2 o piu' Ciacole....

La RUSTICADA


Quando le prime nebbie
si alzano dalla pianura e il freddo paralizza un sorriso stanco, le ricette tipiche della tradizione popolare milanese sono un conforto allo stomaco e alla mente da che mondo è mondo, nella cultura contadina l'uccisione del maiale ha sempre rappresentato una gran festa: del maiale non si butta niente, si usa tutto e tutto è buono e calorico: basta un cucchiaio di strutto per dare a un minestrone la giusta carica di energia per affrontare una giornata nei campi se oggi seguissi alla lettera le indicazioni dei nonni per la preparazione di tanti piatti milanesi... bhè... forse li troverei un po' pesanti e il mio stomaco rifiuterebbe una quantità così alta di grasso la mia personale variazione della "rustisciada" è quindi più leggera e più digeribile dell'originale senza però perdere i sapori, gli aromi e i profumi della cucina della mia storia purtroppo, come con tutte le eredità culinarie di famiglia, vado a "naso" e a "occhio" sia per le quantità che per i tempi di cottura... provo a sforzarmi un pochino...
ingredienti per due (affamati però!)tanta cipolla (direi due grosse)salsiccia di maiale (300 gr.luganiga)lonza di maiale a cubetti o a fettine (200 gr)polpa di pomodoro (mezza scatoletta)sale e pepeburrorosmarino
io comincio con il tagliare la salsiccia a tocchetti di circa 10 cm e la butto nell'acqua bollente per farla sgrassare. dopo averla fatta bollire per qualche minuto, tolgo dal fuoco e scolo affetto la cipolla sottilissima e la faccio rosolare al lume di candela nel burro sciolto, piano piano per una decina di minuti poi aggiungo la salsiccia, lascio sfrigolare e aggiungo la polpa di pomodoro mescolo, aggiungo la lonza, regolo con sale e pepe, aggiungo un rametto di rosmarino copro con il coperchio e lascio cuocere per una mezz'oretta il segreto è quello che le cipolle dovranno essere consumate dalla cottura e avranno rilasciato al pomodoro e alla carne tutto il loro sapore si accompagna - naturalmente - con una bella polenta bollente che si abbraccerà al "puccino" e scotterà la bocca in modo da darci la scusa per ingollare un sorso di un buon vino rosso, corposo ed energico.