Questo dolce di antica derivazione, costituisce per eccellenza la portata finale di ogni banchetto natalizio genovese. Mentre un tempo era tradizione confezionarlo in casa oggi si indugia ormai d´abitudine ad acquistarlo direttamente dal fornaio, soprattutto per la difficoltà ad ottenere un buon risultato ove non si possieda abbastanza esperienza in fatto di lievitazione; è infatti quest´ultima il segreto di un buon esito, oltre che l´abbondanza di uvetta, canditi, pistacchi e pinoli.
per 4/6 persone: 500 g di farina bianca, 125 g di zucchero, 150 g di burro, 50 g di pasta da pane lievitata, 30 g di pinoli, 30 g di pistacchi sgusciati, 30 g di uva sultanina, ammorbidita in acqua tiepida, 30 g di zucca candita (o arancia candita) tagliata a pezzettini, una manciata di semi di finocchio, ½ bicchiere di marsala, 1 cucchiaino di acqua di fiori d´arancio, sale, poco burro e farina per la placca da forno. Attrezzatura: Carta per forno, teglia da forno a bordi bassi.Tempo di preparazione: 45 minutiTempo di cottura: 1 h
Mettete sulla spianatoia 200 grammi di farina con un pizzico di sale e impastatela con la pasta da pane lievitata e con qualche cucchiaio di acqua tiepida, in modo da ottenere un panetto morbido che metterete a lievitare in luogo tiepido per otto ore circa in una terrina infarinata, coperta con un tovagliolo.
Trascorso questo tempo fate sciogliere in una casseruola il burro a lieve calore; disponete a fontana sulla spianatoia il resto della farina con un altro pizzico di sale e versate al centro il burro, il marsala, l´acqua di fior d´arancio e lo zucchero; mescolate bene gli ingredienti e aggiungete il panetto di pasta lievitato. Impastate bene e a lungo con le mani, aggiungendo, se occorre, qualche cucchiaio d´acqua tiepida in modo da ottenere una pasta ben lavorata e soffice.
Unite i pinoli, l´uva sultanina ben strizzata, i pistacchi, la zucca candita, i semi di finocchio e continuate a lavorare ancora la pasta con energia per almeno un quarto d´ora o più, sino ad ottenere un impasto ben omogeneo al quale darete la forma di una grossa pagnotta rotonda piuttosto bassa. Imburrate e infarinate leggermente la placca e disponetevi la pagnotta fasciandola tutta intorno con il cartoncino in modo che non s´allarghi troppo durante la lievitazione. Ponete il pandolce a lievitare per dodici ore in ambiente tiepido, coperto con un tovagliolo. Terminata la lievitazione formate con la punta di un coltello affilato, al centro, una croce e passate subito in forno già caldo ( 200 gradi) per circa un´ora. Estraete il dolce e lasciatelo raffreddare prima di toglierlo dalla placca.NOTA: Questo dolce è più apprezzabile consumato il giorno seguente alla preparazione in quanto tende a perdere umidità. Le fette avanzate sono ottime biscottate al forno. Vini:
Sciacchetrà (Liguria) servito a 10 gradi, Moscato d´Asti Spumante (Piemonte) servito a 7 gradi, Moscato del Salento (Puglia) servito a 10 gradi.