DOLCEZZA E PASSIONE.

COLLE BIANCO...

Il colle bianco era la nostra libertà, il colle bianco era la nostra galera d’amore. Quell’ amore sempre represso dalle circostanze, dai legami, dalle avversità. Lo desideravo da tanto tempo, troppo. Il mio cervello non contava più un cazzo; l’incoerenza impregnava quella macchina scura di voglie perverse. Il suo imbarazzo nutriva la mia insana eccitazione, e nonostante la mia pelle bianca non fosse nata per essere accarezzata, riusciva con dolcezza a concedere spasmi di piacere al mio sesso che si contraeva liquido. Le mie mani cominciavano a ricordarsi del suo corpo.

 La sua lingua giocava con la mia. Tra saliva e mugolii facevo fatica a non morderla con avidità. Il mio amore mangiava con voracità la sua mente ed il suo sesso.  Mi scioglievo di passione tra le sue giovani mani, violente e lussuriose, tastavano ogni centimetro, violentando ogni buco, violentando la mia volontà d’oppormi. La voglia cresceva e inondava le carni sino al profondo, sino a desideri osceni, le immagini superavano ogni possibile azione.

“Scopami, senza pietà, scopami”

Cominciò ad ansimare violentemente mentre la mia voce accarezzava i suoi intenti.

 
“Incidi la mia carne, solca la mia voglia, riempi il mio piacere, amore mio”

Non capivo se quella passione che mi sfondava fosse calda o fredda, ghiaccio o fuoco… orgasmi animaleschi profumavano l’aria. Ogni colpo lacerava la mia carne. Saliva, sudore, sperma bagnavano i nostri corpi E mentre l’orgasmo scuoteva con pienezza il mio sesso ingordo, mi sei tornato in mente tu. Tu e la tua incapacità di  potermi avere… mai