Avasinis -UD- 2.5.45

ECCIDIO DI AVASINIS, 63° ANNIVERSARIO: il programma delle commemorazioni


Quando, nel 2006, l'allora Presidente della Repubblica Ciampi ha concesso la medaglia d'argento al Comune di Trasaghis per le sofferenze patite nel corso della seconda guerra mondiale, notevole accento è stato posto sull'eccidio avvenuto il 2 maggio 1945 nella frazione di Avasinis. Si tratta di un episodio lontano sul quale si continua però a discutere, sia sulla stampa, italiana e tedesca, sia su Internet (è anche attivo da diverso tempo questo  blog dedicato espressamente al dibattito storico sulla strage):  sia la magistratura tedesca sia quella militare italiana hanno svolto indagini per individuare i responsabili della strage (procedimenti però chiusisi poco tempo fa con l'archiviazione).Diego Carpenedo, nel suo libro Cronache friulane: la provincia di Udine durante la seconda guerra mondiale, uscito nel 2004, così ricostruisce l'episodio: " L'eccidio di Avasinis costò la vita a 51 persone, per lo più donne, bambini e vecchi, e fu il classico colpo di coda della guerra; avvenne, infatti, il 2 maggio 1945, data nella quale, secondo gli accordi stipu­lati per le truppe tedesche in Italia, doveva entrare in vigore il "cessa­te il fuoco". La strage fu opera di un reparto delle SS che si ritirava percorrendo la strada statale 13, la "nazionale" come si diceva allora, diretto in Austria. La strada statale, intasata per l'afflusso eccessivo e disordinato dei mezzi di trasporto dei tedeschi in ritirata, fu sede di attacchi dei partigiani. Altre azioni partigiane si diressero contro i reparti dei cosacchi di stanza a Trasaghis. Ma si trattò di ordinaria amministrazione, se così si può dire, di scaramucce che non spiegano l'assalto portato al paese di Avasinis da un reparto delle SS proveniente da Gemona, che giunse a Trasaghis nel pomeriggio del 1 ° maggio e che il giorno suc­cessivo si diresse verso Avasinis. Un gruppo di partigiani tentò di sbarrare la strada ma fu rapidamente messo in fuga dai mortai e dalle mitragliatrici pesanti di cui disponeva il reparto. I tedeschi, appena giunti in paese, si sparsero per le vie e iniziarono la perquisizione ed il saccheggio delle case uccidendone gli occupanti, donne o bambini o anziani inermi che fossero, apparentemente senza una logica preor­dinata. Alle volte uccisero tutti gli occupanti di una casa, alle volte una sola persona, secondo il capriccio o, meglio la bestialità e la fero­cia di ogni singolo soldato". Relativamente alle motivazioni dell'episodio, di fronte alla discussione storico - politica che si trascina da decenni, Carpenedo ritiene che "appare verosimile un'unica spiegazione: la volontà di trasmettere un messaggio sinistro e minaccioso, in grado di far comprendere che non sarebbe stato tollerato il minimo intralcio ai movimenti delle SS in ritirata verso l'Austria". Anche se sono passati sessantatre anni da quei fatti, un limite temporale capace di diradare inesorabilmente il numero dei testimoni diretti di quelle vicende, l’Amministrazione comunale di Trasaghis continua a proporre una occasione per mantenere vivo il senso della memoria, per trasmettere  anche a quanti non hanno vissuto direttamente quei giorni la conoscenza del dramma e del sacrificio della popolazione. La periodica commemorazione si lega infatti a un piano  articolato che ha previsto la effettuazione di ricerche e la presentazione di libri (come la pubblicazione del diario del parroco dell'epoca, don Zossi, a cura di Pieri Stefanutti) e filmati (ultimo "Avasinis luogo della memoria" di Dino Ariis) che hanno consentito di ricostruire nei dettagli le circostanze dell’episodio e la drammaticità di quello che è stato definito il maggiore eccidio di civili in Friuli nel corso della seconda guerra mondiale. E proprio Diego Carpenedo, già assessore regionale prima e senatore della Repubblica poi ed anche apprezzato autore di ricerche sulla storia del Novecento in Friuli e in Carnia, è stato chiamato a tenere l'orazione ufficiale nella cerimonia commemorativa di quest'anno.L’Amministrazione comunale di Trasaghis ha  infatti predisposto per venerdì  2 maggio uno specifico programma che prevede, alle 10.30, la celebrazione  di una santa messa nella chiesa parrocchiale;  successivamente, la deposizione di una corona d’alloro al monumento alle vittime ed i discorsi del sindaco di Trasaghis Ivo Del Negro e dell’ing. Carpenedo. Ancora una volta, sarà sicuramente numerosa la popolazione del Comune, unitamente alle associazioni partigiane, alle rappresentanze degli ex combattenti e dei deportati, a prendere parte alle manifestazioni proposte nel 63° anniversario dell’eccidio di Avasinis.