Avasinis -UD- 2.5.45

Avasinis, l'importanza della memoria


Testo dell'intervento di Pieri Stefanutti pubblicato sul Messaggero Veneto del 30 aprile 2022 Avasinis, l'importanza della memoriaEgregio direttore, le recenti discussioni nate a proposito della ricorrenza del 25 aprile hanno tra l'altro fatto riemergere la necessità di raccogliere, finché è possibile, le esperienze di quanti hanno partecipato e vissuto direttamente i fatti della guerra partigiana.È un discorso che vale ovviamente anche per quegli episodi che videro protagonisti o vittime persone della popolazione civile, non necessariamente schierate col movimento partigiano. In Italia, infatti, come è documentato dal paziente lavoro di compilazione dell'Atlante delle stragi nazifasciste, vi furono parecchie centinaia di stragi e di eccidi, opera di forze nazifasciste, che videro come involontari protagonisti elementi della popolazione civile. Il discorso si impone anche per quella che è stata, in Friuli una delle ultime e più gravi stragi, quella di Avasinis, avvenuta il 2 maggio 1945, una settimana quindi dopo il 25 aprile, quando gran parte della regione è praticamente tutto il resto d'Italia erano ormai già liberati. In quella strage, opera di una formazione mista agli ordini di ufficiali tedeschi, perirono 51 persone, soprattutto anziani, donne e bambini.È uscito recentemente un libro, opera di chi scrive, "Voci del 2 maggio" (Prospettiva editrice) che raccoglie 14 testimonianze di persone ormai decedute (la cui testimonianza era stata raccolta e registrata anni addietro), presenti ad Avasinis nelle ore del massacro. Dall'esame e dal raffronto delle diverse narrazioni emerge un quadro complesso, a corollario delle svariate dinamiche di uccisioni e di crudeltà. In una presentazione affollata, svoltasi giorni addietro, è stato ribadito come sia estremamente importante proseguire in questa direzione, continuando a raccogliere le purtroppo poche testimonianze ancora reperibili, registrando il racconto delle poche persone che possono ancora dire di essere state presenti in quelle triste mattinata di 77 anni fa. Serve quindi raccogliere e riesaminare tutte le testimonianze personali, consultare la documentazione d'archivio e il materiale bibliografico uscito per effettuare un riesame oggettivo che consenta di definire una ricostruzione accettabile e condivisibile capace di spiegare tutte le problematiche ancora aperte. Anche i pochi superstiti saranno probabilmente presenti, lunedì prossimo 2 maggio quando, dopo due anni di limitazioni dettate dal Covid, la commemorazione delle vittime, che si è svolta ininterrottamente dal 1945 a oggi, tornerà a essere celebrata in forma ufficiale e aperta. Lunedì si avrà dunque la celebrazione di una santa messa a suffragio delle vittime e poi la commemorazione ufficiale, che prevede la deposizione di corone d'alloro presso il monumento-memoriale, gli interventi del sindaco di Trasaghis Stefania Pisu, dell'assessore regionale Barbara Zilli, del presidente provinciale dell'associazione Vittime civili di guerra Adriana Geretto e del presidente dell'Anpi provinciale Dino Spanghero. Si rinnoverà quindi il dovere della memoria, anche per rispettare l'indicazione del sacerdote dell'epoca, don Zossi che, a breve distanza dai fatti, annotò che «si stabilì di comune e unanime accordo in paese che ogni anno sarebbe stata celebrata in forma solenne la data del 2 maggio a ricordare il sacrificio di tante innocenti vittime». Pieri Stefanutti. Trasaghis