Avasinis -UD- 2.5.45

Il Prefetto di udine ed il Presidente del Consiglio regionale ricordano le vittime dell'eccidio di Avasinis del 1945


E' stato  ancora  un mesto pellegrinaggio quello che, per la sessantanovesima volta,  ha condotto la gente di Avasinis a rendere omaggio alle 51 vittime dell'eccidio del 2 maggio 1945 compiuto dalle SS nelle ore convulse della ritirata sul finire della guerra. Si tratta di un momento di incontro nato in occasione del primo anniversario, quando don Francesco Zossi, parroco dell'epoca (lo stesso che, ferito gravemente in canonica mentre cercava di difendere i suoi parrocchiani, lasciò un diario con una lucida ricostruzione del dramma di quelle vicende) raccogliendo la volontà dei superstiti, auspicò che il triste anniversario venisse ricordato costantemente. E tale mesto appuntamento si è ripetuto negli anni, anche quando, verso il 1999, le lapidi e le immagini fotografiche delle vittime sono state inglobate in un nuovo "monumento memoriale" a forma di croce capace di implorare - e sono ancora le parole di don Zossi a ribadirlo- "pace ed amore ai posteri tutti".Il 69mo anniversario  è stato ricordato, a partire dalle 10.30 del 2 maggio, con la celebrazione, da parte di don Giulio Ziraldo,  di una messa a ricordo delle vittime, la deposizione di tre corone d'alloro al monumento e gli interventi del sindaco di Trasaghis Augusto Picco, del presidente dell'associazione vitime civili Adriana Geretto, del prefetto di Udine Provvidenza Delfina Raimondo e del presidente del Consiglio regionale Franco Jacob. Nei diversi interventi è stata sottolineata l'esigenza che quei fatti lontani vengano conosciuti nella loro interezza e ricordati adeguatamente, per trarne un monito affinchè episodi del genere non abbiano più a verificarsi. P. St.