20 agosto

Ciao Pietro...


Sono libero. Imbracato, ma libero. In fondo che cos'è è un attimo che dura 5000 metri? Ma io scenderei in picchiata dai 10 mila! Il vento in faccia, il cielo sotto di me, le braccia e le gambe libere!Urlo come un ragazzino. Rido, scherzo. Guardo giù. Tutto è così piccolo e io sono sopra di voi, che neanche immaginate quel che accade sulle vostre teste. Volo, volo, volo. Io, qui, in alto, e voi lì a correre, affannarvi.Un altro punto da cui guardare là sotto. Sì, lo so.Tutte le cose che si dicono su di me. Tutto quello che sembro , ma non sono. Chi sono dunque? Un uomo che vuole vivere per sempre. Vivere. Fino in fondo.La mia vita non è un gioco, non è un faro puntato. La mia vita è la mia casa, la mia terra. Le mie mani zappano, seminano, raccolgono. Accarezzano la testolina della mia bambina. I miei occhi affondano nei suoi e tutto il resto non conta. Hai voglia a dire che sono un palestrato senza cervello. Il corpo mi serve per lavorare. La mia testa è un vulcano. In fondo che cos'è che faccio? Appaio e voi ci cascate. Arrivo e voi battete le mani.  Tutti ad urlare "Pietro, Pietro, Pietro". E io mi giro. Vi guardo. Sorrido. Intanto penso a quando tornerò a casa. Ai profumi che mi avvisano della loro presenza. Ai passi che mi verranno incontro. Penso. Anche dopo questo volo sarò a casa.