DOLCEZZA E PASSIONE.

ACERBO AMORE...


Il no era la mia maschera. Una barriera che copriva l’imbarazzo. Quell’ imbarazzo che tanto amavi. Di proposito, bastardo professore, accarezzavi la mia essenza acerba. Possedevi la mia mente senza via di fuga, mi circondavi di consapevolezza che faceva rabbrividire.. Ed io ti odiavo. “Mi piaci troia” Me lo ficcasti nel culo trattenendomi per i capelli, tirandoli tanto da rendere la mia schiena un arco, pronto a rompersi. Solo la maestria d'un Dio l'avrebbe potuta salvare. Il gelo doloroso iniziale si trasformò presto in fuoco, masticavi la mia carne senza mia ingoiare, inchiodata ad un dolore che pareva non finire mai, continuavo a dire: “Non fermarti” Il tuo cazzo spingeva e ritmava un calore bramato. E’ dal buco del culo che si arriva all’anima, dal mio, dal tuo.. Sino alla fusione delle nostre anime. Amore mio, fottimi la mente, mentre apro le gambe in una posa oscena ad attender ancora la tua viscida follia. Il tuo seme ad inondarmi. Ascolto il tuo gemito animalesco: “Io vengo” E godo insieme a te in un turbinio di sensi stremati.