Australia e dintorni

20 giorni a Cairns: tra barriera corallina e foresta, tra relax e tensione


La prima settimana qui a Cairns, l’ho passata bella carica e pimpante girando tutti i negozi, ristoranti e bar per consegnare il mio curriculum nella speranza che qualcuno mi prendesse alle sue dipendenze. Nell’attesa che arrivasse qualche telefonata mi sono proprio rilassata: la mattina se non avevo voglia di alzarmi restavo a letto, bagno di sole durante il giorno o nei centri commerciali e cena gratuita al ristorante convenzionato con l’ostello. Dico bagno di sole perché il bagno in mare a Cairns City è impossibile farlo, non c’è una spiaggia vera e propria e l’acqua è ricoperta di alghe e schifo vario. Le vere spiagge da cartolina sono a mezz’ora di distanza col bus, le migliori in assoluto poi  sono quelle delle isolette raggiungibili con tour in catamarano o barca a vela.
Non potevo non visitare la barriera corallina e ho optato per il tour in barca a vela perché la trovo più emozionante e più insolita rispetto al catamarano. Eravamo circa una trentina sulla barca, accolti a bordo con te e muffin di benvenuto abbiamo poi preso posto, chi a prua chi a poppa. Dopo un’ora circa di navigazione abbiamo raggiunto la zona vera e propria della barriera corallina quindi, lanciata l’ancora, abbiamo indossato pinne mascherina e boccaglio e siamo scesi nelle calde acque dell’oceano ad ammirare il mondo marino. CHE MERAVIGLIA!! Per l’occasione avevo comprato una macchina fotografica apposita per scattare foto sott’acqua, avevo solo 27 scatti ma se avessi potuto avrei fatto centinaia di foto a quei coralli di varie forme, ai pesci coloratissimi ed enormi! Dopo il pranzo a bordo, chi voleva poteva tornare sott’acqua , altrimenti poteva essere trasportato con un gommone sull’isola poco oltre la barriera: Green Island, con le sue spiagge bianche e quell’acqua pulitissima. Giusto il tempo di fare un giro dell’isola e di nuovo a bordo per ritornare sulla terra ferma a vele spiegate e vento in poppa ..e sviluppare immediatamente le foto scattate!
L’ultima settimana a Cairns e dintorni è stata invece un po’ travagliata. Iniziavo a sentire la mancanza di guidare un’auto, quindi ho deciso di noleggiare un mini van per girare tutta la zona intorno a Cairns in 5 giorni e dormire dove volevo. Mi ero studiata per bene cosa vedere creandomi un bel tour con il percorso da fare, le città da non perdere e dove fermarmi per la notte. Primo giorno, tour a sud-ovest di Cairns, la zona chiamata Atherton Tablelands, verdi colline, campi sconfinati di canna da zucchero e di banane, cascate e parchi. La giornata inizia alla grande, il sole inizia a scaldare e prendo subito confidenza con la guida al contrario (corsia sinistra e volante a destra). Che bello tornare a guidare dopo 3 mesi e mezzo!! Nel pomeriggio però iniziano i problemi, sento odore di benzina e mi viene in mente che quando mi ero fermata al distributore un’ora prima a decine di km di distanza, avevo dimenticato di rimettere il tappo al serbatoio… Abbastanza scocciata torno indietro per recuperarlo e fortunatamente era ancora li dove l’avevo lasciato. Avendo perso tempo con questo imprevisto ho dovuto riportare modifiche al mio programma sacrificando alcuni posti da vedere. Gli imprevisti non finiscono qui perché sulla via del ritorno vengo fermata dalla polizia che mi da una multa di 330euro per eccesso di velocità. Stanca e avvilita non vedo l’ora di trovare un posto dove parcheggiare e dormire per non pensarci più.
Secondo giorno, prima di partire controllo il livello dell’olio e dell’acqua nel motore, come mi ha detto di fare l’agenzia del noleggio, poi parto in direzione di Mareeba per vedere la produzione di caffè con vari assaggi. La strada per arrivarci è molto suggestiva, lunga e isolata, si arrampica su per il monte offrendo panorami bellissimi del mare dall’alto. Ad un certo punto sento odore di bruciato nell’abitacolo e accosto subito per vedere cosa succede: fumo dal motore! Tranquilla marcy, chiama con il cellulare il numero dell’assistenza stradale che ti è stato dato quando hai noleggiato il van….NON C’E’ CAMPO!! Quindi aspetto che passi qualche auto per chiedere aiuto, c’è chi se ne frega di quella ragazza che sbraccia come una pazza davanti a quel camper in fumo, c’è invece chi è più sensibile e si ferma a darmi una mano! Una gentilissima signora mi porta qualche km più a valle dove c’è ricezione per il cellulare, chiamiamo l’assistenza spiegando l’accaduto e in mezz’ora circa arriva il
carro attrezzi che porta me e il van rotto al deposito più vicino. Dopo ore di attesa, mi dicono che devo pagare circa 170euro e poi possono riportarci di nuovo a Cairns dove l’ho noleggiato e me ne avrebbero dato un altro. Tra la multa salata del giorno prima e il costo dell’assistenza stradale ero tristissima,i miei programmi stavano andando..in fumo! Stavo anche decidendo di interrompere il noleggio perché ne avevo già abbastanza di guidare, però non mi avrebbero restituito i soldi quindi, ho deciso di tenere il van sostituto e proseguire il mio tour cambiando di nuovo le tappe programmate, sacrificandone altre ancora.
 Percorrendo la bellissima Capitan Cook Hwy che costeggia l’oceano ho raggiunto Port Douglas e la sua 4 miles beach, spiaggia bianca circondata di palme. La giornata seguente ho raggiunto Cape Tribulation, considerata patrimonio dell’umanità con quella foresta che si infila diretta in mare, il percorso per arrivarci è stato impressionante, la strada attraversava proprio la foresta, su e giù per tornanti con viste mozzafiato di tutta la zona a valle. Ultimo giorno visita veloce del villaggio di Kuranda in mezzo alla foresta, famoso il treno panoramico e la cabinovia che partono da Cairns e arrivano a Kuranda attraversando o sorvolando la foresta.  Infine riconsegna del camper all’agenzia che per concludere in bellezza mi ha detto che dovrò pagare anche i danni al motore di quello che ho fuso.
L’esperienza del van è stata comunque diversa, visitare luoghi al di fuori del solito itinerario dell’autobus, girare la città per cercare la doccia pubblica e la toilette, svegliarsi all’alba sul lungomare, non riuscire a dormire perché la pioggia batte incessante contro la carrozzeria. Ho visto paesaggi bellissimi ma purtroppo non sono riuscita a godermi al massimo questo viaggio, i primi due giorni disastrosi mi hanno messo di malumore e alla guida ero sempre in tensione e con l’ansia che il motore avesse di nuovo problemi o che la polizia mi fermasse ancora per chissà quale altro reato.