistra, sono un patrimonio che appartiene a tutti e a nessuno in particolare nell'ambito della coalizione (anzi, a nessuno no: ai Verdi stessi).


La Francescato abbia ora il coraggio di di farsi da parte. Dal Sole che ride ci aspettiamo anche che alle prossime elezioni abbia il coraggio di "ballare da solo".


Un partito che professa i valori dell'ambientalismo non può e non deve sparire, sarebbe troppo pericoloso per la politica italiana.

Il progetto di Sinistra e liberta', bocciato dagli elettori, e' fallito", perche non ha saputo intercettare voti neppure tra i "7 punti percentuali persi dal Pd, dal voto viene un segnale chiaro: obiettivo dei Verdi non puo' che essere quello di costruire la forza ecologista del terzo millennio, che parli a 360 gradi ai cittadini e non solo agli elettori di sinistra.

 Di fronte all' avanzata dei Verdi in tutta Europa sarebbe quindi inaccettabile e irresponsabile dichiarare la fine dei Verdi, per scioglierli dentro un partito della sinistra.

Ora si rende urgente il congresso, gia' previsto per il mese di luglio, per aprire una nuova fase, proponendo al paese una moderna politica ecologista.

L'esperienza dei Verdi dentro un contenitore della sinistra va chiusa definitivamente".

Verdi per la pace di Tivoli

 
 
 

Econews

Post n°287 pubblicato il 05 Giugno 2009 da verdi.tivoli

Berlusconi.

Frassoni: spogliato dalla propaganda si rivela casta

“Spogliato dalla propaganda il presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi si rivela nella sua
vera natura ossia come casta. Berlusconi
rappresenta un’anomalia europea che abbiamo piu’
volte, purtroppo in solitudine denunciato”. Lo ha
dichiarato Monica Frassoni capolista per il
Nord-Ovest per Sinistra e Liberta’, che ha
concluso: “Questo dimostra ancora una volta che
bisogna mandare in Europa persone competenti e
serie proprio come quelle di Sinistra e Liberta’”.

Berlusconi.

Francescato: saremo costretti a chiedere asilo politico in GB

“Di questo passo saremo costretti a chiedere
asilo politico in Gran Bretagna dove la libera
stampa puo’ mettere sotto torchio i politici e
dove un ministro si dimette perche’ un filmino.
In Italia, invece Berlusconi, che ne fa di tutti
i colori si e’ costruito un’immunita’ permanente
che gli permette di vantarsi dei propri abusi”.
Lo ha dichiarato Grazia Francescato di Sinistra e
Liberta’ e portavoce nazionale dei Verdi che
aggiunge: “Quello che sta accadendo con i voli di
stato e’ davvero uno spettacolo indecoroso e di
cui vergognarsi. Per questo chiedo al popolo di
sinistra di non fare un favore a ‘Papy’ non
andando a votare ma di dare forza e sostegno a
Sinistra e Liberta’ che puo’ essere un argine
allo strapotere berlusconiano e un forte stimolo
per un nuovo centrosinistra che faccia
un’opposizione decisa ed rigorosa - ha concluso
la Francescato - opposizione che fino ad oggi in Parlamento non c’e’ stata”.

Berlusconi.

Di Palma: Calderoli? Sembrano cori contro Napoli Maradona…

“Noto con rammarico che alcuni esponenti del
governo sono tornati a distinguere i cittadini
fra napoletani e non. Mi sembra di tornare con la
memoria ad alcuni cori da stadio contro il Napoli
di Maradona. Cori a cui i napoletani seppero
rispondere con acuta ironia…”. Lo dichiara il
presidente della Provincia di Napoli uscente Dino
Di Palma, candidato alle elezioni europee con
Sinistra e Liberta’ per la circoscrizione
meridionale, commentando le affermazioni del
ministro Roberto Calderoli. “Sono sicuro - ha
concluso Di Palma - che alle prossime elezioni
europee i cittadini napoletani sapranno
rispondere con grande forza a chi cerca di
dipingerli come un paradigma negativo ed alle
ironie a basso costo di chi prende i soldi al sud
per fare facile consenso al nord”.

Europee.

Cento a Gasparri: destra ha paura e attacca Vendola

“La destra comincia a preoccuparsi di Sinistra e
Liberta’ e attacca Vendola perche’ sa bene che
con un’affermazione di Sinistra e Liberta’ sara’
possibile costruire un nuovo centrosinistra in
grado di battere Berlusconi alle prossime
elezioni”. Lo ha dichiarato Paolo Cento di
Sinistra e Liberta’ commentando le affermazioni
del capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri da
Lecce. “Non posso non notare - ha concluso Cento
- come Gasparri abbia preso alla lettera il
richiamo del Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano ad abbassare i toni”.

 
 
 

Econews

Post n°286 pubblicato il 04 Giugno 2009 da verdi.tivoli

Europee.

Sinistra e Liberta’: nucleare, un affare per pochi

“L'energia nucleare e’ un dinosauro tecnologico
che si basa sull'utilizzo di risorse non
rinnovabili. L'intera catena dell'estrazione e
della lavorazione dell'uranio, il processo
reattivo e il deposito delle scorie rendono la
tecnologia estremamente pericolosa e anche molto
costosa. La produzione di energia nucleare e’ in
netta contraddizione con le esigenze di
sostenibilita’ ecologica, economica e sociale che
diventano sempre di piu’ i principali criteri per
la valutazione del nostri modi di vivere, di
produrre e di consumare. La tipologia
dell'impianto nucleare richiede consumi di
energia costantemente alti e rende assurdi tutti
i tentativi di creare una cultura del risparmio
energetico". Cosi’, in un intervento sul sito
www.sinistraeliberta.it, Sepp Kusstatscher,
esponente dei Verdi candidato alle Europee spiega
le ragioni del no dell'alleanza rosso-verde.
Kusstatscher sostiene che "solo socializzando la
stragrande parte dei costi e dei rischi, la
produzione di energia nucleare diventa un
conveniente affare economico: un affare per
pochi, un costo per tutti". Parla quindi di
"gioco sporco e cinico" in cui "gli interessi di
fortissime lobby dell'uranio, dell'impiantistica
e della produzione energetica hanno il
sopravvento sui legittimi interessi delle persone
di non essere sottoposte a rischi per la propria
salute e quella delle future generazioni".
Ricorda inoltre che "le scorie costituiscono un
pericolo di morte per 100 mila anni" e che "la
lavorazione dell'uranio e la rispettiva
tecnologia, nonche’ gli impianti stessi rendono
accessibile un'arma pericolosa a coloro che
perseguono ben altri obiettivi di quelli
dell'utilizzo della tecnologia per scopi civili".

Europee.

Sinistra e Liberta’: se PD estraneo a
sms su voto utile prenda provvedimenti

Se il Partito Democratico e’ realmente estraneo
agli sms sul voto utile - come sostiene il
Comitato elettorale di Cioffredi e De Angelis -,
prenda immediatamente provvedimenti contro chi
sta facendo pessimo uso del suo nome e dei suoi
candidati per uno strumento di propaganda sleale
e fraudolento nei confronti dei cittadini. Se
cosi’ non dovesse essere significherebbe che il
PD sta ripercorrendo la stessa strada che ha
portato, poco piu’ di un anno fa, Berlusconi ad
avere in Parlamento la piu’ forte maggioranza di
sempre: insomma il voto utile di cui si parla
negli sms e’ un voto utile solo a Berlusconi.
Senza una sinistra forte non potra’ esserci
nessun argine a Berlusconi e questa, ci
permettiamo di segnalarlo al PD, e’ una questione
numerica prim’ancora che politica, come
dimostrano le elezioni politiche di un anno fa:
errare e’ umano perseverare e’ diabolico. Lo
rende noto un comunicato dell’Ufficio Stampa di Sinistra e Liberta’.

Rifiuti.

Frassoni: Berlusconi e Bertolaso li hanno nascosti

“Berlusconi e Bertolaso non hanno risolto la
crisi dei rifiuti: li hanno solo nascosti in
luoghi totalmente inidonei violando le leggi al
riparo dei soldati". Lo afferma Monica Frassoni,
capolista alle elezioni europee al nord- ovest
per Sinistra e Liberta', commentando gli arresti
in Campania e l'emergenza rifiuti a Palermo. "Le
ultime notizie da Napoli e da Palermo - sostiene
Frassoni - dimostrano ancora una volta che le
bugie hanno le gambe corte: non c'e soluzione
senza una seria politica di riduzione dei rifiuti
e dell'imballaggi". E non si trova una risposta,
aggiunge, neanche "senza l'organizzazione di un
sistema integrato che passa per la
professionalita' degli operatori, un investimento
serio nel riciclaggio nella raccolta
differenziata porta a porta e negli impianti di
compostaggio". Di certo, accusa Frassoni, "ne'
con i soldati, ne' con inceneritori a iosa, che
sono buoni a riempire le tasche di comitati
d'affari privati, ne buttando in discarica
rifiuti tal quale". In Italia, ricorda Monica
Frassoni, "ci sono degli esempi virtuosi di
citta' che, puntando su un vero modello di
gestione integrata dei rifiuti, trasformando il
problema anche in un' occasione di sviluppo
economico, sono passate da una percentuale
bassissima di raccolta differenziata all'80% in
pochi anni e senza inceneritori". Quindi,
sottolinea, "non e' vero che ci vogliono anni per
organizzare una buona raccolta differenziata.
Basta volerlo". La crisi dei rifiuti, attacca la
candidata di Sl al parlamento europeo, "si basa
anche sul malgoverno e la corruzione, la
criminalita' organizzata, e si nutre del
gigantesco imbroglio dei contributi Cip6 che sta
dietro all'incenerimento". Gia' "da tempo -
ricorda - ho denunciato in sede europea il
mancato rispetto delle norme comunitarie in
materia di rifiuti e l'illegalita' del Cip6 da
parte dell'Italia". In seguito alle denunce, fa
notare Frassoni, "sono state avviate varie
procedure di infrazione tuttora aperte, quella
sulla crisi a Napoli ormai in dirittura d'arrivo
con probabili conseguenze di sanzioni
economiche". Quindi, conclude, "l'Italia deve
cambiare radicalmente rotta e ripensare la sua
politica di gestione dei rifiuti avendo in mente
si l'emergenza del presente, ma anche una
pianificazione integrata e sostenibile per il futuro".

 
 
 

Con Papi si vola

Post n°285 pubblicato il 03 Giugno 2009 da verdi.tivoli

 

Tutti i voli di stato del Presidente e dei vip sono raccontati nell’Espresso in edicola venerdì. Gianluca Di Feo ha indagato sull’exploit dei decolli degli “aerei blu” (sono triplicati) e sull’uso disinvolto dei servizi segreti. La spesa annuale a carico dei contribuenti sfiora i 60 milioni.

voli bluMagari fosse solo Apicella. Magari fosse solo il menestrello di corte ad accomodarsi sui jet presidenziali per volare verso la reggia di villa Certosa. Ormai le scalette per salire sugli aerei di Stato sono diventate larghissime: a bordo può salire chiunque, ministri e sottosegretari, assistenti e portavoce, parenti e amiche. Clemente Mastella ha fatto scuola: il suo viaggio al Gran Premio con figlio e conoscenti è diventato un modello. E così Silvio Berlusconi nello scorso agosto ha cancellato l’austerity aeronautica introdotta dal governo Prodi dopo lo scandalo dell’Airbus di Monza più affollato della metro nell’ora di punta.
I risultati si sono visti subito. I decolli dei velivoli del 31mo stormo, che da Roma Ciampino garantisce il trasporto delle autorità, sono aumentati a velocità supersonica: raddoppiati o addirittura triplicati. Il confronto tra lo stesso periodo dell’anno è eloquente. I dati ottenuti da “L’espresso” mostrano che a gennaio 2008 c’erano state 153 ore di volo per accompagnare in giro ministri e presidenti, un anno dopo erano diventate 370. A febbraio si passa da 176 a 468; a marzo da 183 a 510; ad aprile da 124 a 471. In questo mese di maggio appena concluso, denso di impegni elettorali sparsi per la penisola, ci sono state centinaia di missioni vip con Airbus e Falcon impegnati fino ai limiti tecnici.ApicellaeBerlusconi
Al ministero della Difesa è scattato l’allarme rosso: se si dovesse continuare con questo ritmo, a fine 2009 gli Stakanov del jet presidenziale potrebbero arrivare a bruciare oltre 5600 ore a spasso tra le nuvole. Più di 15 ore al giorno, un primato che potrebbe battere i consumi mostruosi del 2005 quando l’overdose di aerei blu spinse Gianni Letta a rimproverare tutto il governo. Parole volate via nel vento.
Oggi ministri e sottosegretari sgomitano per spaparanzarsi sulle poltrone in pelle di Falcon e Airbus dagli arredi extralusso. La flotta del 31mo stormo non basta più: i 10 jet, nonostante offrano 216 comodissimi posti, non riescono a soddisfare le brame aviatorie del governo Berlusconi. Ed ecco che tornano in pista le Ferrari dei cieli, i Piaggio 180 di Pratica di Mare, bimotori executive che dovrebbero servire per collegare le basi dell’Aeronautica. Prodi ne aveva vietato l’uso per i voli di Stato: nei primi mesi del 2008 mai un decollo. Ma il salottino volante fa gola a tanti politici di seconda fila, che in soli quattro mesi quest’anno si sono accaparrati 240 ore di volo a sbafo.
E poi c’è la fantomatica Cai, non la compagine che ha rilevato Alitalia ma la leggendaria squadriglia dei servizi segreti. Che con il pretesto della sicurezza svolge il 90 per cento dell’attività come taxi per ministro. Anche lì Prodi e il suo sottosegretario Enrico Micheli erano stati drastici: «Basta gite di governo». E per concretizzare l’ordine si era deciso di mettere in vendita due dei cinque Falcon della Cai. Adesso invece di ridurre la flotta non si parla più, perché l’hangar degli 007 pullula di auto blu che trasbordano politici e accompagnatori al riparo da sguardi  curiosi. Si stima che dall’insediamento del Cavaliere la Cai abbia già regalato 1800 ore di volo al governo, un altro record a carico dei contribuenti.
Il bilancio finale dei costi è altissimo. Solo per i dieci jet del 31mo stormo il 2008 ha significato una spesa di quasi 40 milioni di euro, su cui ha pesato il consumo di carburante a prezzi stratosferici nel semestre berlusconiano: con i vincoli prodiani si contava di pagarne circa la metà. È come se in 180 giorni fossero stati bruciati 25-30 milioni di euro: in alcune giornate fino a 160 mila euro buttati via per i velocissimi taxi dei politici vincenti. E se si aggiungono gli esborsi top secret per i passaggi a bordo degli 007 con le ali della Cai e delle Ferrari dei cieli si rischia di arrivare a una bolletta annuale salatissima: un conto da oltre 60 milioni di euro. Alla faccia della crisi e dei sacrifici per gli italiani.
Sono lontani i tempi in cui l’austerity prodiana aveva fatto ipotizzare un taglio netto anche al 31mo stormo: via un quinto dello schieramento, mettendo all’asta un paio di Falcon e forse un Airbus. Un’illusione scomparsa dagli schermi radar. «Di riduzione della linea di volo proprio non se ne parla, l’attività per il trasporto di Stato è intensa», ha dichiarato il generale Daniele Tei, comandante in capo dell’Aeronautica alla rivista specializzata Rid. E ha poi esternato il malumore dell’Arma azzurra: «Tra l’altro siamo sempre a credito per le attività che conduciamo e che le altre amministrazioni ci rimborsano con enorme ritardo (e non sempre)». Infatti la forza armata deve anticipare i fondi per i voli extra tagliando altre attività: nel 2005 per pagare le missioni dei politici rinunciò alla più importante esercitazione internazionale. Nel solo 2008 lo sforamento berlusconiano ha comportato quasi venti milioni di sacrifici: meno addestramento, meno manutenzione. E mentre la crisi impone di azzerare l’attività di intere squadriglie, i piloti degli aerei blu non si fermano mai: «Nel 2008 hanno volato l’11 per cento delle ore dell’intera forza armata», sottolinea il generale Tei. Pensate: l’Aeronautica ha quasi 400 velivoli, ma da soli i dieci jet presidenziali hanno macinato il record di decolli, mentre gli equipaggi dei caccia restano a terra con i serbatoi vuoti.
Ovviamente il frequent flyer numero uno è Silvio Berlusconi. Il Cavaliere ama le comodità dell’Airbus 319 CJ da 50 posti: la sala riunioni, i lettini, gli schermi al plasma. Quando nel 2006 lasciò Palazzo Chigi, corse a comprarne uno tutto per sé. Appena tornato al potere, lo ha rivenduto: adesso può usare a piacimento l’ammiraglia di Stato. Le rotte favorite? Quelle per Olbia e Linate, a cui nell’ultimo anno si è aggiunta Napoli tra summit per i rifiuti e feste di compleanno. Segue Ignazio La Russa, che viene segnalato spesso con significative presenze femminili imbarcate al seguito. Il ministro della Difesa è maestro nelle trasferte che abbinano impegni ufficiali e comizi di partito. Il 24 maggio è atterrato a Grosseto per una breve visita alla base militare e successivo  incontro di sostegno al candidato Pdl alla Provincia, per replicare l’accoppiata poche ore più tardi a Pisa.
Ma la passione ha contagiato tutto l’esecutivo. Un uso reso lecito dalle regole berlusconiane, che spesso ha il sapore dello spreco. Il ministro Stefania Prestigiacomo è finita fuori pista al rientro da un vertice ambientale a Varsavia, città ben collegata a Roma: un volo di linea avrebbe fatto risparmiare oltre 25 mila euro alla collettività. Maria Vittoria Brambilla a settembre era stata sorpresa su un Falcon di Stato tra Roma e Milano. La replica: «Non c’era altro modo per raggiungere il forum europeo del turismo». Raffaele Fitto spesso torna in Puglia con il jet blu mentre i leghisti non disdegnano un passaggio «per questioni di sicurezza» sulla squadriglia degli 007.
Grande consumatore di aerei di Stato è il presidente del Senato Renato Schifani, che lo usa per tornare a Palermo nel weekend: un privilegio riconosciuto al suo rango istituzionale. La scorsa settimana un Airbus lo ha portato a Mosca per una visita ufficiale, lo ha scaricato ed è tornato a Ciampino. Dopo 48 ore il jet è tornato in Russia per riportare a casa il presidente Schifani ma un’avaria lo ha costretto ad un atterraggio d’emergenza. Secondo le agenzie, l’Airbus di Stato era decollato alle 16.30: gli orari indicano un aereo Alitalia per Roma in partenza solo 60 minuti dopo. La missione del grande bireattore è costata quasi 100 mila euro, con Alitalia Schifani e il suo seguito ne avrebbero spesi circa 5 mila: in un momento di crisi, non sarebbe meglio attendere un’ora e risparmiare? In fondo Alitalia è stata soccorsa con denaro pubblico proprio perché compagnia di bandiera, peccato che ai nostri ministri piacciano più i Falcon: niente check in, niente code, si sale e si vola via. Nel blu dipinto di blu.

 
 
 

Econews

Post n°284 pubblicato il 03 Giugno 2009 da verdi.tivoli

Rifiuti.

Frassoni presenta denuncia a magistratura

03 giugno 2009

Sulla situazione dei rifiuti in Lombardia l'europarlamentare dei Verdi Monica Frassoni ha annunciato di aver presentato una denuncia alla magistratura. Nel mirino il piano dei rifiuti della Provincia di Como dove, spiega Frassoni, e' stato concesso l'uso delle 'preziose aree' dei laghi briantei alle multinazionali per la lavorazione e l'incenerimento di rifiuti al di fuori dei fabbisogni provinciali. 'Se le decisioni prese non verranno riviste, le responsabilita' di atti che rischiano di mutare la vivibilita' e il destino di un vasto territorio, sono politiche e come tali potranno essere testimoniate. Ma se per attuare profitti non sono state rispettate le normative nazionali ed europee proprio da chi, invece, ha ricevuto il mandato di difendere il bene comune, queste stesse responsabilita' potrebbero assumere rilevanza penale', ha detto Frassoni spiegando di aver presentato un esposto al procuratore capo del Tribunale di Como con la richiesta di verificare eventuali omissioni e abusi d'ufficio.

 

Europee.

SL: Berlusconi viola par condicio con sondaggi, intervenga Agcom

03 giugno 2009

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha violato la par condicio, rendendo noti, da Firenze, sondaggi elettorali sul Pdl. Vorremmo ricordare al presidente Berlusconi che nell'ultimo periodo della campagna elettorale e' assolutamente vietato rendere pubblici i dati di sondaggi sulle forze politiche. Come e' noto, infatti, l'Articolo 8 della Legge sulla par condicio n.28/2000, fa esplicito divieto di rendere pubblici o comunque di diffondere i risultati dei sondaggi demoscopici sull'orientamento politico e di voto degli elettori, nei 15 giorni precedenti la data delle votazioni. Considerato che il termine fissato dalla legge e' gia' trascorso dal 22 maggio 2009, e' del tutto evidente che il Presidente del Consiglio si e' reso responsabile della violazione di una norma di legge, di cui e' necessario, invece, nel delicato momento della campagna elettorale, il piu' rigoroso rispetto. Per questa ragione Sinistra e Liberta' presentera' un ricorso all'Agcom (Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni), perche' quella di Berlusconi e' una palese violazione della legge sulla par condicio, lo rende noto l'ufficio stampa di Sinistra e Liberta'.

 
 
 
 
 

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