P-arliamoci

LA BAITA A 2000


Pomeriggio a 2000 metri. Nevica come forse non ha ancora fatto, quest'anno, e -nonostante la tuta da sci- il freddo gelido penetra nelle ossa.I temerari sono sulle piste con sci e snowboard, oppure trascinano un piccolo bob di plastica con dentro un bimbo infagottato.Noi -altrettanto temerari ma piu' stupidi- fumiamo una sigaretta cercando, con scarso successo, di ripararci dalle intemperie.Quindi ci dirigiamo nell'unico baretto della zona, in cerca di qualcosa di caldo per riprendere i sensi.Ed entrare nel locale e' un po' come accedere ad un'era lontana: le pareti in legno, il camino acceso che regala un adorabile tepore e, dietro il bancone, una signora di mezza eta' con vestito tirolese e grosse guance rosse da donne del nord, ad indicare che -anche se oggi sembra impossibile- fino a pochi giorni fa il sole splendeva.Un bimbo gioca con un trenino di legno, comprato nel negozio accanto che vende tutte quelle cose perfette per il luogo, ma che come rientri in citta' ti sembrano cosi' obsolete e ridicole.Dalla stanza dietro il bancone, spunta un ragazzetto ad aiutare la madre: anche lui guance fiammanti ed una fastidiosa acne giovanile che gli copre il viso. Ed e' preciso e attento, si vede che e' cresciuto cosi' e che trova normale lavorare in un'eta' in cui in citta' si esce in scooter a bere con gli amici e si manda a quel paese la propria madre se solo non soddisfa in fretta le tue esigenze.In questa atmosfera fuori dal tempo, assaporo lentamente il mio punch caldo e scopro nelle mie membra un particolare relax e nella mia testa un senso di perfezione... ma non credo sia solo effetto dell'alcol.