Dorme

Cinesi.... che facce di c...!!


Fa specie che dopo la sollevazione nella Chinatown milanese, si sia mosso addirittura il primo ministro cinese. Wen Jiabao ha infatti chiesto un’informativa sui fatti, mentre il Ministero degli Esteri ha diffuso una nota in cui auspica la soluzione del problema. È ben strano che cotante autorità si siano mosse per quello che tutto sommato è (dal punto di vista di un primo ministro) un piccolo problema di quartiere. La sorpresa si trasforma in sorriso quando si scopre che il primo ministro è sceso nel dettaglio parlando del divieto di usare i carrelli per trasportare merci e del fatto che non si sia trovata una soluzione per agevolare i commerci dei suoi connazionali. Ecco, quello dei carrelli – immaginavamo - non è proprio un problema che normalmente stia in cima all’agenda di uno statista. Ma ciò che lascia più perplessi è l’attenzione premurosa del governo cinese per i diritti dei propri connazionali, specie se commisurata al trattamento che lo stesso governo tende a riservare ai propri cittadini sul suolo patrio. Avete presente quei genitori che si infuriano se qualcuno gli sfiora un figlio che poi loro a casa gonfiano di botte? Il governo cinese pare fare lo stesso: si inalbera per i carrelli, ma continua a detenere il record delle esecuzioni capitali. Sia chiaro, dal nostro punto di vista permane il dovere di trattare tutti gli immigrati allo stesso modo, indipendentemente dai regimi dei paesi di provenienza. Ma gli scontri di ieri ci fanno scoprire impreparati rispetto alle differenze culturali, soprattutto nei confronti di una comunità che appare integrata e forse non lo è. Anzi, non lo è di sicuro.